Cercano Gesù Cristo fra le astronavi

Cercano Gesù Cristo Cercano Gesù Cristo Antico dibattito Dietro l'extraterrestre E.T. voglia di pace e fraternità Ma chi glielo ha fatto conoscere? Dove è avvenuto il loro incontro con Cristo? Da quali testi hanno attinto le fondamentali informazioni su Gesù? Sono domande che mi pongo ogni volta di fronte ai risultati di indagini socio-religiose o alle «novità» sulla maniera di interpretare la figura e l'essenza del fondatore del cristianesimo. C'è in giro troppo l'abitudine di dire: «Secondo 7ne...». Anche tra i cristiani, che pur dovrebbero andar cauti prima di farsi una immagine di Gesù e di' presentare come «suo» un messaggio colto molto superficialmente, esiste una maniera approssimativa di presentare Cristo e di valutarne la incidenza sulla vita e sulla società. Quale Gesù hanno in mente gli intervistati quando si chiede loro se lo accettano, se ne condividono il messaggio? Quali fonti storiche ha esaminato chi si avventura nella interpretazione di Gesù? Se si risponde o si scrive solo per istinto, sulla base del «per sentito dire», di rimasugli di una catechesi infantile o di una predicazione occasionale, ed appena orecchiata, non c'è da stupire che venga fuori di tutto. E' vero, diceva recentemente un mio amico vescovo ai catechisti della sua diocesi, che è già molto significativo che la figura di Gesù sia cosi poliedrica da costituire un punto di approccio per ogni tipo ci 1 ge n t e (Og n u n o — d ic e v a — cerca di toccare almeno un lembo della veste di Gesù»); ma lo stesso vescovo chiedeva ai suoi preti ed al suol catechisti di alutare la gente a dilatare lo spazio della conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, fino a far comprendere che Gesù non è solo autore di pensieri e di idee, ma persona da condividere nella pienezza del suo stile e da cui ricevere capacità di sentirsi ed essere realmente in sintonia, in famiglia con Dio. In questi giorni nelle edico le, tra decine di poster che re clamlzzano rotocalchi e volumi a dispensa, occhieggia il volto di Cristo. E' la riproduzione di un mosaico antico della chiesa di Chora (Istanbul). L'artista-autore ci ha re galato una Immagine serenamente austera di Gesù: lo sguardo è penetrante, di uno che è ricco di messaggi da trasmettere, ma che non fa scomparire la voglia di confidarsi come con un amico prezioso, da ascoltare con diligenza e passione. E' uno dei volti che meglio dicono, avvicinandosi forse molto al vero volto che Egli ebbe, cerne si è affacciato, nella Palestina di duemila anni fa, Vuomo di Nazareth-Figlio di Dio. L'immagine di Gesù in edicola richiama il più recente tentativo italiano di offrire un valido aggiornamento contemporaneo sulla figura di Cristo: una «Storia di Ge sii», non semplicemente l'ennesimo commento esegetico dei Vangeli. Le tappe della vita di Cristo, in un preciso con testo storico, secondo studi aggiornatissimi. Le Edizioni Rizzoli hanno affidato l'opera (96 dispense settimanali) alla consulenza dei «big» della conoscenza biblica contemporanea: il card. Martini di Mila ndLrBPbm Da sene giorni quotidiani e settimanali cadenzano sorprendenti Inchieste su Gesù Cristo. Perché una figura storica con duemila anni alle spalle torna protagonista di sondaggi e libri, crea Interesse, fa parlare di sé? Da Londra un'Indagine condotta da un'Insegnante conferma che molti ragazzi sono convinti che Qesù sia stato «un essere proveniente da un altro pianeta» e vedono «l'ascensione come un normale decollo spaziale». Dagli Stati Uniti arriva un'altra Inchiesta tutta da studiare. E' stata condotta durante II weekend pasquale In cinquanta Stati dalla Gallup, la società