L'altra faccia di Hitchcock

L'altra faccia di Hitchcock L'altra faccia di Hitchcock NEW YORK — Alfred Hitchcock aveva «lato oscuro». Lo esplora Donald Spoto in una biografìa apparsa negli Stati Uniti («The Dark Side of Genius», Little Brown) dove spiega che nel famoso regista c'era un bambino «che lottava per venire fuori». E i suoi 53 film dimostrano che conosceva personalmente «tutto quanto c'è da conoscere» sulla paura e sul brivido. Il personaggio Hitchcock è presentato in chiave freudiana come «personalità repressa», ricordando certe punizioni subite nell'infanzia. Il padre una volta lo mando a un posto di polizia per provare «che cosa fanno ai bambini cattivi». E poi via via nel ritratto affiorano le abitudini del regista, il suo legame quasi filiale con la moglie Alma, i «piccoli ti spettabili delitti», scherzi che compiva con una punta di sadismo, e certi suoi grotteschi tentativi di dominare alcune attrici fuori dal set. l apparsa Ricaricatelo subito, ha smesso di confessare»: una vignetta contro i processi sta ■sulla lirista satìrica jugoslava «Jez» («Il rìccio») negri Anni Cinquanta apparsa che per decenni, al servizio della cultura e della politica delle classi dominanti, avevano tentato di addormentare il popolo croato. Afferra la psicologia dell'intellettuale nella sua impotenza a organizzarsi, nella miseria della vita che lo circonda e gli impedisce di possedere un orizzonte più ampio. Lo sfondo dei suoi primi romanzi è il mondo ancora feudale dell'alta borghesia che, collegata ai vertici dello Stato austriaco, ha svolto per secoli la funzione di sfruttatrice per i propri e altrui interessi. Rappresentante tipico di questo mondo è il militare austriaco che obbedisce freddamente, con ottusi tà e ignoranza, alla propria vocazione di uccidere anime e corpi, come fosse un normale lavoro quotidiano. A questo si contrappone per KrleSa l'uomo della strada, per lo più il contadino, nel vortice della prima guerra mondiale, mentre cade e muore per scopi che gli sono del tutto estranei. Proprio la partecipazione alla grande guerra e l'annuncio della rivoluzione russa furono gli avvenimenti che segnarono 'la svolta* nella vita del giovane KrleSa. Da allora fu uno « scrittore in rivolta* nella reazionaria monarchia jugoslava e scelse di militare attivamente nel movimento operaio: aderì al partito comunista e diventò, fin dagli Anni 20, un vero compagno del meccanico Josip Broz, il futuro Tito. Un rapporto di amicizia e collaborazione che si incrinò fino alla rottura negli anni 39-40, quando KrleSa si scontrò con il gruppo dirigente comunista e venne espulso dalpartito. La sua visione autonoma, antidogmatica, antistaliniana dell'arte e del rapporto tra politica e cultura lo contrappose alla linea cosiddetta ortodossa, 'impegnata*, del realismo socialista. Fu accusato di essersi messo in cattiva compagnia, con una • banda di trozkisti*. Alle accuse rispondeva scrivendo: «Non so che farmene di un marxismo nell'ambito del quale tutti 1 riferimenti e tutti i mutamenti che si svolgono nella costruzione concettuale della società provengono in modo unidirezionale e senza alcuna mediazione solo ed esclusivamente dal substrato economico della società! Le cose non sono cosi semplici». Ed ancora: «Scopo dell'arte non , è un problema più piccolo di quello che sta davanti a ogni

Persone citate: Alfred Hitchcock, Donald Spoto, Hitchcock, Josip Broz, Little Brown

Luoghi citati: New York, Stati Uniti