Il psdi si ritira, salta la giunta

Il psdi si ritira, salta la giunta Colpo di scena in Regione quando ormai il governo di sinistra pareva fatto Il psdi si ritira, salta la giunta Diviso a metà, il partito propone un'ulteriore trattativa per un esperimento laico-socialista appoggiato all'esterno dai partiti democratici La tanto attesa dei socialdemocratici sulla riconferma della giunta di sinistra in Regione è stata decisa ieri sera alle 23 dopo 6 ore di dibattito, ed è stata un no. La proposta è di tentare in 15 giorni di formare una giunta laico-socialista appoggiata all'esterno da comunisti e democristiani. Hanno motivato questo atteggiamento preoccupazioni elettorali (in attesa dell'esito del tentativo di Morlino) e anche, forse più grave, una temuta spaccatura del partito. Perché il comitato regionale è composto di 60 membri di cui 36 fanno capo al ministro Romita sostenitore di una giunta di sinistra e 24 al ministro Nicolazzi che sostiene una giunta laico socialista «appoggiata dai partiti costituzionali che vogliono aderire al programma-. Ma i 7 «romitiani» che rappresentano la provincia di Cuneo sono in disaccordo su questo argomento con il loro capocorrente; cosi la situazione numerica si capovolge: 29 contro 31. Ecco l'animo del partito, dai discorsi in assemblea e da dichiarazioni personali. Nicolazzi: «Non saremmo qui oggi se un mese fa avessimo proposto a pri, pli e psi un serio patto laico-socialista». Ma questa giunta che lui propone è «a termine-. -Ho un ordine del giorno pronto — dice — ina preferisco non presentarlo, per evitare una spaccatura del partito-. Romita ha la stessa preoccupazione. Tuttavia per lui alla giunta attuale non c'è alternativa: -Dobbiamo avere un più stretto rapporto con i socialisti, ma questo rapporto non dobbiamo farcelo imporre da altri- cioè i comunisti. 'Il nostro impegno deve essere perciò più determinante, derivato da una scelta politica, che ci veda tutti solidali». Benzi, presidente del Consiglio: -La giunta a termine è un errore, uno specchietto per le allodole. D'altra parte non possiamo buttarci alle spalle il lavóro svolto in questi tre anni con questa alleanza. Vogliamo rompere? Possiamo farlo, ma con una chiara ragione politica. Per esempio il programma non realizzato e non per colpa nostra. Basta guardare alla legge 56 mai modificata-. Cerutti (nicglazzlano): -Pur non sconfessando il lavoro fin qui fatto, dobbiamo meditare sul presente e sul futuro. Questa giunta l'abbiamo accettata per evitare una sudditanza dalla de; ma ora non possono essere due commissari socialisti a venirci a dire die la giunta va fatta e deve essere di sinistra. Comincino col farla al Comune se proprio ci -tentano tanto-. Aggiunge: -Non dimentichiamo che, coìi due socialisti in prigione, questa giunta non ita nemmeno la maggioranza, perché il trentunesimo voto è quello del pdup. E allora non siamo più a sinistra, ma nell'ultrasinistra-. Magnano, sotto pressione fin dal mattino: -Ho appena parlato con Longo. E'disposto a commissariare la federazione se andiamo contro le iniziative romane-. Bolenti, segretario regionale: -Sono anch'io in contatto con Longo, e le nostre decisioni sono prese col contributo della segreteria nazionale-. Formula la sua proposta presa dopo giorni di incontri: «Riconferma della giunta di sinistra con un ulteriore tentativo di allargamento ai laici,,. Per quanto riguarda il pdup: «Non siamo disponibili a un condizionamento politico che ci venga da questo partito, tenendo conto della distanza die c'è tra noi e loro sui grandi temi di programmazione regionale-. Cosi, in questa situazione, il psdi non se l'è sentita di dare il via ieri sera a una riedizione della giunta di sinistra. Ha fatto la proposta della giunta laico-socialista e ha chiesto al pei in particolare di accettarla. «Perché —'dice il segretario regionale Boienti — non si tratta di un ribaltamento, ma di un tentativo per salvare le istituzioni piemontesi-. Domenico Garbarino

Persone citate: Benzi, Boienti, Cerutti, Domenico Garbarino, Longo, Morlino, Nicolazzi

Luoghi citati: Cuneo