Non è soltanto la Romania l'avversario degli azzurri

Non è soltanto la Romania l'avversario degli azzurri NAZIONALE I bianconeri col pensiero al Lodz, i nerazzurri alle prese col «giallo»: con che animo domani giocherà l'Italia? Non è soltanto la Romania l'avversario degli azzurri e o . , o o i li o e el ndal nostro inviato speciale BUCAREST — Non tutti sereni come vorrebbe Bearzot, ma con l'Impegno di «dare 11 massimo» nel match di domani, gli azzurri sono da ieri sera a Bucarest. La partita è di quelle comunemente definite «una svolta». Il commissario tecnico mischia il suo ottimismo ad oltranza con l'intenzione di non aumentare la tensione attorno alla squadra e dice che anche una sconfitta non comprometterebbe definitivamente la qualificazione alle finali europee dell'84 in Francia, ma è chiaro invece che solo un pareggio consentirebbe qualche ragionevole speranza. Se la Nazionale perde, Bearzot potrà già pensare al rinnovamento guardando al Mondiale dell'86: ovunque si giochi, come campioni in carica ci andremo di diritto. Una sconfitta semplificherebbe persino la battaglia verbale con la Svezia per la data del match di Stoccolma. Si può vincere, certo, ma è difficile prevedere quanto i nerazzurri in campo scorderanno le polemiche italiane, quanto sui bianconeri peserà | — sia pure inconsciamente — l'impegno di mercoledì prossimo a Lodz in Coppa Campioni. Problemi che potrebbero sfiorare anche Boniek, in allenamento a Katowlce con la nazionale polacca In vista del match di domenica a Varsavia con la Finlandia. Prima alleato, poi di nuovo rivale di Smolarek. Il calcio mischia fatiche e sentimenti, non offre respiro. Gli azzurri tornano in campo a Bucarest dopo ben undici anni. L'ultima loro partita nello stadio «23 agosto» rìsale al 17 giugno del "72. Una amichevole chiusa sul 3 a 3, per noi due reti di Prati ed una di Causio, per loro anche un autogol di Spinosi. Un'Italia ancora un po' «messicana» con qualche ritocco. L'unico anco- a.r& in campo, di allora, Dino ZactnlmbdraedvpRgzrKrgrV a i a a e r i n - o Zoff. In campionato giocava ancora nel Napoli. Domani, il capitano disputa la sua centoundlcesima gara in Nazionale. Il pubblico di Bucarest lo aspetta con doverosa stima, ma con tanta voglia di vederlo battuto, lui e gli altri «mondiali». Per 11 calcio romeno sarebbe la prima vittoria sugli azzurri, in nove partite. Sinora, sei successi italiani e due pareggi. L'ultimo, quello del 4 dicembre a Firenze, avvelena questa viglila. Fu una partita dura, giocata dalla Romania in difesa e con grande rudezza. Uno zero a zero che gli azzurri archiviarono accusando l'arbitro Konrath di aver lasciato correre il piglio intimidatorio degli avversari. Domani dirigerà un altro francese, Michel Vautrot. Stessa nazionalità, ma ben maggiori garanzie. Vautrot è un direttore di gara autoritario e preciso. La Nazionale gli è ancora grata per come smorzò la rabbia dei greci, senza per altro favorirci, ad Atene nelle qualificazioni al Mundial, Con Zoff ci sarà domani un altro protagonista dell'ami' chevole di undici anni or sono. Allora centrocampista e capitano della selezione romena, stavolta Mlrcea Lucescu sarà in panchina. E' 11 et. che abbiamo visto l'ultima volta a Cipro a spiare gli azzurri. Fu caustico nel giudizio dopo 11 pareggio: «Non siete più quelli del Mundial. Avete giocato senza cervello, Rossi è cambiato. L'ho visto nervoso, incerto. Tutta la squadra del resto lo dimostrò a Firenze, rifugiandosi nelle critiche al nostro gioco duro quando ci furono solo normali scontri di gioco». Nell'imminenza del nuovo confronto, Lucescu smussa gli angoli del suo discorso: «Ora siete più in forma, lo dimostra il passo della Juve in Coppa Campioni. E poi la vostra squadra sa esaltarsi, quando la posta in palio è grossa. Ne va della qualifica¬ zBatadptssmNzpp zione, stavolta». L'ultima Romania vista da Bearzot ha perso per 2 a 0 in amichevole a Tlmlsoara contro una forte Jugoslavia. Il et. azzurro ripete 11 giudizio prudente di allora: «Non fu una partita da considerare come test. I romeni la affrontarono senza grinta». Che avversario si apetta domani? «Deciso coma a Firenze, ma più aperto. Non potranno giocare per lo zero a zero di fronte al loro pubblico. Dovremmo trovare più spazio, stavolta potremmo esprimere le nostre qualità». Non parla molto di Bettega, ha già detto tutto. Ma aspetta dal bianconero un grande addio alla maglia azzurra. Bruno Perucca.