Wall Street e l'economia Usa unite sotto il segno del toro

Wall Street e l'economia Usa unite sotto il segno del toro Esistono le premesse per un «boom» che potrebbe ridurre la disoccupazione Wall Street e l'economia Usa unite sotto il segno del toro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Con l'Indice Dow Jones del titoli Industriali alla soglia del 1200 punti a Wall Street, cioè in procinto di varcare le colonne d'Ercole della finanza americana, ma col Congresso in rivolta contro il suo bilancio di previsione dell'83-'84 e specialmente contro le spese militari, il presidente Reagan si è rivolto leti alla nazione invocandone l'appoggio alla propria politica. -La ripresa economica — ha detto — ha ricevuto a marzo una forte spinta. Negli ultimi sei mesi non c'è stata quasi inflazione, i tassi d'interesse sono destinati a scendere e gli operai a tornare ai loro posti di lavoro. Non è il momento di sabotare il rilancio delle nostre industrie con i soliti espedienti-. 'Dalle commissioni — ha proseguito Reagan — la battaglia del bilancio si spo¬ sta alle aule della Camera e del Senato. Intendo mobilitare tutte le risorse del governo per respingere eventuali aumenti delle tasse, ridurre gli stanziamenti sociali inflazionistici e garantire la sicurezza del Paese-. Dal punto di vista reaganiano, la logica di questa orgogliosa sfida al potere legislativo è irrefutabile. Contro le previsioni del partito democratico, a un anno dall'Inizio della campagna elettorale per la Casa Bianca, la reaganomics incomincia a dare frutti. La Borsa, termometro dell'Industria oltre che della finanza, sale sulle ali del prodotto nazionale lordo (+3,1% nel trimestre iniziale dell'83) e dell'Industria automobilistica che sta finalmente decollando (la General Motors ha registrato un attivo trimestrale di bilancio di 650 milioni di dollari circa, la Chrysler di 170 milioni). L'aumento degli aggregati monetari, eccessivo fino a marzo, è adesso controllato dalla Riserva Federale, cosa che dovrebbe consentire il ribasso del tassi di interesse entro un mese o due. Mentre la ripresa è stata più lenta e tardiva di quanto il governo desiderasse, esiste il potenziale di un «boom» che intaccherebbe per la fine dell'anno la massiccia disoccupazione (oltre 1110% della manodopera. Come Wall Street, Reagan punta tutto sugli investimenti. La Borsa, che venerdì ha. segnato 11 primato storico dei 1196 punti, dovrebbe superare quota 1200 questa settimana: brevemente, lo ha già fatto negli ultimi due giorni di attività, prima che la corsa ai profitti di realizzo la riportasse relativamente In basso. Essa trae conforto soprattutto dal ritorno dei consumi, palese nel settore del beni dui-evo- li, e probabilmente foriero di ulteriori sviluppi In quelli del beni voluttuari. Il presidente pensa Invece a Iniezioni di capitale nelle alte tecnologie e per la riconversione delle industrie manifatturiere. I suoi obiettivi Immediati sono 11 taglio del 10% dell'imposta sul reddito programmato per l'estate e di contro la tassazione alla fonte degli Interessi c dei dividendi; nonché la riduzione del deficit del bilancio dello Stato tramite il sacrificio dei servizi sociali, ma con una ferrea preservazione delle spese militari. Rinnovando il sogno kennediano del benessere nella forza, e ricalcando In qualche modo le misure prese dal defunto presidente, 11 capo dello Stato Usa mira ad un «miracolo» economico che sia graduale e duraturo. L'opposizione del Congresso alla reaganomics scaturisce dallo spaventoso disavanzo pubblico che nell'anno finanziarlo '83-84 rischia di scavalcare 1 duecento miliardi di dollari. La maggioranza dei democratici e una parte dei repubblicani lo attribuiscono da un lato all'Incremento del 10% In termini reali della difesa stabilito dal governo, pertanto dimezzato dalla Commissione competente; dall'altro lato, lo Imputano agli sgravi fiscali già attuati (il 5% dell'imposta sul reddito nell'81 e il 10% nell'82) o da attuare quest'anno.e che dunque vorrebbero abolire. Al tempo stesso, buona parte del Congresso si propone di rilanciare l'assistenzialismo della •grande società- di Johnson, tornando alle riforme sociali. ; Il governatore della Riserva' Federale Paul Volcker, l'uomo-chiave della finanza americana, è per la riduzione delle spese militari, ma non per gli altri provvedimenti congres-! suall. Non si esclude che su iquesta base un compromesso, venga raggiunto Se tra il potere esecutivo e quello legislativo si verificilerà la necessaria convergenza, ,11 passaggio dalla ripresa dell'economia attualmente In corso a un futuro «boom» avrà luogo facUmcnte. Ennio Carette

Persone citate: Ennio Carette, Johnson, Paul Volcker, Reagan

Luoghi citati: New York, Usa