Per l'Immobiliare Roma «tampone» di 10 miliardi

Per l'Immobiliare Roma «tampone» di 10 miliardi Lo concederebbero a giorni le banche Per l'Immobiliare Roma «tampone» di 10 miliardi ROMA — Entro pochi giorni la Sgi-Sogene (da molti conosciuta come Immobiliare Roma) dovrebbe ottenere dalle banclie un consolidamento straordinario di 10 miliardi come provvedimento-tampone per fronteggiare le esigenze di liquidità più impellenti. Tutto questo in attesa che gli istituti di credito esaminino a fondo il piano di ristrutturazione finanziaria presentato dalla società alle stesse banche nella sede dell'Abl. Ieri il presidente Arcangelo Belli ha illustrato al consiglio di amministrazione riunito negli uffici di Piazza Colonna i termini del piano, con la novità dei dieci miliardi, e ha chiarito che nessuno ha mai avanzato l'ipotesi di avviare le richieste dì amministrazione controllata: la gestione della Sgt-Sogene non è in discussione — ha precisato — con un portafoglio di lavori per 500 miliardi, mentre a pesare è ancora il fardello delle perdite avute in eredità da Sindona che controllava negli anni del crack il gruppo romano, 200 miliardi di cui finora ne sono stati ripianati 120. Nei giorni scorsi vi sarebbero stati cauti sondaggi, in via del tutto informale, e le maggiori banche che hanno rapporti finanziari con la Sgi-Sogene, in prima fila il Banco di Roma, poi la Bnl, il Credito Italiano, l'Italcasse, mentre si attende di conoscere il parere del S. Spirito e della Bna, si sarebbero mostrate disponibili a venire incontro alle esigenze del gruppo pressato dalla crisi finanziarla. «La situazione è molto Incoraggiante», ha dichiarato ieri Belli. Il plano all'esame delle banche è incentrato su tre punti: 1) prefinanziamento su due nuovi lavori per 19 miliardi, il 15 per cento del valore dei contratti, che saranno restituiti con mandato irrevocabile agli incassi; 2) estensione di alcuni mutui: 3) consolidamento di circa 89 miliardi di debiti per due anni e restituzione nei cinque anni successivi con pagamento degli interessi, sia pure a tassi preferenziali. E questa sarebbe la vera misura straordinaria. L'esposizione verso le banche ammonta a 140 miliardi. I finanziamenti più consistenti sono stati concessi nell'ordine dagli istituti che fanno parte dello speciale comitato incaricato di studiare nei minimi particolari il progetto presentato da Belli: Banco di Roma (25per cento), Bnl e S. Spirito (dal 12 al 25 per cento), Agricoltura, S. Paolo, Nuovo Ambrosiano e Ibi.

Persone citate: Arcangelo Belli, Sindona

Luoghi citati: Roma