La Corte Costituzionale decide sulla non punibilità del Csm

La Corte Costituzionale decide sulla non punibilità del Csm li quesito è nato da una denuncia di Vitalone La Corte Costituzionale decide sulla non punibilità del Csm ROMA — Due settimane ancora, poi il Consiglio superiore della magistratura potrà sapere se l'ennesima mina piazzata sul suo cammino sarà disinnescata (come, nella sostanza, è accaduto per l'inchiesta sugli sprechi) o se per sei dei suoi componenti debbano profilarsi altri guai. Ieri mattina, la Corte Costituzionale ha cominciato ad occuparsi della eccezione sollevata da un giudice istruttore romano, Giancarlo Amato, che si occupava di una denuncia presentata da Claudio Vitalone, senatore della de e magi strato in aspettativa. Il quesito è questo: la «non punibilità» accordata al componenti 11 Csm, per opinioni espresse nell'esercizio delle loro funzioni, è compatibile con alcuni principi costituzionali (l'eguaglianza dei cittadl | ■■«••■ \' >— f, V»C*p,l 1.11 >OU, 14 V.» V-l ■ ■ i- j ni di fronte alla legge, la responsabilità legale dei dipendenti dello Stato, l'obbligatorietà dell'azione penale)? La vicenda è nota. Nel maggio scorso Claudio Vitalone vide respingere dal Csm la sua candidatura al passaggio da magistrato d'appello a magistrato di Cassazione, e reagì con estrema durezza. Esibendo tutta una serie di titoli, rifacendo la storia della sua carriera, riportando giudizi dei suoi superiori, 11 senatore accusò sci consiglieri di aver tratto in inganno l'organo di governo della magistratura con Insinuazioni e affermazioni false. Alla base di questo comportamento ci sarebbe stata la «rappresaglia politica- : di qui una denuncia per interesse privato In atti d'ufficio e per calunnia contro i consiglieri Raffaele Bertone, WllUI^IIVl » imnuvu. *-»■_-* v\.t Edmondo Bruti Liberati, Francesco Ippolito, Giuseppe Savoca, Salvatore Senese e Franco Luberti (quest'ultimo, assolto proprio l'altro Ieri a Roma dall'accusa di aver diffamato in un'intervista il procuratore aggiunto di Milano, Oscar Lanzi). L'avvocatura dello Slato ha chiesto che l'eccezione venga respinta: incostituzionale, ha sostenuto ieri l'avvocato Franco Chlarotti, sarebbe anzi porre sullo stesso piano giudizi espressi da un qualunque cittadino rispetto a quelli di un consigliere del Csm, e limi tare in qualche modo l'autonomia e l'Indipendenza del Consiglio superiore della magistratura. La Corte Costituzionale deciderà sul delicato quesito entro due settimane. | -j-

Luoghi citati: Csm, Milano, Roma