Sempre questione di soldi (controprova oggi in Lega)

Sempre questione dì soldi (controprova oggi in Lega) Sempre questione dì soldi (controprova oggi in Lega) Dal marzo dell'80 è partito 11 clamoroso caso scommesse, a distanza di tre anni riaffiorano sospetti slmili a quelli di allora. Solo sospetti, adesso, ed inoltre piuttosto avventati (è una speranza, almeno). Allora Trinca e Cruciarli a dare il via alla bagarre, due persone che sul football speculavano ma reagirono ad un rovescio portando fatti e non solo maldicenze; ora il via al nuovo caos l'ha dato un addetto ai lavori al termine di Genoa-Inter, il general manager rossoblu Giorgio Vitali. La sua reazione verbale al gol della vittoria di Bagni a Marassi ha acceso la miccia. Le sue rettifiche e la fresca querela di Juary (agli autori dell'intervista nella quale avrebbe testimoniato su un violento battibeccò nello spogliatoio nerazzurro, tema sempre la rete del successo) non spengono l'incendio. Oggi arriva anche la querela dell'Inter, ma è quanto mai importante un rapido lavoro dell'Ufficio Inchieste. Malgrado le malignità, le negazioni della verità, gli inquisitori federali hanno centrato i punti marci l'altra volta. Neppure il giudizio contrastante della magistratura di Stato ha scalfito i verdetti sportivi. Occorre porre fine al più presto alla ridda di voci, una china pericolosa. Sapere se quello che sembra il frutto della vo cazlone italiana al pettegolezzo non sia terribile verità per 11 calcio. Sono arrivati anche gli allibratori clandestini a far sapere che su alcune partite di marzo non hanno «accettato il gioco» perché le vedevano poco chiare. Gare combinate? Non lo dicono ma lo fanno capire. Il tarlo del sospetto è dirompente. Ancora una volta alla base di tutto ci sono i soldi, entrano dovunque e quindi anche nel football che spesso (soprattutto nelle campagne trasferimenti, nelle valutazioni del giocatori, in premi, stipendi e ingaggi) lo ha trattato con troppa disinvoltura. Entrano i soldi nel caso Svezia-Italia (quanto dovremmo «rimborsare» alla federazione scandinava per ottenere lo spostamento di datti?)," nel polvewme'Tkttorno agli arbitri Ce sedie di Lattari zi, le polizze assicurative), nel la battaglia sul triangolo Le o ga-Conl-Associazlone calciatori. Oggi a Milano, nella riunione del presidenti di serie A e B, di nuovo 1 soldi sul tappeto. Quelli che servono ad evitare la bancarotta, turare 1 buchi che creerà a tempi brevi nei bilanci della maggior parte delle società (quelle che non hanno previsto plani di ammortamento) la scomparsa della voce «giocatori» una volta completato lo svincolo. Oggi a Milano il calcio corre un rischio enorme. Ci pare ragionevole la battaglia dei club per ottenere dal Totocalcio 1 mezzi per compensare gli effetti della sacrosanta liberalizzazione dell'uomo-calciatore, ma la Lega per portare avanti il suo già studiato plano operativo vuole poter dire •noi «tomo a posto». Come? Pretende che le società si Impegnino sin da questa campagna acquisti-cessioni, già iniziata sottobanco, a rispettare in modo ferreo le regole economiche. Comperare solo se il bilancio è In attivo, oppure con aumenti di capitale, oppure con 1 profitti delle vendite. Chi non può non compra, chi è in deficit vende e basta. n presidente Matarrese (pur reduce dallo scivolone sulla buccia di banana Radice, assunto per tre mesi per salvare 11 Bari) ed 11 direttore generale della Lega stessa, Pier Cesare Barettt, sono per il braccio di ferro con la «base». Mettersi a posto per poi chiedere con ragione. E' l'unica strada per bloccare il calcio, come è sulla china del dissesto garantito. In caso contrario, tre quarti del club falliranno nel giro di tre-quattro anni. Il Coni cominci a pensare ad un Totocalcio con partite del dilettanti giocatori che fossero annora tentati dalle scommesse clandestine, comincino a pensare -alia radiazione. Squalifiche tvtempo, una seconda volta, sono impensabili. Bruno Perucca psbcGsplOdn«svRrrlq«Is Matarrese, presidente della Lega, affronta una dura battaglia

Persone citate: Bruno Perucca, Giorgio Vitali, Lattari, Matarrese, Pier Cesare Barettt

Luoghi citati: Bari, Milano