De Mita lascia ai socialisti la responsabilità della crisi di Gianfranco Piazzesi

De Mita lascia ai socialisti la responsabilità della crisi La de sostiene il governo, ma vuole evitare rotture con il psi De Mita lascia ai socialisti la responsabilità della crisi Burrascoso colloquio tra Craxi e Fanfani - Il presidente del Consiglio: «Se il giudizio sul mio governo è positivo non capisco perché dovrei dimettermi» - Per scongiurare fratture si pensa ad un programma comune da attuare dopo le elezioni Mita e da Berlinguer, ma entrambi gli sorridono a mezza bocca, anzi insistono nel pretendere legami più saldi. De Mita gli chiede di sottoscrivere fin da ora un patto di maggioranza, Berlinguer lo sprona a portare avanti un programma comune. Craxi invece, pur avendo già scelto la de. è disposto a negoziare eventuali patti soltanto dopo le elezioni, nel convincimento di avere più deputati e più tranquillità. Questo è il quadro, nelle sue linee essenziali. Se nei prossimi giorni, come è ancora possibile. De Mita, Fanfani e Craxi rinnoveranno la tregua, bene anzi benissimo. Altrimenti meglio votare a giugno, c non a ottobre senza sottoporre gli italiani a cinque mesi di confusa e martellante campagna elettole. Ma, detto questo, va subito aggiunta un'altra considerazione. Nel 1979. si andò alle urne perché era finita la fase del «compromesso storico» e perché democristiani c socialisti non riuscirono a trovare un accordo. Abbiamo trascorso quattro anni ora fastidiosi ora angosciosi, passando in continuità dal litigio all'ipocrita conciliazione. Se guardiamo alle nostre spalle vorremmo volare domenica prossima, pur di chiudere una esperienza cosi torbida e cupa. Ma se guardiamo avanti ci assale, talvolta, il terrore che tutto ricominci da capo. Gianfranco Piazzesi

Persone citate: Berlinguer, Craxi, De Mita, Fanfani