Non sobillava le allieve-detenute il docente licenziato a S. Vittore
Non sobillava lo allieve-detonute il docente licenziato a S. Vittore Archiviata la denuncia della direzione contro il professor Malvezzi Non sobillava lo allieve-detonute il docente licenziato a S. Vittore MILANO — «Mi ioreo levato un peso dallo stomaco, anche se sapevo di non aver detto né tantomeno commesso nulla di scorretto», dice il professor Piero Malvezzi a proposito della decisione del magistrato di archiviare la denuncia a suo carico. L'esposto era stato presentato a metà febbraio dal direttore del carcere di San Vittore,'dottor Giuseppe Cangeml, che nei giorni precedenti aveva ritirato il proprio gradimento al docente, provocando perciò l'atto di licenziamento da parte della Regione, Cangemi affermava «in base a fatti concreti, raccontati in un rapporto ampio, preciso, dettagliato», come affermò di fronte a più di un cronista, che Piero Malvezzi sobillava le allieve. Nel rapporto inviato alla procura della Repubblica l'accusa era esplicita: «Accendere la contestazione tra i detenuti fornendo loro informazioni errate». Invece sia il sostituto procuratore che il giudice istruttore che hanno esaminato il caso sono stati di parere opposto: «Linsegnamento svolto da Piero Malvezzi», hanno scritto, «corrisponde ai dettami della legge». «Ma s'immagina se dopo 13 anni die faccio questo lavoro non conosco a memoria il regolamento carcerario?» si chiede Malvezzi. Infatti, a far scattare il rapporto e i successivi provvedimenti furono proprio le spiegazioni che il professor Malvezzi dava di alcuni articoli riguardanti i tradì sferlmenti. Di copia del regolamento che illustra i diritti e i doveri del detenuto, ognuno —a norma di legge—dovrebbe essere fornito al momento dell'ingresso in carcere. Piero Malvezzi—scrittore e studioso di storia contemporanea noto anche per avere curato i due volumi di «Lettere dei condannati a morte della Resistenza» — ha ricevuto in questo periodo centinaia di messaggi di solidarietà, «dalla Sicilia al Veneto, nessuna regione esclusa». Adesso cosa farà? Riprenderà l'insegnamento? «Certo» risponde «sempre che ne sia reintegrato dall'assessore regionale Filippo Hazon, il quale peraltro, comunicandomi il licenziamento, mi aveva pure espresso i sensi della sua stima. Ma ora la domanda è un'altra: come giustificherà le gravi e circostanzicte accuse nei miei riguardi il dottor Cangemi?». Delle carceri, Piero Malvezzi è profondo conoscitore, ed autore di qualche pubblicazione in materia. «Ci sono alcuni punti fondamentali su cui il nostro ordinamento parla chiaro», dice, «per esempio, che il principale compito degli istituti di pena è redimere. E' evidente che per tentare di farlo seriamente, bisogna, appunto, conoscere davvero leggi e regolamenti. E, soprattutto, c'è da tenere presente il dettato costituzionale secondo cui tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge, si trovino essi al di là o al di qua delle mura di un carcere». Ornella Rota ,1
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