Gandhi, così Hollywood si salvò l'anima

Gandhi, così Hollywood si salvò l'anima L'America del cinema ha decretato anche il trionfo di Meryl Streep, la nuova diva protagonista di «Sophie's voice» Gandhi, così Hollywood si salvò l'anima Ben Kingsley miglior attore: ha battuto Hoffman e Newman (che da anni rincorre il premio) ■ Riconoscimento a Jessica Lange, stella emergente, a Rambaldi (il terzo) - Rooney: Oscar «ad honorem» LOS ANGELES — ET.non ha portato la statuetta a casa. In una rara dimostrazione di buon senso Hollywood ha ieri assegnato l'Oscar per il miglior film a Gandhi. L'opus magnum di Richard Attenborough, premiato come il miglior regista e produttore, ha fatto anzi man bassa della notte delle stelle. Al film inglese, voluto e discusso per vent'anni, sono andati ben otto riconoscimenti, tra cui quelli del migliore attore, il formidabile Ben Kingsley e del miglior soggetto. La tavoletta di Spielberg sull'ultraterrestre, a cui molti critici hanno peraltro riconosciuto meriti culturali, ha ottenuto ciò che le spettava: quattro statuette per la musica, il suono, gli effetti visivi e gli effetti sonori. Il cosiddetto scontro del titani, tra il lavoro impegnato di Attenborough su uno del grandi artefici della storia e quello di evasione di Splel berg sulla fantascienza, non si è cosi verificato. Gandhi ha travolto altresì 11 terzo candidato agli Oscar, la farsa Tootsle a cui si erano attribuiti inesistènti significati sociali. Tootsie, dove il protagonl sta, Dustin Hoffman, ha dato un'ennesima prova di virtuosismo, si è salvato grazie alla premiazione di Jessica Lange quale migliore attrice comprimerla. Vale la pena di sottolineare che Hollywood ha qui saputo discostarsi dal giudizio popolare: nel sondaggi d'opinione, il miglior film era risultato E.T. e il miglior attore proprio Hoffman. Per la seconda volta consecutiva, dunque, l'Inghilterra ha ottenuto il massimo riconoscimento (nell'82, Inaspettatamente, aveva vinto con Momenti di gloria»). Con le lacrime agli occhi, Richard Attenborough, uno dei creatori dell'eccellente cinema britannico degli Anni Sessanta, ne ha attribuito 11 merito al soggetto, tll mio lavoro — ha detto—parla il linguaggio di tutti in questo momento drammatico: Gandhi c'implora di credere che possiamo vi' vere in pace: Il regista si riferiva al pacifismo, la moratoria nucleare e le altre Istanze che agitano l'Europa e gli Stati Uniti. So no questi 1 fattori che hanno indotto Hollywood alla riflessione, facendola uscire dalla corrente Intimista' degli ulti mi anni, e accantonare le opere di minore impegno. L'incetta di Oscar di Gandhi, che è divenuto uno dei film più premiati della storia, ha comportato tre grandi sconfitte altrui. DI quella di E.T. si è detto. Ma vale la pena di ricordare anche quelle di Costa Gavras e di Paul Newman. Il regista di Missing ha pagato probabilmente l'antiamericanismo della sua pellicola, basata sul tema scottan¬ te delle responsabilità di Washington nel golpe in Cile, dieci anni fa. Quanto a Newman, la sua interpretazione ne II verdetto gli avrebbe probabilmente portato 11 riconoscimento che insegue da un quarto di secolo, se Kingsley, un attore a meta inglese e a meta indiano, non fosse «esploso» nel panni di Gandhi, e non avesse attirato l'attenzione di Hollywood anche con «Il tradimento» dalla commedia di PInter, appena distribuito. In due settori I pronostici sono stati rispettati appieno: quello della migliore attrice e del miglior attore comprimario. Meryl Streep ha battuto con La scelta di Sophie la pur bravissima Jessica Lange di Frances, e Louis Oossett, l'Implacabile sergente di Ufficiale e gentiluomo, ha piegato l'an- a a o r i e - zlano James Mason ancora ne «Il verdetto». Al momento di ricevere la statuetta, la Streep, radiante in un abito elegantissimo e in attesa del suo secondo figlio, ha esaltato «la donna europea' assai piti femminile, ha detto, non senza polemica, e capace d'introspezione di quella americana. Gossett, sicuro di sé e promotore della parità dei diritti della sua razza, ha voluto ricordare la nonna, «una grande donna morta all'etàdi 117 anni.. La sorpresa maggiore della serata hollywoodiana è stata forse la premiazione dello spagnolo Volver a empesar quale miglior film straniero. La pellicola, imperniata sul ritorno In Spagna di un Premio Nobel fuggito nel periodo della guerra civile, è stata preferita ad «Alsino e il condor», 11 primo lavoro del Nicaragua, Paese che negli Stati Uniti non è In odore di santità. Ma in sala si litigava ancora per l'esclusione dalla rosa del candidati de «La notte di San Lorenzo» dei fratelli Tavlanl, molto ammirato dalla critica Usa. Il cinema italiano negli Stati Uniti è afflitto da uno strano destino: è un cinema per intenditori, che non riesce a sfondare a livello pò-, polare. Ieri, Hollywood pareva in vena di discussioni, e nella vena neutralista di Gandhi ha finito per denunciare la politica di entrambe le superpotenze. Ha destato scalpore l'assegnazione dell'Oscar per i documentari a un'opera canadese, «Se amate questo pianeta», condannata dal Dipartimento di Stato come «propaganda anti-americana» e costretta a essere presentato come tale in tutte le sale di proiezione. «Se amate questo pianeta» è un Inno antiatomico in cui si condanna la strategia militare del presidente Reagan. Ha causato profonde controversie anche il cartone animato del polacco Rybczinskl sull'alienazione nel Paesi comunisti. Quando gli è stato consegnato l'Oscar, 11 regista, molto impressionato da «Gandhi», ha dichiarato: «Spero di ritornare qui l'anno prossimo con un film su Walesa e Solidarnosc'. Quasi a sottolineare che di tali anticonformismi non Intende fare un vizio, Hollywood ha coronato la serata con una carrellata sentimentale nelle sue epoche migliori. Lo ha fatto premiando con un Oscar speciale, per la sua attività semisecolare di attore, Mickey Rooney, 11 suo ex ragazzo terribile. Ormai sessantunenne, Rooney ha preso la statuetta dalle mani di Bob Hope, che tre giorni fa ha compiuto ottant'anni. Secondo Hollywood, la notte delle stelle è stata seguita alla televisione In 74 Paesi da almeno mezzo miliardo di persone. Per essa le Case produttrici cinematografiche avevano preparato un'enorme campagna pubblicitaria, che è scattata non appena resi pubblici i premi. Le presentazioni più importanti della statuetta sono state eseguite da John Travolta e da Sylvester Stallone, anche a scopo reclamistico: I due attori collaborano Insieme, il primo come protagonista, il secondo come regista, ad un giallo. e, c. l Tre momenti culminanti della notte delle stelle a Los Angele»-. Meryl Streep, Richard Attenborough e Ben Kingsley; Jessica Lange dopo la consegna delle mitiche statuette,