Scala: Villella ha firmato sarà direttore del balletto di Luigi Rossi

Scala: Villella ha firmato sarà direttore del balletto Calabrese d'origine, è stato danzatore di Balanchine Scala: Villella ha firmato sarà direttore del balletto MILANO — Tra gli spettatori che hanno assistito ieri sera alla Scala al balletto «La bella addormentata» di Claikosvki con Anna Razzi e Jean Yves Lormca, ve n'era uno particolarmente attento e Interessato. Si tratta di Edward Villella, considerato uno dei maggiori danzatori di Balanchine fino a pochi anni or sono, da poco direttore artistico dell'Iglevsky Ballet di New York. Villella era da qualche giorno a Milano per trattare la sua assunzione come nuovo direttore del corpo di ballo della Scala, una carica vacante ormai da circa un anno, da quando cioè Pippo Carbone è passato all'Arena di Verona con analogo incarico. Le trattative si sono avviate cosi bene che Villella, il quale si dichiara entusiasta di tornare in un teatro dove ha ottenuto già clamorosi successi, con la compagnia del New York City Ballet, nel 1965, ha firmato il compromesso con il teatro milanese. Tornerà qui in maggio per siglare definitivamente il contratto e per cominciare a lavorare. Chi è Villella? Figlio di genitori calabre¬ si, è nato a New York nel 1936. Allievo dell'American Ballet School, si è presto se-, gnalato come talento eccezionale. Ma I genitori pensavano per lui un'altra carriera e lo iscrissero a un istituto marittimo. Villella possiede cosi anche un diploma di capitano di lungo corso, conseguito mentre era già entrato come componente e solista del New York City Ballet Nel 1957, appena ammesso nella prestigiosa compagnia di Balanchine, era già protagonista di «Afternoon of a faun» di Jerome Robblns, coreografo che ha sempre avuto una particolare predilezione per lui e gli ha affidato anche un altro suo capolavoro «Dances at the Gatherlng». Danzatore di mezzo-carattere, si è visto creare almeno due importanti balletti da Balanchine espressamente pensati per lui: «Tarantella» (1964) e «Jewels» (1967). Ma il catalogo dei suoi ruoli al N.Y.C.B. e ricchissimo: tra le sue interpretazioni memorabili, «Le fils prodigue», il primo capolavoro di Balanchine nell'edizione rilanciata a New York. Luigi Rossi

Luoghi citati: Milano, New York, Verona