Un altro patatrac di Renato Cantoni

Un altro patatrac Un altro patatrac Nuovo patatrac in Borsa. Proprio nella giornata conclusiva del ciclo operativo di aprile, una valanga di realizzi si è abbattuta sul mercato e in diversi casi le perdite sono state sanguinose. Evidentemente molte delle, iniziative messe in opera nei mesi scorsi poggiavano su fondamenta molto fragili ed è stato sufficiente una tempesta per provocare gravi danni. La sorpresa e stata grande, soprattutto fra i non addetti ai lavori che ritenevano la Borsa ormai lanciata verso brillanti traguardi dopo la definitiva approvazione della legge sui Fondi comuni d'investimento e della Viscntini-bis. In realtà questi eventi erano già stati'largamente scontati in precedenza e il blitz nazistico della prima riunione del ciclo di aprile era originato da un eccessivo entusiasmo e da imprudenti interventi speculativi dell'ultima ora. Si e cosi ripetuto quanto accaduto l'anno scorso quando, cessate le troppo ottimistiche aspettative per la campagna dei dividendi, alcune notizie sconfortanti prima e il clamoroso dissesto del Banco Ambrosiano poi. hanno sconvolto ogni ottimistico pronostico e la tendenza si è rovesciata. Questa volta il fatto occasionale che ha fatto traboccare il vaso è stato la caduta in vite di un valore, l'Immobiliare Roma, che da oltre un decennio è al centro di speculazioni, scandali c polemiche di vario genere. Non si è potuto capire esattamente il perche di un crollo verticale di questo titolo che ha perduto quasi il 60 per cento in due sedute, ma le voci più attendibili sono incentrate su di un grossissimo riporto di queste azioni, acceso da molto tempo presso una banca d'interesse nazionale, che non sarebbe stato rinnovato. In questo caso, ci troveremmo di fronte all'ennesimo capitolo della drammatica vicenda che ha avuto come protagonista Michele Sindona: tutti i tentativi di comporli onorevolmente non hanno fatto che travolgere i soccorritori. Altro elemento di disturbo è stata la reazione del mercato all'annuncio dell'aumento di capitale della Bastogi-lrbs e della Snia Viscosa con inizio domani. Un nugolo di rea¬ lizzi e stato assorbito solo mediante gravi sacrifici di prezzo, segno che speculatori e investitori non erano disposti a sborsare altro denaro. Immediatamente, operatori e clientela si sono dedicati a un'attenta revisione del listino facendo questa volta molta attenzione ai valori pericolanti e non vi è stato che l'imbarazzo della scelta. A torto o a ragione, sono stati coinvolti nella bagarre ribassista titoli già sotto tiro, come la Cavarzcre. l'Industria Zuccheri e la Gcneralfin, cui si sono aggiunti Pozzi-Ginori. Oleose, Cantoni. Ciga e i bancari che da tempo non godono piii i favori degli operatori. Tutto il mercato, comunque, si è sensibilmente indebolito anche per ragioni tecniche. Da alcuni mesi, il rialzo era sostenuto e alimentato da una forte attività nel settore dei premi: in aprile, alla scadenza dei contratti, solo Fiat, Ras e pochi altri valori sono stati ritirati e il rimanente abbandonato. Era la prima volta che ciò accadeva dalla fine del 1982 e si e verificalo un rigurgito di realizzi malamente assorbiti. Inoltre, si erano di molto assottigliali quegli acquisti dall'estero, concentrati su alcuni importami titoli che in marzo e nelle prime riunioni di aprile aveva-' no permesso alla Borsa di mantenersi sugli alti livelli raggiunti in precedenza. Ora la situazione è alquanto compromessa e occorrerà qualche tempo per ritornare a un nuovo equilibrio di fondo, tanto più che non sono da attendersi positivi stimoli esterni. La produzione industriale è in forte fles- ' sionc, molli contratti sindacali sono ancora in alto mare, le diatribe politiche sono quotidiane, mentre poco o nulla si fa per ridurre la dilatazione della spesa pubblica. Non bastano per sostenere la buona tendenza strumenti come i fondi comuni d'investimento, ne provvedimenti di alleggerimento fiscale come la Viscntini-bis possono riportare il sereno sul mercato dei capitali: occorre chiudere i conti economici in buon utile e questo per diverse società è ancora scritto nel libro dei sogni. Renato Cantoni

Persone citate: Cantoni, Michele Sindona