Salsomaggiore beatifica il video-rock

Salsomaggiore beatifica il video-rock Una retrospettiva, un concorso per indipendenti e la prima celebrazione ufficiale agli Incontri del cinema Salsomaggiore beatifica il video-rock E' un festival dentro il festival che quasi certamente crescerà - Tra gli autori, i capitila Steve Barron, Don Letta e Barney Bubbles DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SALSOMAGGIORE — Cosi abbiamo gli ex-voto del rock, esempi di santità laica ed elettronica che nascono nelle Case discografiche, negli studi televisivi, negli scantinati degli autori indipendenti e portano in giro per tv, discoteche e schermi privati l'immagine della musica non più segreta, forse effimera, ormai in cerca di un ordine creativo, dello stile. Sono 1 nastri delle canzoni rock, e 1 promo-video che fanno pubblicità al famosi Interpreti, è la video-musica cui gli Incontri cinematografici di Salsomaggiore hanno dedicato la prima retrospettiva, 11 primo concorso per Indipendenti, la prima celebrazione ufficiale. E' un Festival dentro 11 Festival, crescerà, magari si dividerà dall'organizzazione madrina, per gelosia e per sospetto: non è certo che la video-musica rientri tutta nei plani della giovane critica che ha fondato Salso. Chi ha una consuetudine di secondo grado con la cosid detta cultura rock, mediata da libri anche supponenti e da approssimazioni sociologiche, chi ha seguito senza pregiudizi la trasmissione televl siva di «Mister Fantasy» (musica da vedere) sta a Salsomaggiore nella condizione ideale, non di complice, ma di spettatore deciso a tutto. La chiarezza dello scopo (•promuovere» le canzoni), l'incertezza dell'uso da parte del pubblico (distratto, appassionato, prendi e getta, son nambulico, sostitutivo, freu diano) consentono alla videomusica, dentro i tempi obbll< gati. un margine di libertà e di creatività che 11 cinema non può sempre permettersi. E' giusto: «Quando il miracolo riesce abbiamo di fronte piccoli oggetti visivi straordinari e di grande rispetto; come dice 11 critico Giandomenico Curi che ha curato con Mario Convertlno l'eccellente catalogo della mostra, l'indagine sul cento migliori esempi professionali prodotti nel 5 anni di storia della video-musica. Nel catalogo, ricerca del •miracolo» e debito di solidarietà culturale s'intrecciano in una curiosa prova di critica' parallela, la sofferenza di stabilire una gerarchia di valori nel momento In cui la cultura rock è ancora «In partlbus lnfldelium» per i critici del cinema classico, del cinema chimico. Eppure la mostra di Salso (nell'educato tumulto di un pubblico consapevole) chiari sce con abbondanza, con insi stenza gli stretti legami tra la video-musica e il grande cine' ma della tradizione. Certo, 1 padri espliciti del genere sono 1 film musicali che partono dai Beatles e arrivano ai Rol ling visti da Ashby e ai Pink1 Floyd interpretati da Parker («The Wall»), Ma le citazioni e le lnven zionl si rifanno anche ad au tori fuori del giro, magari Hltchcock, Kubrick, Truf f aut. per non dire di Spielberg e Scott. Sono «video» inclinati al racconto Ironico, storie d'amore contrappuntate dall'Intemperanza del protagonisti, ci sono «video» immersi negli effetti speciali con una straordinaria capacità di concisione (bufere magnetiche, maree di sangue, televisori aperti come bocche voraci), d sono .video, che preferiscono 11 montaggio del filmati d'epoca con rispetto per gli Anni Cinquanta e per gli albori del rock. Soprattutto le ultime due tendenze nascono dentro le macchine, nel computerà che copiano, sviluppano, montano, reinventano: esempi di immagini elettroniche usate ormai con larghézza e disinvoltura. Tra gli autori già si segnalano 1 caplflia. Metti Steve Barron col suol nastri dedicati agli Human League e a Michael Jackson; metti Don Letta («The Clash») e Barney Bubbles (.Radio radio» con Elvls Costello che dice nostalgico: *La radio è il suono della solvete*'); metti Jullen Tempie («The Beat», Abc») e anche Frank Zappa criticato dagli esperti («caricatura di se stesso, feticismo orale-), ma esemplare nel suo manierismo di immagini stravolte, menu per cannibali. Che cosa porterà alla videomusica l'invasione degli indi pendenti e del dilettanti? il concorso di Salsomaggiore riservato agli autori italiani non ha registrato sorprese (anzi, qualche risultato deprimente), ma una grande voglia di rompere gli schemi. Se cade l'obbligo pubblicitario, 11 nastro videomusicale si sottrae al genere: racconto, poesia o mlnifllm si muove nel cinema elettronica speranza degli autori con molte idee e pochi capitali. (Ma sarà dura, per ora (1 cinema elettronico ha premiato solo i professionisti ricchi). Stefano Reggi ani Frank Zappa visto da Harari: prima protagonista di film rock «underground», poi di video