Nuovo insediamento divide Israele mentre si celebra l'indipendenza

Nuovo insediamento divide Israele mentre si celebra Vindipen denza Nuovo insediamento divide Israele mentre si celebra Vindipen denza // 23 marzo scorso la Commissione temporanea di coordinamento (Tkk) di «Solìdarnosc redigeva tre documenti vi si indicavano le iniziative per dar vita a manifestazioni «indipendenti- per il Prima Maggio e per il 3 dello stesso mese (anniversario della Costituzione polacca del 1792), inoltre, aprendo un'indiretta polemica con il primate Clemp, fautore di un'intesa con Jaruzelski al fine di «preservare l'esistenza stessa della nazione e dello Stato di Polonia- (come più volte ha detto, vivamente contestato anche da una parte del clero), la Tkk affermava che la visita del Pontefice sarebbe avvenuta «in un Paese che soffre, dove le famiglie piangono gli uccisi e gli incarcerati, dove i diritti umani sono calpestati, dove è ferita l'anima della nazione»; solo la concessione di un'amnistia per tutti i prigionieri politici avrebbe potuto creare un'atmosfera consona al solenne avvenimento. Così, la Tkk mostrava di voler riprendere con decisione l'iniziativa, dopo il fallimento degli scioperi indetti nel novembre scorso e, al tempo stesso, indicava che oltre all'episcopato, il regime militare comunista ha un altro interlocutore con cui fare i conti, e che non accetta lo «statu . quo...- Soltdarnosc, non ancora vinta dai sedici mesi di stato di guerra. Tuttavia, perché questa volontà di ripresa acquistasse maggiore credibilità e risonanza, occorreva l'assenso di un personaggio come Lech Walesa che conserva inalterata la popolarità e l'autorevolezza conquistate nell'agosto del 1980: già nella prima decade del marzo scorso, il leader sindacale aveva mostrato impazienza e inquietudine per quel certo clima d'intesa (o, almeno, di tregua per il lungo periodo) che si veniva stabilendo tra l'Episcopato e il potere in vista del secondo viaggio del Papa in Polonia. Ebbene, dopo il suo primo incontro con i dirigenti della Tkk in clandestinità (9, 10, 11 aprile) — una beffa per la polizia e una sfida al regime—Ledi Walesa ha dato, se non la sua firma per Intuibili motivi di sicurezza, certo il suo pieno consenso al documento di Solidarnosc clandestina del li aprile: in esso si riprendono i temi e le indicazioni dei documenti del 23 marzo: vengono indette manifestazioni per il Primo Maggio in tutto il Paese, con parole d'ordine inequivocabili: ripristino delle libertà sindacali e civili, arresto dell'aumento dei prezzi, libertà per tutti i prigionieri politici. Si tratta di rivendicazioni inconciliabili con la politica di normalizzazione condotta dal regime (e imposta da Mosca). E' difficile prevedere quale sarà la risposta popolare all'appello della Tkk per il Primo Maggio: certo è che sin d'ora verranno prese tutte le misure per prevenire le manifestazioni, si cercherà di colpire definitivamente le strutture clandestine, nazionali e locali, del disciolto sindacato, anche attraverso un inasprimento del regime di polizia Jaruzelski vede nella visita del Papa un momento decisivo di legittimazione del proprio potere; pensa anche di poter ottenere, grazie ad essa, l'attenuazione dèlie 'Sanzioni- occidentali: un Primo Maggio all'Insegna della protesta e della repressione poliziesca violenta potrebbe mettere in forse un viaggio così a lungo e laboriosamente preparato. P1ero Sinatti rogCPOltVpdpdPlppvt«csggadnadfcnthtc FEZ — Gli ultimi sviluppi sulla scena araba ed internazionale sono stati affrontati dal capo dell'Olp, Yasser Arafat nel colloquio che ha avuto ieri con re Hassan II del Marocco. Arafat, che era accompagnato da Abu Iyad, si era incontrato l'altro ieri ad Algeri con il presidente Chadli Bendjeied. il colloqui sono stati sospesi per consentire alle parti di trovare una formula migliore e poter proseguire in un dialogo costruttivo, nel comune interesse», aveva