Le macchine utensili al colmo della crisi

Le macchine utensili al colmo della crisi Allarme dall'associazione delle industrie costruttrici Le macchine utensili al colmo della crisi MILANO — «Slamo di fronte ad una crisi di gravità eccezionale: il calo degli ordini nel primi tre mesi è stato impressionante: —32% per l'Interno e —26,7% all'esportazione. E non giungono segnali di ripresa dal mercato». Piero Ruffini, direttore dellX'cìmu, l'Unione dei costruttori di macchine utensili, cosi commenta le difficolta di uno dei punti di forza delle nostre esportazioni. Nel 1982 le Industrie italiane del settore hanno venduto per 1540 miliardi, con un calo del 20% In termini reali rispetto all'anno precedente. L'esportazione è scesa del 15,4% in termini reali, anche se con 856 miliardi di macchinari venduti all'estero esportiamo oltre il 55% di quanto è prodotto in Italia. Secondo l'L'cimu l'industria della macchina utensile ha risentito lo scorso anno i contraccolpi della recessione che ha investito l'economia mondiale e in particolare il settore del beni di Investimento. «Il futuro si presenta ancor più grigio — precisa Ruff ini — se si considera che in questo settore si sta diffondendo il protezionismo nei Paesi industrializzati». In Francia le industrie di Stato non acquistano più macchine italiane. Negli Stati Uniti è iniziata una campagna da parte dei costruttori locali i quali sostengono che I mezzi di difesa si costruiscono con i prodotti nazionali. Infine, I giapponesi si stanno affacciando in massa anche in Europa e in Italia. Secondo l'Ucimu a queste difficoltà, di carattere esterno si contrappone nel nostro Paese la mancanza di una politica industriale. Soprattutto, non si tengono presenti le difficoltà determinate dall'alto costo del danaro. Il calo del mercato che tanto preoccupa i costruttori di macchine utensili è comprovato anche dalla minore occupazione (dai 37.200 addetti del 1980 si è passati ai 33.800 del 1982) nonché dal crollo degli ordini: oggi le aziende hanno in media lavoro per poco più di 3 mesi, contro i 6 mesi abbondanti del primo trimestre del 1980. g. mod.

Persone citate: Piero Ruffini, Ruff

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Milano, Stati Uniti