Mistero sulla molla che scatenò la furia omicida del carpentiere

Mistero sulla molla che scatenò la furia omicida del carpentiere Concluso il processo d'assise per l'omicidio dell'anziana vicina in via Po Mistero sulla molla che scatenò la furia omicida del carpentiere Salvatore Barberà condannato a 12 anni di reclusione con le attenuanti generiche e il ricono-, scimento della seminfermità mentale - Una delusione d'amore gli ha fatto perdere la ragione? Salvatore Barbera, il carpentiere di 20 anni che il 5 aprile '82 uccise a coltellate la vicina di casa, Ilaria Ruga, è slato condannato dalla seconda corte d'assise (pres. Bonu) a 12 anni di reclusione, a 3 di libertà vigilata e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. A contenere la pena per un delitto da ergastolo sono valse le attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante dei futili motivi per cui il giovane avrebbe agito, furioso per una delusione amorosa, e il riconoscimento del vizio parziale di mente. Una sentenza che tenta di dare una spiegazione a un omicidio senza movente, in sintonia con quanto avevano sostenuto i difensori del giovane, avvocati Albanese e Oliviero Dal Fiume e il perito d'ufficio prof. Pontrelli. Per tutti e tre, quello che accadde quel 5 aprile di un anno fa nell'appartaménto della pensionata Ilaria Ruga, 78 anni, non può essere spiegato se non ricorrendo ad una «epilessia parziale»: in termini tecnici una «scarica neuronica» che ha colpito Salvatore e gli ha fatto perdere, seppure per pochi momenti, la ragione. Il giovane carpentiere non aveva nessun motivo per desi- < derare la morte dell'anziana vicina di casa. Quel mattino, dopo essere stato in visita ad un amico ricoverato alle Molinette, era andato all'uscita della scuola frequentata da Anna Maria, la ragazza che amava senza esserne ricam- biato. Avevano avuto uno screzio di recente e sperava di fare la pace, La tensione in lui è andata crescendo, soprattutto quando Anna Maria non gli ha dato occasione di parlargli, di avere una spiegazione. Disperato, Salvatore Barbera è andato nel vecchio alloggio di via Po 57, dove abitava assieme alla famiglia prima dello sfratto e, non potendo altrimenti sfogare la sua ira, ha preso a calci i mobili. Ma nemmeno questo è bastato a calmarlo. Ha cercato conforto nelle parole di Ilaria Ruga, l'anziana vicina di casa: «Le porto i saluti di mia madre». La donna lo ha fatto entrare ed è andata a sedersi in fondo alla cucina. E' in questo momento che qualcosa non ha piti funzionato nella mente di Salvatore. Quando Ilaria Ruga lo ha visto stralunato, gli è andata vicino e lui l'ha afferrata per il collo, facendola cadere. La molla omicida era ormai scatenata. Ha preso un coltello dal tavolo della cucina e ha colpito tre, quattro volte. Poi quando l'ha vista sanguinante a terra, si è chinato su di lei e ha cercato di soccorrerla, mentre la donna ripeteva:' •Stai buono Sulvatore, stai buono». Non è fuggito, ha chiamato la portinaia. Nemmeno in seguito, quando ha finalmente confessato il delitto, dopo essere stato interrogato per la seconda volta dal¬ la polizia, ha saputo spiegare che cosa lo abbia spinto alla' .violenza. Il pubblico ministero Maddalena aveva chiesto per lui 14 anni di reclusione, escludendo il vizio di mente, ma concedendogli le attenuanti generiche. Salvatore Barbera continua a ripetere: «Non ricordo nulla»