Punto prezioso per Genoa e Napoli

Il quasi spareggio di Marassi finisce senza gol, ma accontenta tutti Il quasi spareggio di Marassi finisce senza gol, ma accontenta tutti Punto prezioso per Genoa e Un po' di sereno per i rossoblu ngo dalla paura - La squadra di Simoni ha dovu Castellini - Gli azzurri hanno giocato con ordine Genoa-Napoli GENOA: Martina s.v.; Faccenda 6, Testoni W; Corti 6, Onofri 6A Benedetti tifi; Fiorini 5, Peters 5, Viola 5,5, lachlni 6 (54'Somma 5), Simonetta 5 (79'Ponti s.v.). ' ; NAPOLI: Castellini s.v.j Bruscolotti 6, Cltterio 6; Fer-L rarlo 6 <6T Marino s.v.), Krol 6A Dal Fiume 5; Celestini 5, Vlnazzani 6, Diaz 5, Crisclmanni 5 (87' Scarnecchia s.v.1, Pellegrini 5. Arbitro: Agnolln Sfi. probabilmente vissuto (o vivacchiato se preferite) la sua giornata più tranquilla. Anche se è statò Castellini a opporsi all'unico serio tentativo in porta della partita. Il resto della cronaca è un avvilente succedersi di abbozzi di conclusione, che si riducevano a innocui traversoni per i portieri, ricordandoci certi metodi di allenamento per perfezionare la presa, il colpo d'occhio e per rinforzare le cavi-' glie. Roba da training infrasettimanale e nulla più. Anche i ritmi generali somigliavano più a un tango lento, condotto a lume di candela, che al flamenco immaginato nelle presentazioni della vigilia. La partita si è praticamente conclusa dopo i primi fuochi, più vistosi che scottanti, e dopo le sgroppate di Peters, presto smarritosi nel grigiore anonimo collettivo. Il Genoa ci è parso comunque preciso in Onof ri, tenace e in¬ superabile in Testoni (Diaz ha visto poche palle), e accorto nella disciplina tattica di Faccenda. Viola, partendo dalla linea dei terzini, ha cercato di cucire il gioco con il centrocampo, sul lungolinea destro, ove ad attenderlo c'e ra quello strano fenicottero che si chiama Citterio. Iachini ha cominciato con buona volontà, ma al 14' è stato costretto a subire una forte contusione., che lo ha limitato fino a quando è stato in campo (54'). Con Iachini in formato ridotto, con Benedetti più confusionario che preciso e con Peters spento,, il Genoa non ha potuto dare sostegno all'attacco, che comunque la tltava in Fiorini e soprattutto in Simonetta. Anche se è proprio del giovanissimo rossoblu l'unica insidia (centrale e da posizione angolata, però) portata alla difesa partenopea (52'). Del Napoli non ci ha im¬ to fare a meno di cinque titolari e non ha saputo e senza affanno con la regia del solito, grande Krol pressionato nulla se non la solita e ormai conosci ut iss ima intelligenza tattica di Krol, 11 quale soprattutto nel primo tempo, quando cioè le squadre hanno perlomeno dato la sensazione di tentare qualcosa di concreto, ha fatto da mediano di. complemento, cercando giocate in profondita, mai sfruttate però da Pellegrini (ben guardato da Faccenda) e da Diaz. Ha deluso parecchio Crisclmanni, letteralmente tolto dalle fasi vive del gioco da un attento, anche se non delizioso tecnicamente, Corti. Vlnazzani ha corso molto, ma con poco costrutto, mentre Cltterio e Bruscolotti hanno dato un apporto quantitativo sufficiente. Il Genoa, salvo 11 tiracelo di Iachini conclusosi sull'esterno della rete di Castellini (49') e salvo quel tentativo di Simonetta al 52', non ha creato grattacapi all'avversario, preferendo ripiegare su se stesso, In un gioco molto Involuto, che lo riportava quasi sempre al punto di partenza. Un modo come un altro per allontanare la disperazione e per cercare, come una formica laboriosa. 