Le mine contro la lava

Le mine contro In lava Le mine contro In lava (Segue dalla 1* pagina) . 1 perta durante le eruzioni del 1910 e 1970, nella quale quindi non potrà provocare altri danni. Per riuscire nell'operazione si dovrà predisporre un argine a poca distanza dalla bocca eruttiva e poi aprire dei varchi ai lati della lava già consolidata ricorrendo, se sarà necessario, anche agli esplosivi: si tratterà in tutti i casi di mine e non di bombe lanciate doli 'alto. La deviazione della colata in una zona desertica, si fa osservare al Dipartimento della protezione civile, consentirà di guadagnare almeno una ventina di giorni di tempo, tanto cioè da consentire al vulcano di «sfogarsi* e da lasciar presumere die il fenomeno eruttivo possa esaurirsi. Il progetto di sbarramento all'origine della colata provocherebbe un unico inconveniente: la possibilità che il magma torni a dirigersi verso la stazione della funivia die nei primi giorni del fenomeno è stata lambita dalla lava. Per evitare che la costruzione venga investita, il progetto prevede la realizzazione di uno sbarramento in terra e anche di una trincea ai suoi lati nella quale verrebbe incanalatala colata. Paura e rabbia (Segue dalla l'pagina) no per ora non si corre alcun pericolo», ma è il domani che ci preoccupa. La lava dietro Monte San Leo è ferma, bene; ma quante volte si è fermata questa benedetta lava e poi ha ripreso più e meglio di prima? Il fatto è che si continua ad approfittare della pazienza e della civiltà di questa gente abituata, da sempre, a vivere col vulcano. Ma questa è gente che sulla pelle ha scritte pagine di dolore e paura, da quando l'uomo ha messo piede sulla montagna! », urla Giuseppe Sambataro, cultore di storia locale. Dirle tutte è impossibile, ma sono tante le ferite di Belpasso che, forse per scaramanzia, dopo l'eruzione del 1669, mutò 11 nome con l'attuale (si chiamava Malpassol ). La più sinistra è però la colata del 23 marzo 1910: ha troppi elementi in comune con l'attuale. La data di inizio; il percorso; l'atipicità. Se a Nicolosl portano in processione le reliquie di Sant'Agata, a Belpasso, grosso centro agricolo-industriale di tradizioni socialiste, si riuniscono nelle piazze. .Manca una politica del territorio. Qui si è lottizzato abusivamen¬ «Stampa Sera» di oggi 25 aprile 1983 è usci-, ta in 516.825 esemplari te, si è costrutto dove facilmente era prevedibile l'arrivo della lava in caso di eruzione. E poi non c'è una norma che consenta agli enti locali di assumere iniziative!», dice Glovan Battista Spampinato, 39 anni, avvocato, sindaco de di Belpasso. Risultato: una gran confusione. La gente che attende notizie, chiede, interroga, impreca. Consigli comunali affrettatamente convocati: parole, idee confuse, proposte. Comitati di coordinamento costituiti per rilasciare permessi di accesso alla montagna e fare gli inventari del mezzi di soccorso. Cos'altro potrebbero? «Se 11 magma si avvicina al limite di guardia di Monte San Leo e il governo non interviene e non ci sarà un piano per arginarlo, prenderò in mano la situaztoneò». Il sindaco Spampinato è cosi disposto ad assumersi tutte le responsabilità in prima persona. Ora c'è da fronteggiare la contingenza ancora drammatica, ma precoccupante. Molti hanno pre notato camion e carretti per non essere poi presi alla gola negli ultimi giorni In caso di evacuazione. E' vero che ci sono i mezzi mili tari e della Protezione civile, ma saranno suf fidenti? Il magma è ancora lontano (4 chilometri), viaggia a 20-30 metri l'ora, spesso si arresta, ! si frantuma ma in 28 giorni è già arrivato a quota 1200. Alla preoccupazione si aggiunge cosi la rabbia di sentirsi dimenticati, di trovare sempre e soltanto nel resoconti il nome di Nicolosi, comune fratello 4 chilometri ad oriente, ma ingentilito dalla presenza di seconde case per la frescura della Catania-be ne. E la polemica non è più sotterranea. «Qui lavoriamo la terra e in fabbrica. Nella zona industriale sono impiegati più di 2200 operai, E' una realtà importante per un Comune del Sud di 15 mila abitanti. I nostri prodotti dolciari sono consumati in mezza Europa; le au tostrade inglesi si costruiscono anche con prefabbricati assemblati qui, nelle nostre fabbriche. Non si vive solo di turismo! », eslama li vicesindaco e mostra una cartina topografica. Due lingue colorate scendono da quota 2400: una rosso-fuoco lambisce i 1200; l'altra verde, più minuscola e ristretta, si dirama in due tronconi. «Ecco qui la mappa delle aree dell'Etna colpite dall'eruzione. Nonostante abbia subito i maggiori danni, Belpasso si sente emarginata. La lava non ha smesso di seminare paura e già si delineano le battaglie per trovare spazio nei capitoli straordinari che il governo centrale e la Regione apriranno. c. I. p.

Persone citate: Giuseppe Sambataro, Glovan Battista Spampinato, Spampinato

Luoghi citati: Belpasso, Europa, Nicolosi, San Leo, Sant'agata