Tokyo si scopre piena di spie «Kgb» di Vittorio Zucconi

Tokyo si scopre piena di spie «Kgb» Parla un agente russo pentito: coinvolti un ex ministro, leader politici, giornalisti Tokyo si scopre piena di spie «Kgb» Il maggiore Levchenko (ora in Usa): «In nessun'altra capitale la nostra rete era più facile e estesa» - L'ex responsabile del dicastero del Lavoro, Hirohide Hishida, si difende alla tv - Implicati (sempre secondo il russo) un altissimo dirigente e vari capi corrente del partito socialista ■ Sotto accusa anche quattro editorialisti di quotidiani nazionali e molti funzionari del ministero Esteri: sarebbero in tutto 200 persone ad alti livelli di responsabilità che avrebbero svolto attività a favore dei servizi segreti sovietici fino al 1979 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Anche il Giappone ha uno scandalo Kgb, e fedele alle sue ambizioni di superpotenza emergente (ma sempre un po' incline all'imitazione) lo ha più grande di quelli europei: un ministro del Lavoro, esponente di rilievo del partito di maggioranza assoluta «Ldp»; un altissimo dirigente del partito socialista, all'opposizione, più un numero imprecisato di capi corrente socialisti; almeno 4 editorialisti di quotidiani nazionali, fra cui uno del più rispettati e fieramente conservatori; un pacco di funzionari del ministero degli Esteri. In totale 200 persone almeno, in posti chiave, al servizio del Kgb di Jurij Andropov, fino al 79. La rete è grande, e cosi i pesci. Il merito spetta a un ex kegliebichny, l'agente del Kgb maggiore Levchenko, passato alla libertà negli Usa. e ai buoni dollari, 4 anni or sono, dopo un quinquennio di fruttuosa carriera nella capitale giapponese che ricorda, non senza qualche rimpianto, come «il paradiso delle spie». Con l'aiuto di John Barron, massima autorità americana sui servizi segreti del Cremlino, Levchenko ha scritto tutto e da ieri mezza Tokyo trema, min nessun'altra capitale importante la nostra rete era pia facile, più agibile*. Ben pochi sanno che 11 Giappone, forse unico al mondo, non ha una legge, né un servizio ufficiale di controspionaggio. E non tanto perché 1 giapponesi siano talmente •gentiluomini, da non leggere le lettere degli altri», ma per il pessimo ricordo che le spie dell'imperatore lasciarono ai cittadini (e agli avversari americani) durante la guerra. Si capisce che i ragazzi di Andropov non potessero trovare nazione più appetitosa per completare la quota di lavoro — spionistico — che 11 piano quinquennale assegna loro, come a tutti i lavoratori sovietici.' «Ad esempio il partito socialista — racconta Levchenko — è cosi tarlato da correnti, corruzione, rivalità personali che reclutare agenti e informatori al suo interno era uno scherzo». Ne avevano otto, con graziosi pseudonimi in codice, Hoover, Ramsete, Grazia, Maestà. Di uno si conoscono nome, cognome e carica, è un membro della direzione: Scucili K tu su mata. li compito assegnatogli da Mosca: organizzare il movimento pacifista e antinucleare in Giappone. Più grosso ancora era il ministro del Lavoro, Hirohide Hishida, rimasto nel governo dal '75 al 79, gli anni in cui Levchenko, 11 suo case officer, controllore, era a Tokyo. A lui non chiedevano molto, spiega 11 maggiore. Soprattutto informazioni, indiscrezioni, pettegolezzi sui Ubcraldemocratici colleghi di governo. Hishida fu «attivato» bruscamente quando un pilota sovietico consegnò a Tokyo, e quindi agli americani, un esemplare funzionante del caccia bombardiere «Mig 25». Mosca lo rivoleva, e 11 ministro si adoperò a questo scopo, con successo. Oggi nega tutto, ma la smentita è curiosa: «Non ho mai incontrato un diplomatico russo di nome Levchenko», ha detto ieri sera alla tv. Presiede oggi 1'..Associazione di amicizia» nippo-sovietica. Da mesi, qui a Tokyo, la «bomba Levchenko» era attesa e molte, piccole detonazioni si erano già intese. Nessuno sospettava, fino a ieri, che le schegge avrebbero colpito tanta gente. I giornalisti sono parecchi, quasi tutti vittime della loro presunzione, alme' no a giudicare dai nomi in co¬ dice che si erano dati: Kant, Vlianov (11 vero nome di Lenin), Camus, storia, filosofia, letteratura, quanti geni frustrati. E proprio sulla vanità il maggiore del Kgb aveva lavorato con profitto. Tliomas era i! più celebre e il più influente di tutti, ma la sua Identità vera 6 ancora tenuta nascosta «per evitargli la necessità del suicidio: E' l'editorialista principe di un grande quotidiano. Poi c'è la casistica dello spionaggio banale, le mosse quotidiane del «grande gioco» ; 1 telex del ministero degli Esteri nascostamente collegali con il decimo piano dell'ambasciata russa a Tokyo. Le fotocopie di memorandum e di progetti segreti. Le tonnellate di dettagli e disegni sulla tecnologia giapponese. L'industria, insieme con «fa mobilitazione dei sentimenti antiamericani» e una «forte opposizione interna al riarmo» erano gli obiettivi primari che Andropov aveva assegnato alla Rczidentura, all'ufficio dei kegliebichny giapponesi. «La prospettiva di un risveglio militare del Giappone ossessiona il Cremlino», dice Levchenko. Cadrà 11 governo? E' escluso. Saranno espulsi un po' di diplomatici e giornalisti sovietici? E' possibile: Stanislav Levchenko insinua che quasi tutti i corrispondenti russi lavorano per la Lubianka. Cambierà qualcosa? Assolutamente no. Vedremo qualche harakiri? E' tradizione. Tokyo passa il suo quarto d'ora di «keghebite». Il ministro degli Esteri promette una inedita legge antispionaggio. I successori di Levchenko sono già al lavoro. Vittorio Zucconi