Sacri Monti da salvare

Sacri Mon ti da salvare MONUMENTI D'ARTE E DI FEDE SONO IN PERICOLO Sacri Mon ti da salvare Su quello secentesco di Varese le quattordici cappelle sono intaccate dall'umidità, che danneggia statue e affreschi Cento milioni d'una banca sono bastati a qualche intervento - In estate Cut (uso dipingerà gratis la «Fuga in Egitto» su una parete esterna distrutta da un restauro inabile - Ma che cosa si fa per Ossuccio, per Crea, per Orta, per Varallo? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VARESE — .8ono venuti, si, quelli della Regione Lombardia e quelli della Soprintendenza, hanno guardato, constatato le necessità di restauro che hanno gli edifici delle cappelle e le opere d'arte interne, affreschi e sculture. Promesse ne hanno fatte, ma di soldi lo non ne ho visti». Mons. Pasquale Macchi, già segretario di Paolo VI^ parla del Sacro Monte di Varese di cui è rettore da tre anni. Il complesso secentesco (1605-1690). dedicato ai quindici misteri del Rosario con quattordici cappelle scaglionate lungo un percorso di due chilometri e l'ultima incorporata nel santuario posto alla fine della salita, è uno dei più famosi tra i quindici Sacri Monti italiani. Vi ìianno lavoralo scultori come Francesco Silva e Cristoforo Prestinari, pittori come Carlo Francesco Nuvolone e Francesco Mazzuccìielli detto il Morazzone. Le cappelle, talune di grande mole, sono intaccate dallumidità, all'esterno e all'interno. E dentro, lo stesso malanno sta danneggiando le statue, gli affreschi. Una cappella, la tersa, quella della Nascita di Gesù* è stata restaurata, totalmente, con cento milioni offerti, dalla Banca Popolare di Luino e di Varese. La fine di questi lavori è stata festeggiata il 25 marzo scorso. E le altre? Don Macchi allarga le braccia: «Speriamo nella Provvidenza: che questo esemplo sia seguito da altri benefattori.. E aggiunge: «Intanto la prossima estate Outtuso dipingerà gratuitamente la Fuga in Egitto sulla parete esterna della stessa cappella». Polemica Ecco un punto che è materia di polemica. In quella parete c'era una Fuga in Egitto del Nuvoloni, ritoccata dal Polloni. Si è cercato di rinfrescare il dipinto lavandolo e lo si è distrutto. Ora la parete è bianca. Renato Guttuso, die qui è di casa avendo una villa nella vicina Velate, ha promesso di eseguire lui un dipinto. Pare ci sia anclie l'approvazione del soprintendente ai monumenti, mentre il collega alle Belle Arti sarebbe allarmato. Don Macchi è felice, dice: «Il Sacro Monte non deve diventare musco, deve essere un monte vivo, seguire 1 tem- pi». Per le altre cappelle si di-, chiara ottimista, conta di poterle restaurare tutte nel giro di tre anni, pur sema avere, per ora, alcuna assicurazione dallo Stato e dalla Regione attraverso i loro organi. Andiamo a vedere un altro Sacro Monte, pure in Lombardia: Ossuccio, sul Lago di Como, oltre l'Isola Comacina, a 450 metri di quota. E' dedicato alla Beata Vergine del Soccorso: quattordici tempietti baroccìieggianti con statue iu stucco c terracotta di grandezza naturale e affreschi. Anche qui opere di alto pregio: la decima cappella, della crocefissione, ad esempio, comprende cinquanta statue. «Guardi il piede di quel soldato, dice il rettore don Luigi Cappelletti: si sta sfaldando». L'umidità sale dal pavimento, macera stucchi e colori che inglobano la polvere, sicché tutte le scene stanno assumendo un tono tra il marrone e il grigio. Quassù arrivano pochi pellegrini, Ossuccio resta un nome per molti misterioso; e le entrale per offerte sono scarse, i soldi vanno quasi tutti nelle spese ordinarie, restano 3 o4 milioni all'anno. «In vent'anni sono riuscito a rifare tre tetti su quattordici; e molte cappelle fanno acqua». Don Luigi ha saputo di una legge regionale per re¬ stauri urgenti. Ha fatto domanda e gli hanno assegnato, per quest'anno, 47 milioni, ma a lui ne occorrerebbero almeno cento. Ancora non li lia riscossi, tuttavia, su questa prospettiva, lia chiesto un prestito di 5 milioni e sta restaurando una cappella, tetto e muri estemi. Andiamo in Piemonte, a Crea. Il Sacro Monte, dedicato alla Madonna e realizzato tra il 1590 e il 1650. subì nel 1801, durante la Rivoluzione francese, vaste devastazioni: solo sette cappelle su ventuno rimasero indenni nell'interno; e ci vollero alcuni decenni per ripristinare quello die era andato perduto. Negli ultimi dieci anni si è eseguito il restauro esterno delle cappelle, con una spesa di 250 milioni. La Regione Piemonte nel 1980 ha deciso di intervenire a favore dei Sacri Monti, ma non potendo soccorrerli tutti undici, ha votato tre leggi speciali a favore di tre: Varallo, Orta e Crea. Nell'81 e nell'82 sono stati assegnati, in totale, a Crea 226 milioni, a Varallo 153 e a Orta 132. Dice il vicario, padre Antonio: «Senza questi aiuti la situazione sarebbe disastrosa. Anche cosi abbiamo problemi, perché devono essere affrontati 1 restauri interni. Nella cappella del Paradiso c'è il ponteggio dal '79: nel solo soffitto ci sono cento affreschi. E le statue, tra angeli e sp.nti sono trecento». Padre Antonio fa una proposta: «La quinta cappella, della Natività di Maria, molto importante anche per la sua posizione, di fronte alla basilica, viene detta "cappella reale". Perche non si prendono cura dei restauri coloro che intendono onorare la memoria di Umberto II?». Lentezza Varallo, Sacro Monte primo fra tutti, per epoca e imponenza con le sue quarantatré cappelle. Ne è direttore artistico la professoressa Stefania Stefani Pcrrone: «La situazione è preoccupante per il gran numero delle necessita: all'esterno dei muri di parecchie cappelle in passato sono stati fatti ritocchi col cemento che non lascia traspirare per cui all'interno gli affreschi si gonfiano: taluni tetti poggiano sulle volte affrescate e provocano fenditure che rovinano i dipinti; su almeno sette cappelle sono urgenti i restauri alle statue e agli affreschi. I lavori procedono, ma con troppa lentezza in rapporto alle esigenze». In sette anni, ricorda Stefania Stefani, sono stati rifatti sci tetti e restaurati cinque interni: «Il Sacro Monte dì Varallo è il primo in assoluto nel mondo, preceduto solo dai calvari brettoni, che sono del 1300 e hanno statue raggruppate all'aperto. Un 'bene d'inestimabile valore. Bisognerebbe poter contare su una programmazione di contributi originari, fissi e non vivere nell'incertezza e nella speranza». Remo Lugli Crea. «1« nozze di Canai): Cappella XVI, statue di G. Tabacchetti, pari. (Foto Mcrisio da «Sacri Monti delle Alpi», ed. Il Sabato)