« Tuffo pronto» assicura il Viminale per un voto abbinato di fine giugno di Alberto Rapisarda

ce Tuffo pronto» assicura il Viminate per un voto abbinato di fine giugno Dal punto di vista tecnico possibili elezioni politiche fra due mesi ce Tuffo pronto» assicura il Viminate per un voto abbinato di fine giugno ROMA — Si deciderà tutto entro i prossimi 23 giorni. Tra oggi e 1" 11 maggio i protagonisti della politica italiana dovranno scoprire i loro giochi e dire se sono o no per elezioni anticipate a giugno, in coincidenza con le elezioni amministrative parziali. Quello dell'il maggio è infatti il termine ultimo entro il quale 11 Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere se si decide di votare il 26 giugno. Un limite assai ristretto, entro il quale in teoria si potrebbe svolgere in modo accelerato tutta la procedura che prevede il fallimento di una legislatura: riunione degli organi direttivi dei partiti, di battito parlamentare, consul tazioni del Presidente della Repubblica. Pertini dovrebbe concludere entro l'il che non j c'è modo di trovare un accordo e di trovare una maggioranza per formare un altro governo. In pratica quello del 26 giugno pare un obiettivo difficile da raggiungere. Gerardo Bianco, capo del deputati democristiani, non ha dubbi: -Non si vota a giugno, ve lo assicuro-. Un pronostico che è anche una minaccia. I 262 deputati democristiani sono da sempre contrari alle elezioni anticipate per ovvi motivi pratici. A nessuno piace affrontare con un anno di anticipo le spese della campagna elettorale e il rischio della non rielezione. Già l'anno scorso di questi tempi la rivolta dei «peones. democristiani contribuì ad impedire che si arrivasse alle elezioni. A parte il dubbio sulle intenzioni democristiane, altri ostacoli seri non ce ne sarebbero sulla via delle elezioni a giugno. «Noi siamo pronti a fronteg giare qualsiasi evenienza- as¬ sicura il capo del servizio elettorale del ministero degli Interni, prefetto Menna. Potranno essere stampati senza eccessivi problemi i circa ottanta milioni di schede necessarie per le votazioni di Camera e Senato e gli otto milioni per le amministrative. Il costo di elezioni anticipate non è stato ancora calcolato. Nel 1979 fu di 90 miliardi, oggi potrebbe superare i 150 miliardi. Se dovessero tenersi contemporaneamente politiche e amministrative, ci sarebbe tuttavia una riduzione della spesa. E' questo uno de¬ gli argomenti che utilizzano quanti vorrebbero premere su Pertini perchè decida per l'abbinamento. Le elezioni bloccherebbero la riforma della scuola secondarla che era quasi conclusa. Manca solo l'approvazione di alcune correzioni apportate da una delle Camere. Si bloccherebbe anche la riforma delle pensioni, che dovrebbe andare in aula a Montecitorio all'inizio di luglio e la solita, fantomatica riforma del codice di procedura penale, che viene sempre citata tra i relitti di ogni legislatura. Non ci sarebbe l'incombente riforma del regolamento della Camera per rendere più spediti i dibattiti e salterebbe la riforma Istituzionale tanto a lungo chiesta dal socialisti. La scorsa settimana le Camere avevano approvato a grande maggioranza una mozione per creare la commissione che dovrà occuparsi della materia nei prossimi dieci mesi. Le elezioni annullerebbero tutto questo lavoro preparatorio. Non si farebbe, ovvia mente, neanche la riforma dell'..equo canone-, Alberto Rapisarda

Persone citate: Gerardo Bianco, Menna, Pertini

Luoghi citati: Roma