Baires giudica inaccettabile la ferma protesta di Pertini

Baires giudica inaccettabile la ferma protesta di Ferrini La Giunta vorrebbe amnistiare i carnefici dei desaparecidos ' Baires giudica inaccettabile la ferma protesta di Ferrini Il governo sostiene di non aver ricevuto il messaggio • L'ambasciatore consegna una dura nota e convoca i rappresentanti della Cee -1 parenti: liste false, molti sono vivi ROMA — Cresce la tensione tra Italia e Argentina per la vicenda dei «desaparecidos». Ieri mattina Eduardo Maschiwitz, portavoce del presidente argentino Eignone, ha affermato che lo sdegnato telegramma di Pertini alla Giunta di Buenos Aires costituisce «un intervento inaccettabile negli a/fari interni del nostro Paese, per cui dovrebbe essere respinto*. Il condizionale è dovuto al fatto che secondo Maschiwitz il messaggio di Pertini non è arrivato al destinatario: non sarebbe stato infatti inoltrato per canali diplomatici, ma attraverso il normale telegrafo. Nessun commento, invece, sulla protesta espressa per conto dell'Italia dall'ambasciatore Sergio Kociancich al sottosegretario agli Esteri, Du vai. Sabato mattina alle 13 Kociancich ha consegnato a Duval una nota dal tono aspro, accompagnata da un prome¬ moria nel quale si torna a chiedere conto della sorte di 407 persone: 45 italiani, 341 italiani naturalizzati argentini. 123 oriundi. 98 di nazionalità dubbia. Tra di loro, molti bambini. Tutti dichiarati prima «desaparecidos», adesso •muertos*: eppure, secondo 1 familiari, molti scomparsi sarebbero ancora vivi, segregati chissà dove. Da Milano, ad esempla le «nonne di Plaza de Maya- hanno fatto sapere alla Lega per i diritti e la liberazione dei popoli che sei bambini •desaparecidos* sono stati ritrovati, sebbene la Giunta non ne abbia mai dato notizia. Da Roma altri parenti di •desaparecidos* ribadiscono che le liste ufficiali sono false, e che decine di persone date per defunte sarebbero ancora in vita. L'iniziativa italiana si sviluppa anche in un'altra direzione: ieri pomeriggio, su richiesta dell'ambasciatore Ko-j ciancich, si sono riuniti a Buenos Aires 1 rappresentanti diplomatici del dieci Paesi della Cee, per valutare 11 comunicato della Giunta. Una presa di posizione comune del Paesi Cee potrebbe essere decisa tra due settimane: per il 14 e 15 maggio, a Gymnich, in Germania, è fissata una riunione dei dieci. Le reazioni italiane, le più ferme espresse finora, hanno trovato larga risonanza in Argentina: il Clarin. il più autorevole quotidiano locale, ha pubblicato in prima pagina con grande rilievo la notizia del telegramma di Pertini. Molti commentatori, interpellati dalla radio argentina,hanno previsto come imminente una risposta molto dura al passi compiuti dall'Italia. A Buenos Aires torna nel frattempo a circolare con insistenza una voce: il governo starebbe per varare un'amnistia per tutti i delitti di natura politica; poiché ne sarebbero esclusi gli oppositori del regime, a beneficiarne sarebbero solo 1 militari. L'ipotesi era già stata avanzata nel dicembre scorso da ambienti vicini alla Giunta, e la «dichiarazione di morte* degli scomparsi potrebbe essere il preludio ad un definitivo colpo di spugna • L'atteggiamento della Chiesa argentina, che ha un'influenza notevole, sulla questione dei «desaparecidos» non è univoca. Domenica nell'omelia molti vescovi hanno denunciato crimini dei militari, ma altri, come a Buenos Aires monsignor Guarracino, hanno approvato 11 comportamento della Giunta. Tace l'arcivescovo della capitale, Aramburu. Anche il Papa, domenica nel discorso al fedeli riuniti In San Pietro, non ha fatto cenno alla tragedia argentina; Difficile infine prevedere se la vicenda dei •desaparecidos, avrà ripercussioni internazionali non solo di proto-' collo. Da Ginevra il consigliere Enrico Di Maio, nostro rappresentante presso la commissione dell'Orni per i diritti dell'uomo, ricorda come, mesi fa, l'Italia fu tra 1 pochi paesi a spingere perché l'Argentina desse risposte oneste sulla sorte degli «scomparsi». Guido Rampoldl

Persone citate: Aramburu, Da Milano, Duval, Enrico Di Maio, Ferrini, Guarracino, Pertini, Sergio Kociancich