OSSERVATORIO di Ferdinando Vegas

Islanda, festa con l'inflazione OSSERVATORIO Islanda, festa con l'inflazione Ieri, gli elettori islandesi si sono recali alle urne per rinnovare VAIiìting. irParlamento che secondo lu tradizione sarebbe il più antico d'Europa, essendo stato convocato "a prima volta nel 930. Ma non è questo il solo primato che l'Islanda può vantare: dal giugno 1980 ha. come presidente della Repubblica, la prima donna eletta capo di Stalo a suffragio universale, la signora Vigdis Finnbogadottir. Ancora, è il primo membro dell'Alleanza atlantica nel quale i comunisti abbiano partecipato al governo dove, dopo varie vicende, si trovano tuttora. Infine, il primato europeo dell'inflazione, che il 1" maggio toccherà 1*80 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti e potrebbe ulteriormente salire. Fra tutti questi primati, il più attraente è indubbiamente quello che riguarda la signora Vigdis, come tutti in Islanda la chiamano: donna bella e. appunto, attraente (enarmonie secondo Le Monde), colta, poliglotta, figlia di un professore di università e a sua volta docente di storia del teatro francese all'università di Reykjavik, poi direttrice del teatro della medesima capitale. E', insomma, la persona ideale per svolgere quella funzione di rappresentan za. l'unica che la Costituzione attribuisce al presidente; e infatti ha ottenuto pieno sue cesso nei recenti viaggi a Pa rigi e a Londra, dove è stata definitivamente archiviata la «guerra del merluzzo» combattuta a metà degli Anni Settanta fra Gran Bretagna e Islanda. La popolarità incontrastata del capo dello Stato esula dunque dal terreno politico. Qui le cose vanno in maniera per niente armoniosa, come dimostra già il fatto che ancora una volta si tengono elezioni anticipate, rispetto alla normale scadenza di dicembre. La legislatura, infatti, e stata abbreviata per uno di quegli spostamenti di campo di parlamentari che in Islanda sono frequenti, così come le coalizioni fra partiti disparati. La coalizione governativa ultima comprendeva due dei quattro partili «storici», i progressisti (ex agrari), con 17 seggi sui 60 dell'Althing, e l'Alleanza Popolare (comunisti ed altri), con 11 seggi; raggiungeva la maggioranza con l'apporto di tre conservatori dissidenti, fra i quali lo stesso presidente del Consiglio, Thoroddsen. All'opposizione erano i dicci socialdemocrati¬ ci e gli altri diciannove con servatori (ufficialmente, partito dell'Indipendenza). Il ritorno all'ovile di due dei dis-. sidenti ha spinto Thoroddsen a gettare la spugna, anticipando le elezioni, ma decidendo di ritirarsi. 1 sondaggi della vigilia suonavano sfavorevoli per l'Alleanza Popolare e per i socialdemocratici, questi ultimi lacerati da lotte intestine, giunte sino alla scissione di un gruppo a tendenza populista. A questo nuovo concorrente se ne aggiunge un altro, del lutto originale, poiché si tratta della «Lista delle donne», presentata dalle femministe, che vogliono portare «più ragione nella politica». Tanto gli scissionisti socialdemocratici quanto le femministe esprimono, in sostanza, la protesta per quello che Rinascita chiama il «milazzismo» della coalizione governativa uscente. Comunque vadano le elezioni e sia poi formato il nuovo governo, questo dovrà affrontare il paradosso della situazione economica dell'Islanda: un Paese senza disoccupazione (appena lo 0,5 per cento), ma con un'inflazione galoppante. Un sistema d'indicizzazione trimestrale di stipendi, pensioni, risparmi, crediti, fa si che in Islanda — citiamo ancora Le Monde — l'inflazione sia una festa; ma prima o poi, si sa, le feste finiscono e possono anche lasciare un sapore di amaro. Ferdinando Vegas Vigdis Finiibogadottiz, la prima donna capo dello Stato

Persone citate: Vigdis Finnbogadottir