Riscoperta in cento opere la «pittura povera» di Rosai

Riscoperta in cento opere la «pittura povera» di Rosai La mostra dal 27 aprile al Circolo degli Artisti Riscoperta in cento opere la «pittura povera» di Rosai L'organizzazione è privata, una sfida al «gigantismo pubblico» trionfante - L'ultima rassegna è del I960, tre anni dopo la morte a Ivrea .Riscoprire Ottone Rosai attraverso una mostra con più di 100 opere, sceltissime (olii, disegni) che a conti fatti risulterà un avvenimento più unico die raro, il cui successo è assicurato ancor prima della tradizionale .vernice». Cosi è, dal momento che la rassegna, in blocco, è già stata chiesta dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma e dall'ente per il Turismo di Firenze. ■ Ottone Rosai a Torino, dunque, dal 27 aprile a tutto maggio, ospitato nella sede del circo/o degli artisti di via Bogino 9. L'ultima esposizione di opere del grande artista toscano risale al 1960, tre anni dopo la morte avvenuta improvvisa ad Ivrea il giorno della inaugurazione di una sua personale al Centro Olivetti. Valuteranno i critici ciò che vi è di positivo o meno nella rassegna di prossima apertura, ma fin dalle prime battute c'è da sottolineare che l'iniziativa ha più di un motivo di interesse per non dire di polemica. Intanto perché la mostra è stata voluta da .Nuovasocielà», settimanale vicino al pei; una mostra quasi imposta alla quale ìianno poi dato una mano gli assessorati alla Cultura della Regione, della Provincia e del Comune. Perclié imposta (o quasi)? Risponde Saverio Vertane direttore del settimanale: «Ci sembrava opportuno rompere il fronte del protagonismo pubblico e verificare fino a che punto possono ancora trovare spazio le iniziative private. Che lo sponsor sia una volta tanto l'ente pubblico, anziché il contrario». Rosai in un certo senso si pone come contro-altare alla faraonica .personale» (in cartello per Torino-Estate) dello scultore americano Calder, indubbiamente un grosso nome dell'arte moderna internazionale forse troppo raffinato per sollecitare un interesse allargato. Rosai significa la .mostra» come la si intendeva prima che le iniziative culturali diventassero monopolio escluswo degli assessori: una mostra clic sfrondala dalle forzature didattlcìw si pone in diretta sintonia con il visitatore e il cui costo è contenuto. E' stato difficile rompere il monopolio pubblico? Risponde Luciano Pistoi uno degli organizzatori (Iter Carlo Santini è il curatore scientifico della rassegna e Carlo Ludovico Ragghiarti l'autore dell'introduzione al catalogo - libro): .Molti ostacoli sono sorti nella collaborazione con gli enti locali, non ultimi quelli sollevati dalla crisi delle giunte. Nonostante tutto la mostra è pronta ma certo questa esperienza ci ha confermato nella convinzione che le amministrazioni pubbliche dovrebbero concentrare i loro sforzi nel garantire la vita e l'attività delle istituzioni autonome a cominciare dai musei, piuttosto che continuare a gestire direttamente le iniziative, nel campo dell'arto e della cultura». p. p. b.

Persone citate: Calder, Carlo Ludovico Ragghiarti, Carlo Santini, Luciano Pistoi, Ottone Rosai, Rosai, Saverio Vertane

Luoghi citati: Firenze, Ivrea, Roma, Torino