Reagan toglie l'ultimo vintolo alle vendite di grano all'Urss

Reagan foglie l'ultimo vintolo alle vendite di grano all'Urss La decisione (sui contratti quinquennali) riapre il confronto con l'Europa Reagan foglie l'ultimo vintolo alle vendite di grano all'Urss DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — D'improvviso, a poco più di un mese dal vertice delle sette potenze industriali a Wllliamsburg, il presidente Keagan ha riaperto il confronto con gli europei sui commerci con i Paesi comunisti. Egli ha infatti revocalo il bando contro i contratti a lunga scadenza — almeno quinquennali — per le forniture di cereali americani all'Urss, bando imposto in seguito agli eventi in Afghanistan e in Polonia. Finora, i produttori cerealicoli americani potevano esportare in Urss solo su base annuale. Il presidente ha giustificato 11 suo provvedimento con la necessità di -dimostrare l'affidabilità Usa» affermando che esso -è coerente alla politica agricola di tutte le passate amministrazioni'. Ma il dipartimento di Stato ha fatto sapere di essersi opposto, sia pure invano, sottolineando che gli Stati Uniti non potranno più chiedere all'Europa di ridurre le sue esportazioni di tecnologie all'Urss senza causare pericolosi scontri. La decisione di Reagan nasconde complessi retroscena. Nell'ottobre dell'81, alla sca¬ denza del contratto quinquennale sulle forniture di cereali degli Stati Uniti all'Urss, il presidente ne permise l'estensione solo per un anno. Lo stesso fece nell'ottobre dell'82.1 sovietici reagirono riducendo al minimo gli acquisti: sci milioni di tonnellate contro i ventitré milioni proposti dagli americani. Nel Mid West, il serbatoio di cercali Usa, scoppiò la rivolta. Di fronte alla prospettiva di perdere voti nelle elezioni dcll'84, Reagan ha fatto marcia indietro. Il negoziatore dei commerci, Brock, ha elogiato la sua decisione: -Le sanzioni avevano fatto il loro tempo», ha dichiarato. -Hanno raggiunto il loro scopo politico, ma dal punto di vista dell'efficacia non ne avevano più nessuna». Nel tentativo di anticipare le obiezioni degli europei, che il presidente vorrebbe obbligare a ridurre i commerci con i Paesi comunisti, un alto funzionario del dipartimento di Stato, Mark Palmer, ha dichiarato che la revoca del bando -non è collegata all'Afghanistan né alla Polonia». Ancora nel luglio scorso, Reagan aveva proclamato che -fin quando l'Unione Sovietica non indicherà di essere pronta a favorire il processo di riconciliazione nazionale in Polonia, e lo dimostrerà con i fatti e non con le parole», non sarebbe stato possibile un miglioramento dei rapporti commerciali tra le superpotenze. -Il cambiamento è solo formale», ha affermato Palmer. -Noi continuiamo a essere molto preoccupati degli sviluppi polacchi e afghani, e ci auguriamo che l'Urss non equivochi sulle nostre intenzioni». E' certo che queste assicurazioni non alleveranno il contenzioso con l'Europa. Giovedì, in margine ai lavori della Banca mondiale a Wa¬ shington, i ministri del Tesoro o delle Finanze delle sette potenze industriali, tra cui Gorla per l'Italia, si incontreranno in vista del vertice di Williamsburg. La riunione, allargata al ministri degli Esteri, si ripeterà a Parigi il 9 e 10 maggio. C'è il timore che la frattura provocata dal gasdotto siberiano, e sanata poi dal segretario di Stato Shultz, torni a farsi grave. Alcuni contrasti erario già affiorati dieci giorni la, durante la visita alla Casa Bianca del cancelliere tedesco Kohl, quando ancora la decisione di Reagan era tenuta segreta. La reazione del Congresso al provvedimento rcaganiano è stata favorevole. Il deputato repubblicano Alexander lo ha definito -un salto fondamentale da una posizione di belli geranza a una di dialogo nei confronti dell'Urss». Alexan der ha aggiunto che «c'è da augurarsi che questo sia il primo passo di allontanamento dalla guerra fredda, e di ripresa della distensione». In questa luce, le proteste degli europei, sebbene Inevitabili, verrebbero accolte al Congresso In maniera molto negativa. Ennio Carctto

Persone citate: Ennio Carctto, Gorla, Kohl, Mark Palmer, Palmer, Reagan, Shultz