sponsorizzatrice delle maggiori Indagini di costume. Alla domanda «Chi era Gesù?», il 42 per cento ha risposto: «E' Il figlio di Dio sotto spoglie umane». Ma un buon 50 per cento ha ammesso di considerare Cristo quale uomo in carne e ossa e perciò mortale come tutti gli esseri umani. Anche la più clamorosa fantascienza cinematografica e libresca spinge molti bambini e ragazzi d'oggi a farsi un'idea di Dio e di Qesù Cristo davvero universale, affermando o facendo di conseguenza supporre che anche Gesù Cristo era un extraterrestre? Parrebbe di si, stando al sondaggio condotto a Birmingham da un insegnante, Martin Rogers; su alunni di una scuola dagli 8 ai 13 anni. Pur nei limiti e coi semplicismi e le contraddizioni evidenti della disinformazione e della mancata educazione familiare, credo che i ragazzi interrogati da Rogers rivelino davvero, almeno alla radice, come Rogers sostiene, «un'eslgema quasi bruciante di fede religiosa», e anche il bisogno di un insegnamento più maturo della Religione in fa miglia e a scuola, e una più aggiornata lettura della Bibbia e del Vangeli, lontana dagli schemi fissi e largamente superati e tuttavia ancora seguiti in molli gruppi neoprotestanti del mondo anglosassone, come I «neofondamentalisti» d'America. Il rifugio di questi ragazzi nella fantascienza non è affatto senza rischi equivalenti agli schematismi e alla lettura immobilista e arcaica del testi sacri in uso nelle scuole per bambini fino a poco tempo fa. Ma la rimozione che tale intuizione esige in essi dovrebbe stimolare anche nei responsabili dell'insegnamento religioso un loro linguaggio, una diversa, graduale e seria scientificità, per aiutarli a cercare una sintesi fino a ieri dichiarata spesso impossibile e oggi — proprio per merito dell'evoluzione scienti' fica, di cui anche la fanta¬ scienza è figlia almeno naturale — è ritenuta non solo possibile ma necessaria ed inevitabile. Questi ragazzi, pur nel feticismo adolescenziale della fantascienza e nella tendenza a identificare tutte le figure più esemplari con un extraterrestre buono, in conflitto o in soccorso con il terrestre cattivo», dimostrano di non poter fare a meno né della scienza, né della fede, anche se affermano, come ha fatto un ragazzo di Birmingham, che l'ascensione di Gesù al ciclo fu semplicemente il «decollo» del suo ritorno al «pianeta Paradiso». C'è in questa anomala ma innocente intuizione il senso che ormai la bontà, la fraternità, la pace e l'amore universale, che leghi tutti e non escluda nessuno, non possono venire agli uomini della terra se non da un altro pianeta («il cielo» d'ogni religione e mitologia?), e che Gesù Cristo è il portatore di tutti questi valori per terrestri ed extraterrestri, invitati e aiutati tutti da lui e dal suo esempio a cancellare dal cuore dell'uomo e dal mondo le guerre, la violenza. Credo sia prudente non liquidare in fretta questi segnali anche se ovviamente tutti nutriti d'istintualità infantile adolescenziale, e cercare risposte diverse, nuove, vissute, per tutti questi ragazzi. Essi costituiscono per se stessi, anche con queste esigenze di fantasia e di fede, un radicale esame di coscienza per credenti e non credenti, per educatori e genitori, per Chiese e ideologie. Credo che Teilhard de Chardin li avrebbe ascoltati con totale attenzione, rispetto e amore. Nazareno Fabbretti tico. Credere alla «Incarnazione» significa credere in un Dio che ha preso tanto sul se-, rio la nostra piccola storia da compromettercisi fino in fondo, come suddito della più disprezzata provincia dell'Impero. Dunque, come si comporterebbe Gesù alle elezioni? La domanda la ripetei a Gianfranco Miglio che, in queste