detto Arafat quasi a voler sminuire 1 contrasti emersi tra il sovrano ashemita ed i palestinesi nei colloqui che avrebbero dovuto conferire a re Hassan il necessario mandato per rappresentare- 1 palestinesi nella trattativa di pace con Israele. A proposito del viaggio in Marocco Arafat aveva detto: «Questa visita di lavoro giunge in un momento decisivo per la causa palestinese». Per gli avversari di Begin è un tentativo di imporre la sovranità israeliana nel mezzo di una zona araba - Dimostrazione del movimento «La pace adesso» - Interpellanza di 30 deputati TEL AVIV — Oggi Israele celebra il 35" anniversario della sua indipendenza con cerimonie festose in tutti i centri abitati, ma senza la controversa parata militare. La giornata di ieri invece è stata dedicala ai Caduti di tutte le guerre, con riti nei cimiteri militari e nelle piazze e con discorsi dei ministri nelle diverse località. Alla televisione ieri sera ha parlato il premier die si è soffermato ufficialmente sulla campagna «Pace per la Galilea» dell'ultimo anno, «che non ha ancora dato ma certo darà tutti i frutti che da questa giusta guerra ci attendiamo per la libertà e l'indipendenzad'lsraele». Ha accennalo anclie ai pro| btemi dei momento, afferman¬ L'ho vista come una questione morale e ho sentito che riguardava la nostra immagine, se non la nostra anima, in quanto popolo. C'è stata un'altra circostanza in cui ho pensato di dimcttersml, ma non posso rivelare quando e come». E' stato un discorso onesto e antiretorico. Tra le cerimonie odierne clic hanno suscitato le più vive controversie c'è la decisione del governo di fondare un centro urbano «Nablus Aliasti l monte dulia Benedizione, dove esiste un insediamento militare. Esponenti laboristi e i capi del movimento dei kibbuzim (colonie collettiviste) hanno fatto un appello al governo perché cancelli una cerimonia che divide il Paese nel giorno dell'indipendenza che dovrebbe vedere tutti uniti e concordi. In modo particolare Itzliak Rabin, come «l'unico ex capo del governo vivente» si è rivolto a Heyin per chiedergli di evitare una cerimonia controversa, affermando die anziché costituire centri ebraici in zone non densamente popolate, questo atto rappresenta un tentativo di imporre la sovranità israeliana praticamente nel mezzo di una grande città araba, la maggiore della West Bank. Un gruppo di rappresentan ti del moi'imento «La pace adesso» si e dimostrativamente insediato nei pressi della località per protestare contro l'inutile c provocatoria cerimonia, alla quale non porteci perà il ministro della Difesa, Mosìie Arcns, ma solo il mini stro degli alloggi, David Levy. Trenta deputali del partito Maarach ìianno presentato un'interpellanza che sarà di scussa giovedì alla Keneseth Giorgio Romano do che un'intesa col Libano deve essere raggiunta, senza illusioni miracolistiche di aver conquistato la certezza matematica che nessun colpo di katiuscia possa mai più colpire la Galilea, ma cercando in ogni modo di impedire le operazioni lerroristiclie contro il territorio d'Israele. Egli non ìia mancato di condannare, con misura ma con fermezza, un'eccessiva politicizzazione dell'esercito e le ultime «infelici- dicliiarazioni del capo di stato maggiore uscente. Ma non ha voluto dire se e in quali circostanze potrà tornare alla vita politica attiva. Ha rivelato che era deciso a dimettersi se non fosse stala costituila un'inchiesta sulla \strage di Sabra e Citatila: «Prigionieri nell'Urss 5 milioni di ebrei» L'AIA — Oltre cinque milioni di ebrei sono attualmente detenuti nei campi di concentramento sovietici: lo ha affermato ieri sera all'Aia, Avrahanr Shrifrln. direttore del «Centro d'inchiesta sulle prigioni, gli istituti psichiatrici e i campi di concentramento nell'Urss». Secondo Shrifrln questi detenuti ebrei sono suddivisi in 2500 campi. Pestato in un interrogatorio Firmata una petizione a Los Alamos nel Nuovo Messico