Dove «taglia» la Michelin

Dove «taglia» la Michelin Aggiornato al 3 maggio rincontro tra azienda e sindacati Dove «taglia» la Michelin Nell'82 le vendite della divisione Italia calate del 20%, con punte alte nei «pneumatici giganti» - Anche l'offensiva di Goodyear e Pirelli si è fatta massiccia in Europa TORINO — Incontro fiume, ma senza risultati quello di ieri all'Unione industriali per i «tagli» alla Michelin. Azienda e sindacati torneranno a incontrarsi il 3 maggio. Il grosso nodo resta lo stabilimento torinese di Dora, dove entro l'anno, secondo l'azienda, se ne dovranno andare 1400 operai su 2600, che aggiunti ai 1100-1200 di altre fabbriche (500-600 a Cuneo, 250 ad Alessandria, 150 nello stabilimento torinese di Stura), porteranno a 2500-2600, su ■14 mila, il numero degli «esuberanti, che in qualche modo dovranno lasciare 11 gruppo entro l'85. Su Dora, Ieri, c'è stato il braccio di forza. Il sindacato ha chiesto una «chiusura graduale» degli impianti, con «cassa integrazione a rotazione»; soluzione che l'azienda s'è detta non disposta ad accettare perché «troppo onero sa» e poi «non risolverebbe su blto» un grosso centro di perdite. La Michelin, insomma, vuol chiudere al più presto questo capitolo, mentre per gli altri punti di crisi sembrerebbe «disposta» ad accogliere la richiesta sindacale di accompagnare il piano di riduzioni del personale (prepensionamenti, dimissioni incentivale, ecc.) con la «cassa a rotazione». Per il sindacato esiste poi un altro problema. Che cosa accadrà nell'85, quando saranno caduti 2500-2600 posti? Ne salteranno altri? Una «risposta impossibile ora — dicono alla Michelin — si vedrà allora. Il problema gomma ormai è esplosivo e sta mettendo in crisi i colossi di tutto il mondo. Nessuno è profeta. Quello su cui ci impegniamo, invece, è fare subito grossi ini>estimentt negli stabilimenti italiani per recuperare al massimo efficienza e produttività». Anche per il gruppo multinazionale guidato dal potente e taciturno Francois Michelin è accaduto Insomma ciò che fino a poco tempo fa sembra-; va impensabile: ridurre l'occupazione perché il bilancio della consociata italiana, per la prima volta in tanti anni, rischia di chiudere con una grossa perdila. Una crisi, d'al¬ tronde, che segue quella già scoppiata in altri paesi europei dove la multinazionale francese è presente: come in Gran Bretagna, dove è stato chiuso uno stabilimento, o In Olanda dove sono partiti tagli occupazionali robusti. Quali 1 motivi della crisi? Alla Michelin parlano di una caduta di mercato del 20%, legata alla recessione mondiale, con punte alte nel settore del pneumatici «giganti», quelli per autocarro. Ma anche l'offensiva tecnologica scatenata da Pirelli e Goodyear sembra aver inciso sulla crisi Michelin. In base a uno studio recente, infalti, nel 1981 la classifica mondiale del pneumatico era guidata dalla Goodyear con il 21%; seguita da Michelin (18%) e Pirelli (5,5%). In Europa, invece, sempre nèU'81, il mercato era dominato dalla Michelin (38%), se guita da Pirelli (12) e Goodyear. E pare che proprio su questo, nell'82, Pirelli e Goodyear abbiano «rosicchiato» qualche punto alla Michelin. Di qui l'ordine partilo dal quartier generale di Clcrniond Fcrrand: ridurre le perdite, recuperare efficienza. In modo non traumatico, come nello stile del «bidendum», l'uomo di gomma, che da 75 anni in Italia è simbolo della multinazionale francese. Cesare Rocca ti Ui^ymciii ly.Uelli.si Ci Gli stabilimenti Michelin %*x<^ in Europa Zuci la DruKtHIci _ Gfld-Kieuinech " ■ Tli«r(g m (glBmnbcrg V^"** Homburg* ®K„luu,,c Hir^Vi»* Orle.« 9. iSV-jSjVBiiiwt ® 1««w ®E|l"MlGoll«V • i-^vVf*)''01"® ® ®Mo"l«m-lcl-MiiiM ""S ® lk""»C' ®"°»"'": To,i,k) ®Trc,lo l Portieri ®CI .".ioni - fi, upuv®

Persone citate: Cesare Rocca, Francois Michelin, Homburg, Michelin

Luoghi citati: Alessandria, Cuneo, Europa, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Torino