Sindacato e Confindustria concordi «Le elezioni sono il male minore» di Stefano Lepri

Sindacato e Confindustria concordi «Le elezioni sono il male minore» L'economia danneggiata dal continuo clima, di competizione elettorale Sindacato e Confindustria concordi «Le elezioni sono il male minore» ROMA — Elezioni politiche? Gli industriali in fondo le preferivano; i sindacati non protestano. C'è chi è più deciso, e chi meno, ma fra i rappresentanti delle forze produttive nessuno pensa che all'economia del Paese facesse bene un clima di competizione elettorale continua: meglio levarsi il pensiero e fare le elezioni. •Il problema più grave die abbiamo davanti oggi è quello della disoccupazione—soslie ne Agostino Marianetti. se gretarlo generale aggiunto della Cgil — e per affrontarlo ci vuole Un governo capace di governare per un periodo congruo. Se qualcuno dirà che il sindacato resta privo di un interlocutore in un momento importante, ne sorriderò. Quale interlocutore poteva essere un governo die ha esaurito gli impegni su cui, dichiaratamente, era sorto, e che non aveva nel suo programma una proposta, una linea, un piano per l'occupazione?». Marianetti è socialista e si capisce che sulle elezioni anticipate non abbia dubbi. Ma anche sindacalisti di altro colore non trovano molto da difendere nell'attuale situazione politica. Alla Cisl, il segre tario confederale Eraldo Crea critica 11 modo con cui alle elezioni si sta andando: «La consultazione politica anticipata —dice—sarebbe stata un fatto positivo se, prendendo atto di una crisi effettiva della maggioranza di governo, le forze politiche si fossero presentate agli elettori con un quadro chiaro, di scelte concrete, di strategie e di schieramenti. Allo stato delle cose, mi pare che questo non ci sia». Ma anche per Crea il governo 'andava esaurendo le sue capacità di intervento, la sua efficacia in un momento in cui invece si devono fare delle scelte; e il sindacato non è affezionato a un governo purchessia,,. Vittorio Merloni e altri imprenditori hanno già dichiarato che un clima elettorale permanente, da qui all'anno prossimo, avrebbe danneggiato l'economia. Il direttore generale della Confindustria, Alfredo Solustri, dice: «il principale problema contingente per le imprese è quello di non bloccare i provvedimenti di incentivazione industriale - che possono favorire l'investimento; per fortuna alcuni sono soltanto da attuare in via amministrativa. Molto ptcpqlqcès più importanti di quelli contingenti, sono gli interessi macroeconomici: l'industria saprà su che cosa potrà contare quando sarà impostato il bilancio del 1984, vedendo con quali iniziative, con quale coraggio, il coraggio di cui si dice che all'inizio di legislatura è più grande, esso sarà impostato». C'è tuttavia il pericolo, secondo la Confindustria, che la propaganda per il voto sia condotta con poca chiarezza di argomenti e con espedienti demagogici. O che, a causa della tensione, la Banca d'Italia freni la riduzione del costo del denaro. «La campagna elettorale — dichiara Solustri — non dovrebbe minimamen¬ te Influenzare la libertà delle parti sociali nelle trattative per il rinnovo dei contratti:' qualunque pressione in un senso o nell'altro ?ion farebbe gli interessi del Paese». I dirigenti sindacali replicano che difficilmente la campagna elettorale potrà influire sulle trattative con le imprese private; ma già dalle categorie qualcuno lancia l'idea della mediazione governativa. Quello su cui nessuno ha dubbi, è che lo scioglimento delle Camere favorirà i contratti del pubblico impiego: i partili non vogliono rischiare di perdere consensi. Siccome per 1 parastatali si è superato il «letto» del 13% di aumento nel 1983, e per la sa¬ nità ci sono anche problemi, alle altre categorie occorrerà — ma sarà difficile — dare di meno per rispettare globalmente 11 limite Imposto dall'accordo Scotti. Quali sono gli inviti da fare ai partiti? Chiarezza, rispondono tutti: ma ciascuno a suo modo. Se il clsltno Crea chiede di parlare agli elettori di problemi concreti e di quali alleanze vorranno realizzare, Marianetti risponde che prima di alcuni cosiddetti problemi concreti esiste la ripresa dello sviluppo economico, e che 'la concretezza die è necessaria deve confrontarsi con la dimensione delle strategie economiche e istituzionali». Stefano Lepri

Persone citate: Agostino Marianetti, Alfredo Solustri, Crea, Eraldo Crea, Marianetti, Solustri, Vittorio Merloni

Luoghi citati: Roma