Anche un'indagine del ministero sulla contestazione a Pappalardo

Anche un'indagine del ministero sulla contestazione a Pappalardo Inviato a Palermo il direttore generale degli istituti di pena Anche un'indagine del ministero sulla contestazione a Pappalardo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE { PALERMO — Il direttore dell'Ucciardone, Orazio Faramo, si è incontrato con la Commissione antimafia per' riferire sull'episodio di sabato, quando i detenuti per reati comuni sono stati obbligati da quelli mafiosi a disertare la messa che 11 cardinale Salvatore Pappalardo voleva celebrare nel cortile principale della prigione. Un sabotaggio voluto per«punlre» i frequenti attacchi del religioso al crimine organizzato; ■ "'' "J ''.' '■' Il direttore generale degli istituti di prevenzione e pena, Nicolò Amato, è a Palermo, su incarico del ministro della, Giustizia, Darida. «al fine di chiarire tutti gli aspetti della nota vicenda concernente il. rifiuto dei detenuti del carce-. re dell'Ucciardone di partecipare alla messa celebrata dal cardinale Pappalardo». L'ha reso noto il ministero della Giustizia In una nota nella quale è annunciato che lo stesso Amato nel frattempo ha disposto in via d'urgenza alcuni trasferimenti di detenuti «alto scopo di riportare 'àrdine, e-tranquillità nel~carcere». Sotto la presidenza del senatore democristiano Nicola Lapenta, 1 commissari hanno concluso Ieri le 48 ore di incontri a Palermo. Al dott. Faramo hanno chiesto un rap-i porto scritto sull'episodio. Intanto a Pappalardo continuano ad arrivare messaggi di solidarietà: dopo quelli dell'on. Giuseppe Campione, segretario regionale della de, e dell'on. Luigi Granata, capogruppo socialista in Regione, ieri quello dell'on. Michelangelo Russo, capogruppo del pel In Regione, il quale ha definito «inaudita e vile- l'azione dei mafiosi che. nel vecchio carcere costruito dal Borboni accanto al porto, sono oltre 200 su poco più di 800 detenuti. Orazio Faramo, 38 anni, impegnato in una battaglia contro la violenza nel carcere (uno tra i più «caldi» d'Italia), si è sfogato parlando con 1 giornalisti. Ha precisato che non voleva venirci a Palermo («Mi ci hanno mandato») e ha osservato che In tre anni di permanenza qui nessuno l'ha mai convocato «magari per ascoltare i semplici pareri tecnici del direttore». I membri della Commissione, a parte la contestazione a Pappalardo, hanno intanto preparato un ricco dossier. Sono stati interrogati alti magistrati, prefetti, questori e 22 direttori di banche a Palermo (agli Incontri ha assistito un ispettore della Banca d'Italia). Si spera di sconfiggere il riciclaggio del miliardi, provento del traffico e deUa raffinazione di eroina. Sono stati anche ascoltati il presidente della Regione, Calogero Lo Giudice (de), e gli assessori del governo siciliano pentapartito. L'on. Lo Giudice ha escluso che siano stati aperti nell'isola sportelli bancari proprio per i soldi della droga. L'antimafia ha anche incontrato la professoressa Elda Pucci, neosindaco di Palermo, e gli assessori del pentapartito eletto in Comune mercoledì sera. «Siamo schierati con la gente onesta» ha detto la Pucci. a. ir.

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