Lisbona, verso la vittoria di Soares La destra paga il prezzo della crisi di Bernardo Valli

Lisbona, verso io vittoria di Soares La destra paga il prezzo della tris! Le prime proiezioni condannano i partiti di governo a vantaggio dei socialisti Lisbona, verso io vittoria di Soares La destra paga il prezzo della tris! DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LISBONA — Anche qui. sull'inquieta ultima spiaggia del continente, come nella stabile Mitteleuropa. 1 partiti al governo stanno per essere penalizzati dalla crisi economica, che non ha riguardi né per la destra né per la sinistra. E In Portogallo è la de-, stra, trionfante alle ultime elezioni legislative (1980), che come previsto viene castigata, stando ai primi dati. Due anni, e mezzo fa l'Alleanza Democratica, formata da socialdemocratici (Psd) e democristiani (Cds), ottenne più del 47 per cento del voti e 134 deputati (su 250) in Parlamento, ossia la maggioranza assoluta. Un patrimonio cospicuo molto presto dilapidato, in seguito ai litigi interni alla coalizione, non più disciplinata da Francisco Sà Carneiro. personaggio politico di rilievo, morto nel dicembre 1980 in un incidente aereo. L'Alleanza Democratica, ancora formalmente al governo, è fallita soprattutto per non essere riuscita a contene¬ re la crisi con un piano di austerità, in verità difficile In un Paese in cui l'austerità è imposta naturalmente dalle scarse risorse nazionali. Alle elezioni, anticipate dal presidente della Repubblica, socialdemocratici e democristiani si sono presentati divisi e in preda allo sbando. Il nuovo leader del Psd, Mota Pinto, ha attaccato nei suoi comizi, indirettamente, anche il primo ministro in carica, 11 socialdemocratico Pinto Balsemao. E quest'ultimo, rimasto al suo posto per sbrigare gli affari correnti, non ha nascosto la sua impazienza, la sua fretta smodata di lasciare il pesante incarico. Come se fosse bollente. Lo spettacolo non è stato edificante e non ha certamente invogliato 11 Paese a rinnovare la fiducia ai partiti di centro-destra in rotta. I socialisti in declino hanno cercato di far dimenticare 11 cattivo esemplo offerto quando erano al governo: e si sono lanciati a testa bassa nella breccia lasciata aperta dalla destra. Alle elezioni per l'Assemblea costituente (1975). 11 partito di Mario Soares aveva ottenuto 11 più alto quoziente, quasi il 38 per cento del suffragi, ma via via era sceso (1980) al 27 per cento. La ripresa si è delineata alle ultime consultazioni amministrative, quando era già evidente lo sfascio di Alleanza Democratica. Sicuro di ottenere un successo che lo riporterà al potere, Soares ha subito posto condizioni precise. Ha chiesto la garanzia di poter governare per almeno quattro anni, il tempo minimo, a suo avviso, per varare e applicare un piano di stabiliz¬ zazione monetaria •Urgentissimo — dice — perché la Banca Centrale ha già problemi di cassa*. Il Paese ha 13 miliardi di dollari di debito con l'estero e una bilanciai commerciale disastrosa. Il Portogallo rurale importa metà dei suoi consumi alimentari. Soares esige la garanzia di quattro anni anzitutto dal presidente della Repubblica, 11 generale Eanes, al quale vengono attribuite forti ambizioni politiche. Soares non lo dice apertamente, ma Io fa capire. Egli chiede in sostanza: -Mi lasci lavorare, signor Generale*. Attorno a Eanes si coagulano sempre più le simpatie di coloro che non nascondono una certa insofferenza verso la «Inconcludenza del regime dei partiti». Nel suo discorso pre-elettorale 11 generale-Presidente ha detto in modo sibillino: *La vittoria di chiunque vincerà non sarà Bernardo Valli (Continua a pagina 2 In ottava colonna)

Persone citate: Francisco Sà Carneiro, Mario Soares, Mota Pinto, Pinto Balsemao, Soares

Luoghi citati: Lisbona, Portogallo