Vento di fronda per il Papa nero
Vento di fronda per 81 Papa nero Incontra difficoltà il cambiamento chiesto ai gesuiti da Giovanni Paolo II Vento di fronda per 81 Papa nero CITTA' DEL VATICANO — L'opera di «normalizzazione» della Compagnia di Gesù, voluta da Giovanni Paolo II' con il commissariamento deciso nell'autunno 1981, si è realizzata secondo 1 desideri del Papa o è rimasta incompleta? Molti elementi fanno propendere per questa seconda ipotesi, adesso che cominciano ad arrivare a Roma dalle varie «province», In cui i gesuiti dividono li mondo, i risultati delle elezioni dei delegati. Due per provincia, e insieme con 11 padre provinciale, a settembre 1 delegati eleggeranno 11 nuovo «generale» del gesuiti, destinato a prendere il posto del malato padre Arrupe, che 1 moderati ritengono responsabile, se non altro per omissione, delle deviazioni dottrinali, disciplinari e politiche avvenute nella Compagnia durante gli ultimi dieci anni. Alla curia generalizia non' hanno difficoltà ad ammettere, anche se le liste definitive dei delegati saranno pronte solo fra qualche giorno, che le persone scelte a rappresentare l'universo gesuita e a eleggere il «Papa nero», ricalcano, per tre quarti, 11 quadro dei delegati che parteciparono alla congregazione del 1975, da cui la «linea Arrupe» usci trionfante. Fra l'altro, nella provincia giapponese, a cui appartiene, non è stato eletto padre Pittau, coadiutore del commissario padre Dezza e uomo di fiducia di Wojtyla. Probabilmente non aveva bisogno di essere eletto per partecipare alla congregazione (e forse essere eletto generale, come secondo alcuni sarebbe desiderio di Giovanni Paolo li): ma il fatto che gli siano stati preferiti altri due confratelli, un giapponese e uno spagnolo, non è senza signifi¬ cato in un ambiente che spesso vive di «segnali» apparentemente Impalpabili. Nel 1975 l'esito della congregazione scontentò il Vaticano: Paolo VI fece scrivere dal segretario di Stato a padre Arrupe una lettera in cui si rilevava che «non era sfato raggiunto quel risultato globale» che ci si attendeva; e fra 1 decreti emanati dalla, congregazione, rilevava Villot, «ve ne sono che lasciano alquanto perplessi, t nella loro formulazione possono dare occasione a meno rette interpretazioni». La frattura fra Compagnia di Gesù e palazzi pontifici si allargò gradatamente, fino a giungere, sei anni più tardi, al •commissariamento». Nel dicembre scorso Giovanni Paolo II diede 11 permesso ai gesuiti di tenere la congregazione per l'elezione del generale. Dezza e Pittau — l'uno nella curia, l'altro viaggiando per le varie province — resero chiaro il desiderio del Papa di giungere a un «rinnovamento» nella Compagnia, sulla base di un ritorno alle regole tradizionali; e, per quel che riguarda il coinvolgimento politico (si pensava soprattutto all'America Centro-Meridionale), più moderate, Lo stesso padre Dezza, e 11 provinciale italiano, padre Bois, ricordino più volte, nelle loro lettere relative alla congregazione, come •alla Compagnia sono state rivolte precise e pressanti richieste da parte del Santo Padre». L'interrogativo a cui la congregazione dovrà dare una risposta è se il lavoro svolto dal «commissario» e dal suo coaMarcoTosattt . (Continua a pagina 2 in quinta colonna)
Luoghi citati: America, Citta' Del Vaticano, Roma
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