«Un dramma per la nostra economia» di Clemente Granata

«Un dramma perla nostra economia» li sindaco di Verbania chiede l'intervento di Bodrato, Pandolfi, De Michelis «Un dramma perla nostra economia» VERBANIA — «Il primo passo fondamentale è la difesa dell'esistente con opportuni atti di governo», dice il sindaco socialista Giacomo Ramon!. «La fabbrica deve camminare, noi non la blocchiamo certo con occupazioni e simili, non vogliamo fornire nessun alibi all'azienda», affermano i sindacalisti De Luca e Garino.CgileUll. Le ore 11 di ieri. In una sala del municipio, dominata dal gonfalone di Verbania, aquila in campo celeste, rappresentanti dei iavoratori e amministratori prendono le prime decisioni dopo il provvedimento della Montefibre di mettere in slato di liquidazione la Sin, Società italiana del nailon, 1200 lavoratori prossi¬ mi al licenziamento, possibile anticipazione di un analogo provvedimento nei confronti della Taban (700 dipendenti), che lavora nel campo del polimeri. «E' un dramma che può stravolgere l'economia di tutta la zona con ripercussioni anche per quanto riguarda la convivenza civile — sostiene ancora il sindaco —; le vittime dirette della violenza sono i lavoratori, ma simili drastiche decisioni, in un ambiente che di giorno in giorno si deteriora, possono avere gravi conseguenze». Attesa, temuta, anche se si sperava in un ripensamento dell'ultima ora, la decisione della Montefibre è stata comunicata alle 9,10 di ieri da Gianluigi Poletti, direttore dello stabilimento, all'esecutivo di fabbrica. Da quel momento il Comune è apparso il punto di riferimento naturale e logico. Si sono iniziati gli incontri, poi sono venute le prime reazioni. Telegrammi ai ministri Bodrato, Pandolfi, De Michelis (essi discuteranno la questione martedì prossimo), telegrammi alla Regione Piemonte, distribuzione di 5000 volantini per informare la città che stava per essére privata di uno dei suoi polmoni vitali, della «struttura portante dell'occupazione», come dice il sindaco. Nonostante il pessimismo diffuso, un po' di speranza rimaneva, legata all'accordo del giugno scorso: previsti investimenti per 60 miliardi, potenziamento del centro ricerche, realizzazione, sull'area dèlia Montefibre, di unità produttive alternative, «accorisi stracciati», lamentano ora i sindacalisti. Andiamo in fabbrica. Uno striscione corre lungo la can celiata principale, sventolano le prime bandiere rosse. Una breve fermata quando si è saputo della decisione, poi l'attività è ripresa. Incontriamo un dirigente dell'azienda, «/tecord! stracciati?», domanda. Dicia7»o — vuol precisare — che sono venuti a mancare l punti di riferimento dell'accordo. Nel giugno dell'82 l'azienda pensava di autofinan ziarsi e invece il mercato è ca lato del 20 per cento, alla fine dell'anno si era azzerato il capitale sociale, nel primi tre mesi dell'83 si sono persi 6 mi liardi: irrealizzabile un qualunque progetto». Ecco alcuni lavoratori. In una breve pausa passeggiano nell'ampio piazzale dello stabilimento. «Veniamo da Potenza. Siamo partiti anni fa con molle speranze, ora c'è il buio assoluto davanti a noi Venga a vedere. Questo stabi limento una volta sembrava un paese pieno di vitalità. Poi hanno chiuso un reparto e un altro e un altro ancora, e adesso qui ci sono luoghi die sembrano cimiteri bui, vecchi abbandonati». Un incoraggiamento, una parola di speranza giungono anche dal sindaco e dai sindacalisti durante l'assemblea pomeridiana in fabbrica, -il liquidatore, è vero, può chiudere tutto, ma non è questione di ore e neppure di giorni». Come dire che esistono an cora margini da sfruttare che si fanno grandi affidamenti sull'intervento governativo. «Difendere l'esisten te», ripete ancora il sindaco e vuol essere quasi una parola d'ordine. Anche perché even tpnd tuali programmi alternativi per assorbire la disoccupazione non si possono realizzare dall'oggi al domani e il turi sino e il commercio offrono si ancora qualche buona occasione, ma non più di tanto. L'assemblea ascolta In silenzio, un po' rassegnata, forse un po' scettica. Poi un lento corteo percorre le vie di una città Inondata di sole mentre sul lungolago si affacciano i primi turisti. Clemente Granata

Luoghi citati: Piemonte, Potenza, Verbania