La lava ora minaccia un altro paese sono già pronti i piani d'emergenza

La lava ora minaccia un altro paese sono già pronti 8 piani d'emergenza Dopo Nicolosi e Belpasso la colata punta su Ragalna; mancano 3 chilometri La lava ora minaccia un altro paese sono già pronti 8 piani d'emergenza DATANTA — TI ninno npr i CATANIA — Il piano per ostacolare l'avanzata della lava è pronto, mancano soltanto 1 dettagli tecnici che saranno messi a punto oggi in un incontro fra 1 ministri della Protezione civile, dell'Interno e della Ricerca scientifica. Ma a Catania la proposta avanzata dai tre esperti della commissione «grandi rischi» (professori Barberi. Garavini e Cola volpe) suscita dubbi e polemiche. Deviare 11 cammino della colata con mine e sbarramenti di terra poco sotto le bocche di quota 2650 è. a giudizio degli stessi vulcanologi del comitato di consulenza, una soluzione aperta a molti rischi: sarà possibile «pilotare» il fiume di fuoco senza fargli provocare Ulteriori danni? è certo che l'esplosione delle mine non originerà pericolosi scuotimenti della crosta terrestre in una zona già fragile? Per limitare al minimo gli imprevisti sono stati disposti ulteriori rilievi aerofotometrici di tutto il versante Sud del vulcano, quello martoriato da 4 settimane di eruzione, che hanno provocato decine di miliardi di danni alle colture, al patrimonio forestale, alle attrezzature turistiche. n ministro per il Coordinamento della protezione civile, Loris Fortuna ha assicurato, i>~.,— ieri, che per arginare l'avanzata della lava. In attesa che l'eruzione si concluda, non si ricorrerà né ai bombardamenti, né a sbarramenti in vicinanza dei centri abitati più minacciati, che adesso sono diventati tre: dopo Nicolosi e Belpasso, anche Ragalna, la frazione di Paterno che dista circa 3 chilometri e mezzo dal braccio più avanzato. Rimane il rischio derivante da soluzioni dettate più dall'urgenza che da un progetto bene articolato. «SI doveva impedire l'edifl- l-^a-. h «nnHAA, ,1-11-«.m/IL Icaeione a tappeto delle pendici dell'Etna — si dice adesso a Catania — disegnare una mappa del rischio vulcanico, dotarsi di efficienti strutture di controllo.. Adesso, invece, bisogna fare 1 conti con la lava che scende, seguendo un andamento imprevedibile: fermi i bracci più avanzati a quota 1100, il fiume di fuoco ha preso di mira frutteti, villette, casette di campagna della zona a Nord di Ragalna e ieri sera si trovava a circa 700 metri dalla strada della Milla, unica via d'accesso al grande albergo dell'Etna e all'osservatorio astrofisico di Serralanave. Procedendo in questa direzione Investirebbe la periferia Est del centro abitato, .ma il pericolo è ancora lontano — avvertono alla centrale operativa della Prefettura — è assurdo farsi prendere dal panico.. Quei bagliori rosso-fuoco che a sera illuminano un paesaggio punteggiato da antichi crateri spènti continua a tenere col flato sospeso la gente dell'Etna: a valle si ripetono atti di fede vecchi di secoli, come l'ostenslone del simulacro della Madonna della Guardia, avvenuto ieri sera a Belpasso, presente l'arcivescovo di Catania, monsignor Picchlnenna. f. s. '

Persone citate: Garavini, Loris Fortuna, Nicolosi

Luoghi citati: Belpasso, Catania, Ragalna