11 riparo della salvezza. Il Napoli, sospinto da intenzioni e stati d'animo diver si (un punto in trasferta è sempre manna) si è adeguato e. se eccettuiamo un colpo di testa (14') e un colpo di tacco (76') di Pellegrini (unico brivido della partita) non si è certamente dannato l'anima per dare qualche scossa a una gara che,,momento dopo momento, rischiava di cadere in un letargo assoluto. La partita ha assegnato un verdetto giustissimo, poiché le due squadre nel bene (poco) e nel male (tanto) si sono perfettamente equivalse, in rarissime circostanze dando modo al pubblico di applaudire, ì fischi ci sono stati soprattutto in quel secondo tempo da minuetto; anche il tifoso più appassionato sa capire quando lo spettacolo scade sotto livelli di guardia. Ciò nonostante, non ce la sentiamo di gettare la croce sulle due protagoniste negative di ieri, poiché le partite della sai vezza, soprattutto nel finale di campionato, si giocano a suon di stati d'animo e di calcoli. Meglio un punto che niente... E questa realtà filosofica ha inchiodato le due squadre sullo zero a zero. L'arbitro Angolln, che forse s'aspettava fulmini c saette, è stato bravo, Indubbiamente facilitato da due squadre che poco hanno osato, quasi vinte da un senso di non belligeranza. L'ulteriore passo verso la salvezza placa le polemiche del dopo Genoa-Inter - D presidente Fossati: «Non abbiamo nulla da temere» - Simoni: «Di più non potevamo fare con 5 assenti» di GIORGIO BIDONE GENOVA — / proclami della vigilia ('•Dobbiamo battere il Napoli per metterci definitivamente al tranquillo.) sono stati vanificati sul campo, ma i genoani sono ugualmente soddisfatti. «Con una squadra cosi rattoppata — osserva il presidente Fossati — non si poteva fare di più. In queste condizioni, senza tutti quei titolari, 11 Genoa poteva solo cercare di contenere 11 Napoli. Un punto, del resto, ci va bene. Noi slamo a quota 25, l'Ascoli e a 22, e mancano tre giornate alla fine». Non teme. Il presidente rossoblu, che il Genoa possa essere colpito dal fulmini della giustizia sportiva? -Le indagini dell'ufficio inchieste — risponde — non mi preoccupano, mi danno soltanto fastidio perché vengono dopo una partita, come Genoa-Inter, che è stata tirata per tutti i 90 minuti». Dal presidente all'allenatore. «Un buon pareggio — dice Simoni — perché, date le condizioni in cui slamo scesi in campo, non si poteva pretendere di più. Signori, ci mancavano cinque titolari: Antonei11, Vandereyckcn, Briaschi. Gentile e Romano. Per questo la partita non è stata bella, visto, ripeto, che noi avevamo i nostri guai». «Questo pareggio — continua Simoni — è importante, anche perché l'Ascoli ha perso a Firenze, ed ora è a tre punti dietro di noi, ha una differenza reti molto peggiore della nostra, e restano solo più tre gare». Le assenze, quindi, hanno condizionato il Genoa. «Ma non soltanto quelle—dice ancora Simoni — perché Iachini si è fatto male, e non è recuperabile per Pisa, e Onof ri ha accusato 11 ri acuti zzar si di un risentimento alla coscia». Per Iachini, c'è da aggiungere che il campionato è probabilmente finito: la mezz'ala ha rìportato una sospetta frattura co[stale sinistra (gomitata di ■Krol, in uno scontro, nel pri\mo tempo; nell'Intervallo gli 'sono state fatte delle Infiltrazioni di cortisone, ma nella ripresa una brusca torsione ha aggravato l'infortunio). j «Non potevamo rischiare — \dice Simoni —, Considerato iche avevamo alcune marca¬ ture obbligate, ho dovuto spostare Viola a fare 11 tornante, addirittura il quasl-terzlnosulla fascia. Cosi anche Simonetta, che è bravino, non ha potuto esprimersi al meglio In questa formazione di fortuna. Il ragazzo ha bisogno di essere inserito in partite meno importanti, ma oggi ognuno doveva fare 11 suo e non lo si poteva aiutare». Genoa, per Pisa, perde Iachini, ma recupera Briaschi e quasi sicuramente Antonelli. E Vandereycken? «René — è la risposta — va benino, ma è ancora presto rischiarlo in gare in cui c'è solo da combattere». «Questo pareggio e la sconfitta dell'Ascoli — dice il capitano Onof ri — ci mettono più tranquilli. Abbiamo ancora tre partite difficili, però ci sono molti scontri diretti, e la differenza reti è a nostro favore». Il Genoa è parso troppo timoroso... «Abbiamo dovuto adeguarci alle assenze — risponde Onofri — senza sbilanciarci. Quando poi Pellegrini, di tacco, ha fallito quella palla su cross di Vlnazzani. ci siamo fatti ancora più prudenti». •Era una partita delicata per noi e per loro — dice Testoni, che ha marcato benissimo Diaz —. Prima abbiamo cercato di non prendere gol, tutt'e due, poi, semmai, di farli. Abbiamo giocato una partita intelligente».

Luoghi citati: Firenze, Napoli, Pisa