Parte dalla Fiera di Milano la sfida del «Made in Italy»

Parte dalla Mera di Milano la sfida del «Made in Italy» Ricerca e tecnologia per battere la concorrenza estera Parte dalla Mera di Milano la sfida del «Made in Italy» Novità al limite della fantascienza negli stand Fiat, Eni e Efim MILANO — / grandi gruppi pubblici e privati italiani hanno presentato ieri alla Fiera di Milano i propri biglietti da visita, le carte migliori per sostenere ti confronto con l'agguerrita concorrenza estera. Questi biglietti si chiamano prodotti industriali dotati di aggiornamento tecnologico, frutto non solo di fantasia costruttiva ma anche di ricerche scientifiche: automobili, navi, posatubi, elicotteri, robot per impieghi industriali. Il Gruppo Fiat è presente a questa edizione della manifestazione milanese con un multlvision» che presenta gli aspetti più interessanti della propria ricerca tecnologica, che spazia dalle sofisticate tecniche di progettazione di nuovi modelli automobilistici con il computer ai laboratori per la valutazione dell'aerodinamica, alle celle climatiche che analizzano il comportamento dei veicoli a basse e alte temperature. Forse l'attenzione degli osservatori viene attratta in maggior misura dal robot e dalle sue applicazioni in campo industriale: una telecamera computerizzata in grado di riconoscere autonomamente e con precisione le operazioni da effettuare, monta su una testa l'attrezzo più indicato e procede ad operazioni che variano dallimbullonatura delle cerniere alle porte degli autoveicoli ad altre più complesse. Un nuovo campo di applicazioni scientifiche della Fiat è rappresentato dal laser: non solo viene utilizzato per saldare gli anelli sincronizzati delle scatole di cambio, ma anche per tagliare stampati in plastica. Diversa è stata invece l'impostazione che ti Gruppo Eni ha voluto dare al proprio padiglione fieristico. Grazie a mezzi audiovisivi, si può ripercorrere la storia dell'ente di Stato negli ultimi tnnt'anni per l'energia: dal primo pozzo petrolifero di Cavtaga, perso nelle nebbie della Pada- nia, alle piattaforme petrolifere e alle navi che depositano l tubi sul fondo del mare o effettuano prospezioni a grandi profondita. E' la storia dell'Eni che, come per altri grandi gruppi industriali, coincide nel bene e nel male con la storia del nostro Paese. In 30 anni l'Eni ha ampliato notevolmente la propria presenza nel tessuto produttivo nazionale: dalla ricerca e dalla produzione petrolifera è passato alla chimica, al meccanotessile all'abbigliamento, all'approvvigionamento e lavorazione di combustibile nucleare. Tutti questi aspetti vengono mostrati al pubblico in sequenze audiovisive, che rappresentano anche l'impegno del Gruppo all'estero: dal mari del Nord alle foreste nigeriane. Sullo stesso argomento (ieri e oggi) anche VE firn, gruppo di Stato per l'industria manifatturiera, presenta il meglio delle realizzazioni delle società controllate: si passa dall'elicottero Agusta 'Azzurra» che seguirà l'omonima barca italiana che partecipa all'American Cup, allo scafo in lega di alluminio del veicolo corazzaio da combattimento dell'Oto Melar a per quanto riguarda l'oggi, a vecchi modelli di locomotive e carrozze delle ferrovie dello Stato costruiti dalla Breda, al modellino dell'idrovolante Siai che trasvolò l'Atlantico. g.mo.

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