«L'Europa non è una balena bianca» di Francesco Santini

«L'Europa non è una balena bianca» Il discorso del presidente Pertini al Parlamento di Strasburgo «L'Europa non è una balena bianca» «E' un'esigenza insopprimibile, una ferrea necessità», ha detto - Secondo 0 Capo dello Stato l'Europa unita può far sentire la sua presenza positiva tra le due superpotenze, per impedire che si arrivi all'olocausto nucleare dal nostro inviato speciale STRASBURGO — Una borsa di cuoio nella-destra, pallidissimo. Sandro' Pèttini ha vissuto al Consiglio d'Europa una delle giornate «più significative» della sua presidenza. Alla vigilia-del vertice di Stoccarda, il Capo dello Stato ha detto che l'unione europea non è plU »l1nseguimento di Moby Dick», la balena bianca del comandante Achab, ma è diventata «un'esigenza insopprimibile, una ferrea necessità». Nella grande aula che per prima rimise insieme «i'£uropa dei vincitori e quella dei viriti», Pertini ha avuto un applauso vivissimo. «Più di Mitterrand, piti di Carstens» ha assicurato un funzionario del Consiglio, sottolineando la solennità dell'occasione, la vivacità dell'incontro. C'era in tribuna una scolaresca di San te ramo, in gita scolastica, dalla provincia di Bari. «Pertini, PBrfini., gridavano i ragazzi e il Capo dello Stato s'è mostrato felice. Nell'accogliere Pertini l'austriaco Ahrens. 11 presidente dell'Assemblea parlamentare, aveva pronunciato un rapido discorso in un italiano gutturale ed incerto. Ahrens ha salutato Pertini come «il rappresentante della democrazia che ha sconfitto il terrorismo». Il Presidente della Repubblica ascoltava in silenzio, al centro dell'emiciclo, circon dato dai fotografi Poi ha preso a parlare, in italiano, usando toni bassi e profondi. In piedi, dinanzi allo scanno, a tratti è apparso affaticato, ma sempre deciso a parlare per le nuove generazioni control 'olocausto nucleare».. »Flncfié'àlito d'i* vita sarà In noi — ha detto Pertini — sarò al vostro fianco e con voi ci batteremo contiro là guerra e per la pace, contro la tirannide e per la libertà». Nella seconda parte del discorso, ancora rivolto al giovani, Pertini si è rianimato. Parlava con grande speditezza, deciso ad esaltare la difesa dei diritti dell'uomo, a rilanciare la funzione della Corte che a Strasburgo «dece avere poteri adeguati per far sentire la sua autorità» e garantire a tutti la difesa dei diritti urna- ni e civili, «confro la prepotenza del tiranni», I fotografi sono rimasti intorno al Capo dello Stato per più di trenta minuti. Pertini è venuto a Strasburgo con 11 ministro degli Esteri, Emilio Colombo, per affermare e ripetere che A'Europa none un mito, ma una ferrea necessità». In molti «passaggi» ha fatto riferimento al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo. Per Pertini, l'obiettivo comune alla Comunità europea e al Consiglio d'Europa deve essere quello del «consolidamento di unidentttà euro pea e di una crescente cooperatone per una grande Europa». I timori che possono essere stati espressi su questo punto sono, a giudizio del Ca po dello Stato italiano, Ingiustificati. 'Le strade che possono apparire ed essere diverse —ha aggiunto —, i metodi che possono sembrare e, a volte, sono differenziati, convergono Invece verso la stessa mèta, sono contributi diversi ad un unico fine». II 'dialogo delle cose», soprattutto nella cooperazione politica, in quella giuridica e culturale, non si deve fermare. 'Questo del resto è lo spirito dell'Atto europeo, della dichiarazione solenne dell'Unione europea». Ed è per questo che Pertini confida che le iniziative lanciate dal ministro degli Esteri, Colombo, e dal tedesco Oenscher vengano approvate al prossimo vertice di Stoccarda. Al Consiglio d'Europa, Pertini ha dato un'immagine del mondo, dove emergono potenze planetarie, piuttosto insolita. Ha parlato di un universo diventato un «villaggio elettronico», dovè; l'Europa non rappresenta più che un buo 'quartiere». Un grande spazio integrato europeo è divenuto un'esigenza irrinunciabile, senza il quale le società del continente non potranno più funzionare. 'L'Europa è una misura — ha detto — più che ottimale, necessaria». Un'esigenza a cui non ci si può più sottrarre, che coinvolge tutti, «non solo t dieci e gli undici, non soltanto i ventuno, ma tuta i Paesi sul continente e fuori». ■ Di quest'Europa, secondo il Capo dello Stato, l'Italia ha bisogno, come l'Europa ha bl sogno dell'Italia. »Lo chiede ti mantenimento della pace: oggi la pace — ha aggiunto — è basata sull'equilibrio nucleare delie-due superpotenze, ma è assurdo parlare di pace basata sullincubo della catastrofe». Per Pertini l'Europa unita, con il suo potenziale umano, storico, culturale, tecnologico può far sentire la sua presenza positiva tra le due superpotenze, per impedire che si arrivi all'olocausto. Il discorso di Pertini ha avuto slanci e pause, conte nuti altamente ideali e obiettivi di grande respiro. Il Capo dello Stato ha- citato Croce e Tocqueville, Valéry, Brecht e Voltaire, sempre per riaffermare «l'Europa della ragione». Pertini non si è limitato a sollecitare l'Integrazione europea, ha avanzato anche due importanti proposte: il Consiglio del ministri della Cee dev'essere in grado di decidere a maggioranza, mentre 11 Parlamento europeo deve avere il potere di controllo e quello legislativo, se non si vuole »che resti una camera vuota priva di risonanza alcuna». Il Capo dello Stato si è scagliato infine contro «i mercanti» che vorrebbero, per gretto egoismo nazionalistico, escludere dalle istituzioni della Cee la Spagna e il Portogallo per non turbare il mercato agricolo. «Tutto questo è ragionare da mercanti—ha detto alzando 11 tono della voce —, non da uomini politici illuminati che debbono avere a cuore la volontà di pace dei popoli della Terra», Francesco Santini