Alla dc l'ultima parola sulle elezioni anticipate di Ezio Mauro

Alla de l'ultima parola sulle elezioni anticipate Tempi ristretti ma sufficienti per un voto abbinato a giugno Alla de l'ultima parola sulle elezioni anticipate Il psi sembra ormai deciso all'interruzione della legislatura - Prudente la posizione di De Mita - Contrari, invece, Fanfani e Piccoli che chiederanno al segretàrio de «una iniziativa» per evitare il voto o, almeno, una rottura con i socialisti ROMA — Per la sorte dell'ottava legislatura, questa può essere la settimana decisiva. L'ipotesi di arrivare alle elezioni politiche anticipate 11 26 giugno, in abbinamento con il voto amministrativo parziale già previsto per quella data, è ormai davanti ai partiti, che hanno pochi giorni di tempo per decidere se dare il via ad un nuovo progetto di scioglimento delle Camere, dopo l'improvvisa accelerazione della crisi di rapporti all'interno della maggioranza di governo: E' un'ipotesi, quella del voto a giugno, che ha tempi tecnici molto ristretti e che per realizzarsi deve avere la sanzione del presidente Pertinl, da sempre contrario alle conclusioni anticipate della legislatura: il Capo dello Stato potrebbe accettare questa soluzione solo se tutti l partiti la ritenessero indispensabile. Per ora, più o meno ufficialmente, socialisti e repubblicani hanno già detto di si. Cosa rispondono gli altri partiti e. prima fra tutti, la de? Ai suoi uomini, Ciriaco De Mita ha chiesto di muoversi con prudenza, senza dichiarazioni e prese di posizione avventate. Il segretario democristiano vuole prendere tempo, lasciare agli altri leader le prime mosse, studiare attentamente sia le reazioni che la scelta elettorale provocherebbe dentro il suo partito, sia l'Impatto che il «nuovo corso n democristiano ha avu to sugli elettori. Domenica se ra. De Mita ha discusso per la prima volta il problema con alcuni suoi collaboratori a Maglie, in una riunione notturna, dopo la commemorazione di Moro. La strategia emersa sarebbe questa: la de non appoggerà nessuna richiesta esplicita di elezioni anticipate e cercherà di allungare la vita al governo Fanfani. Ma se il fronte favorevole al voto si allargasse, da parte della segreteria democristia na non ci sarebbe un'opposizione assoluta e pregiudiziale come c'era stata in passato. Per ora. la de invita gli altri partiti alla prudenza e Galloni sul «Popolo», ammonisce gli alleati ad evitare 'fughe in avanti- senza la garanzia che dopo il voto problemi politici ed economici si ripropongano, aggravati. E contro le elezioni si è già mossa tutta una parte della de, che va da Andreotti («abolirei la possibilità costituzionale di fare elezioni anticipate-) all'area fanfaniana, dove sono scesi in campo Bubbico e Cresci, fino al pre sidente dei deputati democristiani. Gerardo Bianco, che si è dichiarato pronto a far parlare in aula a Montecitorio, contro lo scioglimento, tutti i deputati de. Oià oggi, la questione verrà esaminata' nella riunione del direttivo de della Camera, presente De Mita. Non solo: Piccoli e Fanfani, che ieri mattina hanno avuto un lungo scambio d'opinioni, chiederanno al segretario de di incontrare Craxi, per evitare una campagna elettorale che oggi potrebe divaricare nettamente de e psi. mettendo in crisi una politica e un'alleanza. La tesi di Piccoli e Fanfani è che la de non può -stare a guardare-. Occorre -un'iniziativa- per arrestare la corsa sul piano inclinato che porterebbe inevitabilmente al voto. Ai socialisti, direttamente e indirettamente. De Mita ripropone il patto elettorale, con l'invito implicito a scegliere prima del voto tra l'alternativa con i comunisti e un rilancio della collaborazione pentapartita. «Se l'idea di Craxi è di arrivare subito al voto per "bonificare" l'ultimo anno di legislatura da trappole e mine vaganti, noi potremmo anche dire di si, purché patti e intenzioni siano chiari-, ci diceva ieri sera un ministro democristiano, vicino al segretario. Ma sui socialisti preme anche il pel, facendo capire a Craxi che l'ipotesi elettorale potrebbe anche trovare un consenso del pei se servisse a sostenere una qualche ipotesi di «cambiamenti» nel quadro politico. L'area laica risponde per ora con perplessità all'ipotesi di votare a giugno e lascia la parola a Craxi, che riunirà in settimana 11 comitato centrale, forse venerdì, sabato e domenica. I socialisti sembrano decisi ad andare avanti verso le elezioni, convinti della necessità di riprendere l'iniziativa, per arrestare la deriva della collaborazione di governo e per rispondere alla politica e alle tentazioni neocentrl ste della de. Ieri un ministro democristiano. Bodrato. ha ricordato a De Mita che la po litica del rigore deve essere graduale e che qualsiasi terapia d'urto oggi in Italia è impossibile, consigliando di non accentuare -strumentalmente- le divergenze tra de e socialisti. Donat-Cattin ha chiesto al segretario di riunire la direzione de. De Mita, per ora, aspetta. A Bari. ieri, ai cronisti che gli chiedevano un giudizio sulla situazione politica, e un. parere sulle dichiarazioni di Martelli, ha rispósto cosi: -Pef me Martelli non esiste-. Ezio Mauro

Luoghi citati: Bari, Italia, Maglie, Roma