Sordillo: «Mi auguro non si rovini tutto»

Sordillo: «Mi auguro non si rovini tutto» Sordillo: «Mi auguro non si rovini tutto» Dichiarazioni del presidente sui sospetti legati al calcio scommesse - L'aereo in ritardo per il divieto di sorvolare la Jugoslavia - Bearzot vuol vincere, ma accetta il pari - Conti e Tardelli giocheranno dal nostro inviato speciale BUCAREST — «E' una caccia alle streghe». Cosi Bearzot, sbarcando in Romania, lia definito il «giallo» di Marassi die ieri mattina, a Milanello, era ancora stato l'argomento del giorno, specie tra i cinque interisti. Altobelli, dopo le voci circolate su di lui, aveva prima telefonato alla moglie, poi riunito i compagni di club. «Ho detto loro che non c'entro — ha spiegato Altobelli —. Ci siamo rassicurati a vicenda. Anche le parole di Rossi mi hanno fatto bene e adesso mi sento più tranquillo». Durante il volo verso Bucarest, il presidente federale Sordillo ha stilato un comuni¬ cato sul «caso» Genoa-Inter. Eccone ipassi salienti: «Non posso rilasciare alcuna dichiarazione in merito agli accertamenti che l'ufficio inchieste sta svolgendo perché, come è mia abitudine, sono rispettoso della indipendenza degli inquirenti federali tanto da evitare ogni contatto con loro quando è in corso un'indagine. Mi auguro che 1 lavori degli inquirenti possano accertare l'inconsistenza delle voci c dei sospetti riferiti in questi giorni dagli organi di stampa. Se cosi non fosse, un nuovo episodio di marciume sportivo, a meno di tre anni dalla faccenda delle scommesse, minaccerebbe di danneggiare seriamente l'im- maglne del calcio professionistico con il rischio di vanificare, agli occhi della pubblica opinione, sia gli sforzi che il presidente dell'Associazione calciatori, avvocato Campana, sta compiendo per tutelare la professionalità della categoria dei calciatori, sia l'azione che il presidente della Lega, onorevole Matarrese, ha Intrapreso nello spirito e nell'ambito dei regolamenti federali per fronteggiare i problemi finanziari delle società di Serie A e B». «La questione morale, la pulizia dell'ambiente, hanno per me valore preminente su ogni altro problema, le difficoltà finanziarle possono essere sempre in qualche modo risolte». Accantonato, momentaneamente, il capitolo Genoa-Inter e i sospetti di «combine», la nazionale cerca di concentrarsi su un impegno importantissimo. Dice Bearzot: «Se si pareggia le speranze di qualificazione restano, anche se inevitabilmente dobbiamo sperare nelle disgrazie altrui. Comunque preferirci più vincere a Goteborg che a Bucarest, perché la Svezia sta meglio». Gli si fa notare che gli svedesi hanno capito l'antifona ed è forse per questo clic fanno gli... indiani sullo spostamento di data, die si accavalla con l'eventuale finale di Coppa della Juventus. «Infatti», sorride allusivamente Bearzot. Ma con l'arbitrato dell'Uefa, oggi verrà presa una decisione definitiva, indipendentemente dal fatto che la Juventus si qualifichi o no per la finale, ed è possibile uno slittamento dal 26 maggio air o al 2 giugno. Le preoccupazioni di Bearzot riguardo a Conti ed a Tardelli sono cadute. Entrambi i giocatori saranno della partita e non occorrerà ulteriormente rivoluzionare la squadra. Bearzot chiede alla squadra soprattutto di non perdere la testa, di saper temporeggiare: E' una partita in cui bisogna usare 11 cervello, oltre che star bene fisicamente ed essere disposti al massimo impegno agonistico». Una sconfitta determinerebbe l'inevitabile rinnovamento. Gli azzurri ne sono consapevoli. Bettega è l'unico che non ha di questi problemi: per lui il capitolo azzurro si riapre e si chiude in 90'. Raggiunge Riva a quota 42 presenze e gli resta un po' di rimpianto per non aver mai giocato al fianco del suo illustre predecessore: «Con un'ala che ci rifornisse a dovere avremmo potuto costituire una gran coppia, ma è un'ipotesi fantascientifica. Piuttosto, visto che ho segnato i miei primi gol azzurri con la Romania a Milano, giocando solo nella ripresa al posto di Pulici, mi auguro di segnare anche sabato; sarebbe 11 mio ventesimo gol. Intanto la Federcalcio avrebbe rassicurato alcuni giocatori, fra quelli che guadagnano globalmente di più (Rossi è tra questi, ovviamente), che il premio del «Mundial» (170 milioni netti) non dovrebbe far scattare le aliquote fiscali, ma subire una tassazione a parte.1 Il presidente federale ha ricevuto un singolare omaggio da Bearzot: due orologi, fatti appositamente fabbricare in Svizzera, con i rispettivi autografi stampati sul quadrante, in segno di gratitudine. La squadra è arrivata a destinazione con oltre un'ora di ritardo (trascorsa sulla pista della Malpensa ad aspettare invano il permesso di sorvolare la Jugoslavia), perché il charter è stato dirottato sul cielo dell'Austria e dell'Ungheria. All'aeroporto Otopeni c'erano alcune centinaia di tifosi che hanno applaudito Bearzot, Rossi e gli altri azzurri. Brano Bernardi