Per i contratti si profila un mini sciopero generale di Gian Carlo Fossi

Per i contratti si profila un mini sciopero generale Sulla proposta deciderà il direttivo unitario il 12 maggio Per i contratti si profila un mini sciopero generale Cgil-Cisl-Ui! e Firn sono per una fermata di tutta l'industria, comprese le categorie che hanno già firmato - Probabile estensione a trasporti, servizi, parte del pubblico impiego ROMA — Un mini-sciopero generale sarà attuato nella terza decade di maggio a sostegno delle vertenze contrattuali ancora aperte, in particolare quelle dei metalmeccanici, dei tessili e degli edili. La decisione sarà presa il 12 maggio dal direttivo della Federazione Cgil-Cisl-Uil. convocato per valutare gli ultimi sviluppi delle trattative sui contratti, deliberare una «strategia d'urto» che riesca a coinvolgere effettivamente il maggior numero possibile di lavoratori, definire la posizione del sindacato di fronte alla crisi di governo e alle elezioni politiche anticipale. Non sarà facile, per il «parlamentino sindacale», arrivare ad una conclusione sullo sciopero. Ieri, la segreteria della Firn ha chiesto che venga proclamata una fermata generale di tutte le categorie dell'industria, comprese quelle che hanno già rinnovato, i contratti, insieme a tre manifestazioni nazionali al Nord, al Centro e al Sud, e ad «azioni di lotta» più incisive nei settori nevralgici, come il blocco delle portinerie e delle merci Altre categorie hanno suggerito modalità diverse, mentre nell'ambito del vertice della federazione unitaria sembra prevalere l'ipotesi di uno sciopero generale dell'industria, compresi i comparti che già hanno chiuso i negoziati, da estendersi simbolicamente (per mezz'ora) ad altre categorie dei servizi, dei trasporti, forse del pubblico impiego. Un atto di solidarietà alle categorie che già hanno rinnovato verrebbe sollecitato con qualche preoccupazione, dato il risultato parziale, addirittura deludente, in non poche realtà aziendali e territoriali, dell'ultimo sciopero effettato nell'industria. La segreteria unitaria preparerà, il 9 maggio, il terreno per il dibattito. -Sulle modalità dello sciopero — ha dichiarato cautamente il segretario confederale della Cisl, Colombo — dorrà pronunciarsi il direttivo. Qualsiasi interpretazione preventiva è del tutto inopportuna-. Per Oalbusera, segretario confederale della UH, questa non è contraria a nessuna ipotesi, «nemmeno quella piti ampia-. Anche la Cgil, come ha precisato il segretario confederale Vigevanl, «è favorevole ad un allargamento del fronte di lotta-: del resto, sia Lama che Marianetti, nei comizi del r maggio, avevano chiaramente sostenuto l'intenzione di passare a forme più pesanti di protesta. Segreteria e direttivo non potranno non considerare anche l'eventualità di un intervento del ministro del Lavoro Scotti per favorire lo sblocco di tutte quelle vertenze che continuano a «segnare il passo». «L'abbiamo perfino auspicato — ha sottolineato Oalbusera — visto che rientra nelle competenze del ministro, ma chiediamo die un intervento sia fondato su estrema chiarezza-. Nella stagione dei rinnovi, del resto, si è percorsa già più di una metà dell'intero cammino. Dal «lodo Scotti» del 22 gennaio sul costo del lavoro, sono stati siglati 35 contratti collettivi che interessano 7 milioni e 576 mila lavoratori. Ne restano da rivedere 27 che riguardano 4 milioni e 788 mila addetti: 17 nell'industria privata e pubblica (metalmeccanici privati, tessili privati e pubblici, dipendenti delle costruzioni, dei giocattoli, delle aziende del latte, dei pellettieri, dell'industria degli occhiali ed ombrelli); 6 nel pubblico impiego (postelegrafonici, telefonici di Stato, dipendenti dell'Anas e dei monopoli, vigili del fuoco ecc.). Altri negoziati sono ancora aperti nei trasporti e nel comparto agricolo. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Lama, Marianetti

Luoghi citati: Roma