questioni, non è certo uno qualunque: è infatti non solo docente ma, anche preside della facoltà di Scienze politiche di quella Università Cattolica che è detta proprio — e ufficialmente — «de/ Sacro Cuore di Gesù». Immediata e tagliente la risposta del politologo cattolico: «Certamente non voterebbeperladc». Ma a votare andrebbe? Miglio si accarezzò pensoso la vistosa calvizie: «Si, credo cìie si scomoderebbe per andare al seggio. Ma credo anche che finirebbe per consegnare una scheda bianca». Ma come?, stupii. E' pensabile un comportameuto cosi ambiguo in chi ha imposto ai suoi due sole risposte: o si o no? E Miglio: -Va un lato ciò che il Nuovo Testamento rac comanda è il lealismo verso il potere politico, il rispetto verso chi governa. Ma d'altro lato lo stesso Nuovo Testamento Robert Powcll nelle vesti di CriNovelli e Leda Gys che era la Madonna. Non diversamente Golgotha, girato in Francia da Duvivier nel '34 con la do-. vuta cura per le inquadrature e gli sfondi, giocava soprattutto sul contrasto tra il popolare -vilaln» Jean Gabin e il delicato Robert Le Vigan, rispettivamente Ponzio Pilato e Gesù Cristo. Cosi, per saltare al VI e allo spettacolare 11 Re del Re di Niclwlas Ray oppure al '65 e a La più grande storia mai raccontata di George Stevens, non avvertiamo davvero la presenza del sacroSolo Pasolini, artista non credente, giunge al capolavoro nei 40' de La ricotta (1962), dove la convenzionalità d'una ripresa sulla Passione del Cristo viene contrappuntata con mesta polemica alla vera passione d'un disgrazialo, che muore di fame sulla croce facendo la comparsa. Nel successivo II Dipinto naif di Gesù Crist chiede ai cristiani un doveroso distacco da politica e politici». Dunque, stando al preside della Cattolica, «/are come Gesù», oggi, significherebbe anche alzarsi presto il mattino delle elezioni, andare al seggio «ma al contempo rifiutarsi di alimentare le divisioni tra gli uomini scegliendo un partito contrapposto a un altro». E' la stessa posizione che, in un incontro recente, mi ha confermato André Frossard, il giornalista francese convertito al cattolicesimo e autore del libro Intervista a Giovanni Paolo II: « Un partito cattolico? Cile bizzarria un po' blasfema! Compito dei partiti è dividere, compito del Cristo e della sua Chiesa è unire». Dal canto suo, il professor Miglio rincara la dose: «Vertice del cristianesimo è l'asceta, il mistico: non il militante di partito, o, peggio, il ministro». San Francesco d'Assisi a La Verna o Alcide De Gasperi a Palazzo Chigi? Chi di loro è più vicino a ciò che Gesù farebbe? E se avessero ragione entrambi, incarnando ciascuno uno dei due aspetti del Vangelo? Il dibattito dura da 20 secoli. E' probabile che solo il diretto Interessato, in quel suo ritorno che la fede attende, saprà dare una risposta. Vittorio Messori sto nel film di Franco Zeffirelli Vangelo secondo Matteo e ne II Messia di Rossellini si rintraccerà ancora un'onesta adesione al personaggio storico e religioso che finalmente non si trova al centro d'un lacrimevole melodramma. Intanto, mentre Jcwinson attraverso il musical di Broadioay c'insegna a cantare in Jesus Chrlst Superstar il messaggio evangelico (e Zeffirelli c'insegna a imbalsamarlo), arriviamo alle bambinaie del Benigni nel. primo episodio di Tu mi turbi con un giovialone che insegna dei trucchi a Gesù infante il quale ver conto suo sa già camminare sulle acque. Ma forse, dal momento che la macchina dello spettacolo impedì a C. Tli. Dreyer di darci il suo originale Gesù che non vantava filiazione divina, il cinema è tuttora in attesa del Messia. Fiero Perona

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