La dolce vita di Baden-Baden

La dolce vita di Baden-Baden La dolce vita di Baden-Baden QQUALCUNO ha definito Badcn-Baden un, luogo d'acque gestito molto astutamente. DI cer- ' to la gente di Baden Baden ha saputo sfruttare per più1 di 2000 anni le terme e le sorgenti radioattive salsoiodiche della zona, rica-j vandone vantaggi fin dai quando 1 Romani, che le! ] avevano scoperte, le inseri-1 rono nel loro sofisticati prò- ! grammi di bellezza e salute. Oggi le acque continuano a servire per le terapie contro obesità, spondilite, disfunzioni circolatorie, artrite reumatica e, bisogna ammetterlo, danno ottimi risultati contro molti dlstur-, bl, con l'eccezione per bai-' buzie, adulterio e palpita-! zloni da lettura di giornali. Badcn-Baden. nonostante le vicissitudini della guerra, le coabitazioni e là; povertà del dopoguerra, nonostant e le restrizioni puritane di Bismarck. resta le- ' gata alla Belle Epoque. E' una città rimasta invischiata nella gelatina del suo passato patrizio. L'atmosfera che vi regna è la Gematlichkelt, quella parola tutta tedesca che si può tradurre goffamente con «confortevolezza». Non è necessario essere illuminati psicologi per capire che la cordialità umana è spesso dovuta alla generosità del miliardari. A Badcn-Baden il profumo di soldi è discreto quanto la scia che lascia un vecchio flacone. Tutta la gente dà l'Impressione di essere ricca sfondata. Anche 1 loro bassotti hanno l'aria di essere ricchi. Nel 1806 Napoleone 1 proclamò Granduca 11 margravio Carlo Federico di Baden e uni in matrimonio la cugina dell'Imperatrice Giuseppina e sua figlia adottiva Stephanle de Beauharnais con Carlo Ludovico, nipote di Carlo Federico. Tutto ciò per spiegare perché l'.Omlette Stephanle» del cuoco del Brenner Park Hotel è' un po' carica, farcita com'è con tutte quelle fragole.: Anche senza 1 matrimoni combinati di Bonaparte, l'influenza della cucina alsaziana con i suol cherries e Tra case di cura, casinò, passeggiate, feste, fiori si può ancora sentire l'odore della Belle Epoque Badcn-Baden, un salone del casinò più famoso d'Europa Kirschwasser e le sue grasse anatre strasburghesi minaccia mortalmente l'intenzione di chi vuole seguire una dieta. Oltre ai suol, elaborati piatti, 11 cuoco del Brenner, Albert Kellner. ha studiato un menu di mille ' calorie al giorno, che comprende carne di cervo baby in salsa d'arancia, pollo ar- rosto tartufato, rombo lessato con salsa alla panna e senape. Come si possa di- ' inagrire con una dieta siml- ravlglioso crocefisso del. Cinquecento di Nikolaus von Leyden. C'è la TYin-. khalle con i muri decorati da disegni del 1842, la famosa pasticceria Konlg che sforna 98 varietà di dolci e la meravigliosa vista sulla città che si ha dall'alto del castello Neues Scholss. Il casinò, gestito dal barone Hartmann Freiherr von Rlchthofen, nipote del famoso asso dell'aviazione il, Barone Rosso, ha la fama Baden-Baden week-end di lusso Baden-Baden propone dei week-end di lusso che comprendono due pernottamenti con prima colazione, visita alle terme «Friedrichsbad» con un trattamento romano-irlandese, una gita in carrozza con degustazione di vini per 186 mila lire. Per informazioni rivolgersi all'Ufficio Turistico di Baden-Baden: Kurverr waltung, Augustaplatz 8. 7570 Baden-Baden; tel.: (0049 - >7221). ^27.52.00. Un'atmosfera di «suspense» intomo al tavolo della roulette di essere il più grande d'Europa. Il suo stile è sontuosamente rococò come quello' di Montecarlo, il libro degli òspiti vanta firme' celebri fra quelle del Windsor. Begum Aga Khan, re Ibn Saud d'Arabia e Ludmilla Tphérlna. Oltre alla bella gente, a Baden-Baden ci sono bellissimi fiori,-un bellissimo ippòdromo, bellissimi campi le resta un mistero. Dopo averla visitata in lungo e in largo, Badcn-Baden si rivela per quello che è veramente: una piccola città tedesca, una dolce cittadina della doménica. Non è un posto che offra molte ■ cose da vedere .Le chiese che si devono visitare sono .tre: il Klosler, la St\ftskirche e la Splialkìrche che conserva-.il .me¬ La parte terminale del Waldorf Astoria: l'albergo fu costruito nel 1930-'31 da Schultze e Weaver A . ti

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