Compie 90 anni il «maestro» Joan Mirò che continua a dipingere l'angoscia

Finanze della Cee riuniti i ministri Finanze della Cee riuniti i ministri Compie 90 anni il «maestro» Joan Miro che continua a dipingere l'angoscia Preparano, tra l'altro, il «summit» dei Sette grandi che si tiene a maggio negli Stati Uniti Non ha rinunciato al lavoro anche se la vista si è fortemente indebolita • Operato a maggio r d nrrd—tpd MADRID — Il viso illuminato da un sorriso affabile che rafforza il suo sguardo azzurro quasi trasparente e sorprendentemente giovane, le guance, arrossate dal sole delle Baleari, il passo esitante: cosi si presenta al visitatore il pittore catalano Joan Mirò, che è anche incisore, scultore, litografo e affrescatore e che festeggia il 20 aprile i novantanni. Dietro la sua figura minuta e fragile, Mirò, considerato uno degli artisti più importanti del nostro secolo, dissimula una vitalità ed una forza creativa che malgrado gli anni hanno conservato tutto il loro vigore. Nel suo atelier di Son'Abrinss, nei pressi di Palma di Maiorca, egli continua a dar vita sulla tela o nel bronzo ad esseri die nascondono sotto una freschezza infantile l'angoscia intima del pittore e la sua visione spesso drammatica degli eventi del tempo. Mirò non ha rinunciato a creare anche se la sua vista è fortemente diminuita e anche no». Ma il pittore non trascura la sua salute: «Occorre curare la macchina per farla durare il più a lungo possibile — afferma —; devo approfittare del tempo che mi resta perché ho ancora molte cose da fare». Lontano dal mondo, il pittore catalano continua a lavorare indossando la tuta blu. Nel suo atelier si accumula un numero sorprendente di tele e di oggetti d'arte. Per il 90° compleanno di Mirò la municipalità di Barcellona inaugurerà su una piazza della città catalana la sua ultima scultura monumentale di bronzo, dal titolo «Dona 1 ocell., (Donna e uccello in lingua catalana), ed organizzerà un'esposizione delle opere di Mirò degli Anni Venti e un'altra dal titolo «Mirò, l'uomo» Nato a Barcellona il 20 aprile 1893 in una famiglia di aragiani. Mirò fu costretto ad attendere fino al 1912 per poter finalmente vincere l'opposi eione di suo padre all'idea che egli si consacrasse interamen¬ te alla pittura, dopo essere stato impiegato in un ufficio. Influenzato agli inizi del fauvismo e dal cubismo, si trasferì nel 1919 a Parigi dove frequentò i poeti surrealisti soffrì la miseria e la fame. Più tardi arrivò il successo. Nel 1927 Mirò si installò in un atelier di Montmartre e sposò Pilar Juncosa, che glli diede una figlia, Dolores. Immerso nel suo universo artistico. Mirò non rimase però insensibile agli avvenimenti del mondo e la sua inquietudine crebbe di fronte allimporsi del fascismo in Europa. Nel 1936, durante la guerra civile, egli prese posizione a favore della Repubblica spagnola e dipinse tra l'altro un manifesto con cui si chiedeva un franco a testa in segno di solidarietà per il regime costituzionale di Madrid messo in pericolo dalla rivolta franchista. Rimase poi in esilio fino al 1941, quando decise di tornare in patria, in pieno periodo franchista, isolandosi però Maiorca. BRUXELLES — In preparazione del vertice dei sette •grandi» del mondo industrializzato — a Wllliamsburg, in Virginia, alla fine di maggio — i ministri delle Finanze del Paesi Cee si riuniscono oggi a Lussemburgo per definire posizioni comuni. Altre questioni impegneranno tuttavia i ministri. Fra queste, la posizione che la Cee dovrà adottare all'Ocse (l'Organizzazione per la coopcrazione e lo sviluppo economico) sulla revisione del sistema dei crediti all'esportazione. d'opinione realizzato per conto del «New York Times» e della rete televisiva «CBS» pubblicati ieri. Del 1489 intervistati tra 11 7 e l'I] aprile scorsi, il 40 per cento ha risposto di giudicare positivamente la politica economica di Reagan. Il 49 per cento invece ha espresso una valutazione negativa. Un son daggio analogo realizzato lo scorso gennaio aveva prodotto risultati ben più severi nei confronti del capo della Casa Bianca. In quell'occasione le risposte a favore di Reagan erano state 11 35 per cento quelle contrarle il 56 per cento. Secondo l'Indagine demoscopica resa nota ieri, inoltre, il 43 per cento degli interpellati (contro il 45 per cento) è soddisfatta della gestione complessiva del presidente Reagan. Lo scorso gennaio queste cifre erano state rispettivamente del 41 e 47 per cento. Sono aumentati, invece, rispetto a tre mesi fa, Americani più contenti di Reagan se nel gennaio dell'anno scorso è stato necessario applicargli uno stimolatore cardiaco. Nel maggio scorso ha subito un 'operazione di cataratta. «Qualche volta — ammette — mi sento stanco e sono costretto a dare un colpo di fre¬ NEW YORK — La politica economica del presidente Reagan continua a non soddisfare gli americani ma il numero degli scontenti è diminuito per la prima volta in due anni. E* quanto emerge dai risultati di un sondaggio

Persone citate: Joan Miro, Joan Mirò, Mirò, Pilar Juncosa, Reagan