La Cee decide nuovi prezzi agricoli Contadini ancora sul piede di guerra

INTERNO INTERNO La Cee decide nuovi prezzi agricoli Contadini ancora sul piede di guerra Chiuse ne!T82 in Val montanti compensati ROMA — La rabbia degli agricoltori torna oggi al Brennero per sfidare la Cee. Le stalle chiudono (2000 soltanto l'anno scorso in Val Padana)] perché la carne bovina non trova mercato; migliaia di posti di lavoro nell'industria alimentare (86 mila miliardi di fatturato l'anno) sono in pericolo: importazioni per 20 miliardi al giorno di carne e latte invadono il mercato italiano con il rischio di mandare fc.o. i nostri produttori. «Se alla Cee non si cambia musica — avverte il presidente della Coldiretti. Lo Bianco — le conseguenze per il nostro Paese saranno gravissime: Mentre oggi comincia a Lussemburgo il negoziato per la revisione dei prezzi agricoli Cee. i produttori italiani sono di nuovo sul piede di guerra. Venerdì avevano bloccato al Brennero l'autostrada, la ferrovia e la statale fra Italia e Austria provocando l'intervento della polizia. Da ieri delegazioni di agricoltori presidiano il valico. Sotto accusa è ancora una volta la politica dei «montanti compensativi» (i premi dati dalla Cee ai produttori che . esportano) che nella situazione attuale, con il marco tedesco alle stelle, favorisce soprattutto gli allevatori della Germania. Con questo risultato: la carne tedesca arriva in Italia con un costo inferiore di 550 lire al chilo rispetto a quello sopportato dai nostri produttori: 11 latte di Bonn costa 71 lire in meno al litro. Gli italiani parlano di «concorrenza sleale» e il presidente della Coldlretti va anche oltre: -Se la Cee non cambia linea prima dell'arrivo di Spagna e Portogallo, c'è il rischio $i perdere migliaia di posti di lavoro non solo in agricoltura ma fra operai e impiegati dei settori produttivi che ad essa sono legati». _^ Un altro nodo è quello dei prezzi. che la Cee stabilisce In aprile e restano immutati tutto l'anno. Costretti a comprare a prezzi interni gonfiati ' dall'inflazione (che nel nostro Paese è di 7 punti superiore alla media europea) e a rivendere secondo i listini Cee, i nostri produttori rischiano la bancarotta. Che cosa chiede oggi l'Italia alla Comunità europea? Di svalutare la «lira verde» del 2.5 per cento e di modificare 11 sistema dei «montanti compensativi». Ma l'obiettivo non è facile da raggiungere. La trattativa che il ministro dell'Agricoltura, Mannino. si appresta a intavolare con i partner europei si presenta irta di difficoltà. La «vertenza Cee» deve stabilire quale sarà il reddito degli agricoltori nel periodo 1" aprile '83 - 31 marzo 1984. Sono in gioco interessi nazionali, e la stessa credibilità della Comunità europea, dilaniata dalla concorrenza del singoli Paesi. La riduzione dei «montanti compensativi» inciderà sul livello dei prezzi agricoli nelle varie economie: farà diminuire i prezzi tedeschi rispetto alla media Cee. farà aumentare quelli italiani e francesi. Proprio i francesi sono i più agguerriti nel chiedere una riduzione del 5-6 per cento degli importi compensativi tedeschi assestati attualmente sul 13 oer cento. pddclGsplpnbds Per se Padana 2000 stalle - vi i prodotti tedeschi Altro ostacolo: le misure per contenere la produzione del latte. Mentre la Cee suggerisce di mantenere la 'tassai di corresponsabilità' (2 per cento sul prezzo indicativo) l'Italia, appoggiata dalla Gran Bretagna e dalla Grecia, si oppone al suo mantenimento perché .colpisce indiscriminatamente tutti i pro- duttori. anche quelli che non Iproducono eccedenze-. (La tassa, infatti, applicata.].l'anno scorso per frenare la produzione lattiero - cascarla, non avrebbe raggiunto l'obiettivo voluto: nei primi due mesi dell'83 la produzione di buiTo sarebbe aumentata del 22 per cento rispetto ai primi due mesi dell'82. Mauro Anselmo Importiamo ogni gio sono più agevolati - cario Laratore. di Saluzzo. è partita ieri sera in pullman che hanno raccolto gli allevatori a Saluzzo. Savigliano. Fossano, lira e Alba. E' una presema poco più che simbolica, jna significativa: oggi comincia infatti la maratona sui prezzi agricoli e i cuneesl vogliono essere in prima linea nella protesta. Sui pullman sono stati caricati decine di cartelli e striscioni. ].^'.'0.fra ' tanti denuncia: «Non vogliamo essere la pattumiera della Cee». La «Granda», con 558 mila capi bovini ufficialmente censiti, produce da sola quasi il 60 per cento della carne dell 'i n fero Piemonte. Nelle stalle di oltre 20 mila allevatori si raccolgono ogni anno più. di 6 milioni di quintali di latte. Oggi per le importazlnl dalla Germania, Olanda. Francia, Danimarca il bestiame, il latte, i formaggi e il burro prodotti in enomi quantità nella provincia di Cuneo trovano sempre meno compratori a prezzi remunerativi. La crisi dei mercati ha raggiunto livelli insostenibili. «I nostri allevatori — ha detto fon. Natale Carlotto ieri sera al momento della partenza per il Brennero — non sono secondi a nessuno, la carne della razza piemontese è sicuramente la migliore del mondo ma è sempre più difficile sostenere la concorrenza dei produttori tedeschi che ricevono premi di 700 lire al chilo per la carne bovina. 60 lire per ogni chilo di latte e 230 lire anni della Canti rno 20 miliardi di carne Chiesta la svalutazione per ogni chilo di carne suina». Gli agricoltori della «Gronda» sono da tempo esasperati perché il loro ruolo nell'economia nazionale non è sufficientemente considerato. L'appello della Coldlretti ha avuto successo, decine di contadini non hanno piU trovato posto sui pullman. E non si tratta

Persone citate: Granda, Laratore, Lo Bianco, Mannino, Mauro Anselmo, Natale Carlotto