Quel sospetto che frantumava le Br di Claudio Giacchino
Quel sospetto che frantumava le Br Peci intervistato da Biagi: l'omicidio Casalegno, la vita del terrorista, il timore di denunce Quel sospetto che frantumava le Br TORINO — 'Uccidere una persona è ben diverso dall'azzopparla soltanto, ci vuole un minimo di determinazione, nel senso che bisogna crederci... uccidere è una cosa tremenda, uno riesce a farlo soprattutto quando non ha tornaconto personale Cosi dice Patrizio Peci raccontando l'assassinio, ad opera sua e di tre complici; del vicedirettore de La Stampa Carlo Casalegno, massacrato a colpi di pistola dalle Brigate rosse nel novembre '77 mentre rincasava dal giornale per 11 pranzo. Ventinove anni, accusato di complicità In otto omicidi e df centinaia di altri reati (ferimenti, sequestri, rapine, incendi e stragi), in libertà dai: febbraio scorso per aver con le proprie confessioni disarticolato le Br e mandato in carcere oltre 70 ex compagni, il superpentito ha accettato un'Intervista televisiva di Enzo Biagi che sarà trasmessa da Reteauattro in due punta¬ te stasera c domani. Voce sempre controllata mal frastagliata da qualsivoglia sentimento. Peci parla degli assassina e dei ferimenti in termini burocratici *la meccanica dell'azione fu tale... operativamente fu facile... militarmente l'operazione si presentava difficile*, solo una volta acconsente a annotazioni psicologiche del kUlers •quando si andava in azione avevamo tutti una tensione fortissima, a volte dopo la sfogavo vomitando bile». Cosi racconta l'uccisione di Casalegno. 'Quattro, cinque mesi prima dell'agguato mortale. Lui si occupava di lotta armata con articoli anche abbastanza duri, nel senso che con noi andava giù abbastanza pesante. Nell'organizzazione ci si era fatto sangue cattivo con lui e s'iniziò a fare un minimo d inchiesta*. Ossia vengono studiate le abitudini di Casalegno, i suoi orari d'uscita e ritorno a casa Nell'autunno T7 le Br lancia¬ no una campagna contro 1 giornalisti, ne azzoppano tre a Roma c altrove. La colonna torinese riprende l'.lnchlesta» su Casalegno, Peci e soci decidono di ferirlo alle gambe. 'Non ci riuscimmo per una serie di motivi, perché non arrivava mal puntuale o per problemi di questo tipo. Al giornalista fu data una scorta, e l'operazione venne ancora rimandata. Poi ci fu la morte in Germania di Baader (11 terrorista della Rat suicidatosi con due compagni nella prigione di Stammheim), su Lai Stampa usci un articolo molto duro. Questo aiutò molto, nei senso che ci risentimmo abbastanza*. Il «risentimento» trasforma la condanna all'azzoppamento in condanna capitale. Con la solita assenza d'emozione, rimorso e dolore il superpentito ricostruisce l'Imboscata nel portone di corso Re Umberto 54. Lui. Renato Panciarelli (morto a Oenova nel covo di via Fracchla, marzo '80), Raffaele Fiore e Vincenzo A cella (sono giudicati per questo e altri nove assassina alle Vallette) attendono 11 vicedirettore. Oli spara quattro colpi alla testa a bruciapelo, Raffaele Flore. Allucinanti le descrizioni dell'esistenza del clandestino. Esistenza scandita dalla solitudine, la paura della cattura E dal vicendevole sospetto, dal rancore. 'Ancora oggi Mario Moretti, l'uomo di maggior intelligenza della banda, i ritenuto da alcuni, Semerta od esemplo, un Infiltrato nell'organizzazione. Per un bel pizzo tanti compagni hanno sospettato che sia stata Nadia Ponti (irriducibile, accusata di diversi delitti) a far catturare Fiore ed Acella (altro killer). Ognuno era ti controllore dell'altro. Ho saputo che quando la radio ha dato la notizia dell'arresto mio e di Rocco Mlcaletto, in carcere Franceschini (uno dei padri fondatori delle Br) ha fatto salti di gioia. Anche questo è stato un motivo che m'ha indotto a collaborare*. Peci si accalora solo nel sentirei chiamare 'traditore*. *La mia è una scelta politica. Uccidevo, perché ci credevo, dopo che avrei dovuto fare? Star zitto e fare forse una fi1 pura piit bella, oppure mandare in galera gli assassini e salvare tanta gente?*. Assicura di avere rimorso per la tragica fine del fratello Roberto (ucciso dal suol ex compagni) e 1 morti ammazza»'.. «Più che ■chiedere perdono limportante 'per me i dimostrare alle persone a cui ho fatto male che riuscirò a tornare ad una vita normale*. Claudio Giacchino
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