Cento milioni ai tossicodipendenti dai trafficanti condannati a Trento di Giuliano Marchesini

C^nto milioni ai tossicodipendenti dui trafficanti condannati a Trento Concluso dopo 36 ore di camera di consiglio il processo sul commercio di droga C^nto milioni ai tossicodipendenti dui trafficanti condannati a Trento La sanzione pecuniaria si aggiunge alle pesanti pene inflitte a 28 imputati - Diciotto anni di carcere ai cinque principali protagonisti dell'inchiesta - Una assoluzione - La lunga indagine del giudice Palermo dal nostro inviato speciale TRENTO — 1 giudici sono rimasti in camera di consiglio 34 ore per chiudere il processo derivato dalla prima parte dell'inchiesta condotta da Carlo Palermo sul traffico internazionale di droga e armi. Il tribunale di Trento ha emesso la sentenza ieri sera poco dopo le 20. Sono stati condannati a 18 anni di reclusione Hanifi Arsan, Herbert Obcrhofer, Giorgio Molon, Angelo Maral e Ivan Oalic; 9 anni sono stati inflitti ad Agnese Montagnoli, Augusto Carole! e Bruno Meraner; le altre condanne variano da sei anni a otto mesi. C'è, infine, un'assoluzione. I giudici hanno disposto che una somma di 100 milioni, come richiesto dalle parti civili, vada ad un fondo per il recupero di tossicodipendenti. A conclusione della requisitoria, il 25 marzo scorso, il pubblico ministero Enrico Cavalieri ha chiesto pene per un totale di 285 anni di carcere e multe per un miliardo e 900 milioni, un'assoluzione con formula piena e tre per insufficienza di prove. Una requisitoria con la quale il rappresentante dell'accusa ha ricostruito i passaggi degli ingenti quantitativi di stupefacenti che venivano dalla Turchia, arrivavano sulle «piazze» dove tanti giovani andavano disperati in cerca della dose quotidiana. L'estendersi del fenomeno della droga, le vittime, l'allarme sociale. Questi sono stati i temi dell'intervento del pubblico ministero. Negli ultimi tempi, nel Trentino, parecchi casi di piccoli spacciatori, storie di tossicodipendenti che smerciavano la «roba» perché entrati in un cerchio del quale erano come prigionieri. Con il processo che s'è aperto 1) 18 febbraio scorso, i giudici avevano davanti, per la prima volta, un capitolo su un grande giro internazionale di stupefacenti. ; ■ ; g -ìH rlIsSri2ca La condanna più pesante il rappresentante dell'accusa l'ha chiesta per lo jugoslavo Ivan Oalic: 28 anni di reclusione e 300 milioni di multa. Seguiva, in questa «graduatoria», il turco Hanifi Arsan, per il quale Cavalieri ha proposto 25 anni di carcere. A dare l'avvio a questa inchiesta, che avrebbe condotto a contestazioni clamorose, fu un turco, fratello di un funzionario dell'Ufficio narcotici di Istanbul. Nel novembre del "79 quest'uomo si presentò alla questura di Milano e parlò piuttosto diffusamente di un traffico di droga. Sulla base di quelle rivelazioni, le indagini si spostarono dalla Lombardia al Trentino. E qui si giunse alla prima sensazionale scoperta: chili di eroina in un bidone sotterrato in un vigneto, a Matterello, e poi un «deposito» di morfina base nella zona di Bolzano. Quell'indagine, piuttosto ardua e complicata, venne affidata al giudice istruttore trentino Carlo Palermo, che sarebbe arrivato a mettere sotto accusa decine di personaggi anche per un presunto vasto commercio di armi, che avrebbe avuto impulso dal mercato degli ingenti quantitativi di stupefacenti. Dopo essersi dedicato a lungo alla ricerca del canali della droga, il magistrato di Trento stabili che la «roba» uscita dalla Turchia veniva fatta passare per Trieste, era •immagazzinata» nel Trenti no, poi trasportata in Sicilia per la raffinazione, infine smistata, in parte anche negli Stati Uniti. Raccolto abbondante materiale, Carlo Palermo chiuse con un rinvio a giudizio questa prima parte della faticosa indagine: 42 imputati per un processo carico di tensione. Durante la prima udienza, però, la schiera degli accusati s'è assottigliata. Dopo una lunga permanenza in camera di consiglio, i giudici hanno deciso la separazione del procedimento per. un gruppo di personaggi, Sono rimaste a giudizio davanti al tribunale di Trento, quindi, ventinove persone. In prevalenza, le accuse si riferivano ad un traffico di stupefacenti. Ma c'era, nel primo dibattimento su questa complessa vicenda, anche una contestazione che agganciava un filone all'altro: un'Imputazione a carico di sette personaggi, per «un illegittimo traffico internazionale di ormi». SI sono costituiti parti civili, in questo processo, lo Stato, la Regione Trentino-Alto Adige e il Comune di Trento. Ventinove udienze, l'altro ieri le ultime battute. Poi la lunghissima attesa della sentenza. E Ieri, mentre nell'aula del tribunale si aspettava di conoscere l'esito della prima parte dell'Inchiesta su droga e armi condotta dal giudice istruttore trentino, al piano di sopra Carlo Palermo era Impegnato, nel suo ufficio, negli Inter rogatoli con 1 quali cerca di ti rare tanti altri fili. Giuliano Marchesini