I «miracoli» dell'Università svuotata dalla grande fuga

I «miracoli» dell'Università svuotata dalla grande fuga Un grido d'allarme del direttore amministrativo Colucci I «miracoli» dell'Università svuotata dalla grande fuga «Gestione affidata alla buona volontà: il personale è la'metà del necessano, i funzionari appena assegnati chiedono il trasferimento» «17 bilancio consuntivo del 1978-79 è stato approvato nel luglio dell'82. Ma soltanto due mesi fa abbiamo potuto inviarlo alla Corte dei Conti come impone la norma, perché mancavano i dattilografi». Il direttore amministrativo dell'Ateneo, dott. Pasquale Colucci, sintetizza con questo esemplo macroscopico 11 dramma della fuga di personale dall'Università. «/I rapporto fra non docenti e professori a Torino è di la 6, dovrebbe essere di 1 a 3. Quando finalmente riusciamo ad ottenere l'assegnazione di qualche funzionario qualificato, questi rinuncia o, appena possibile, chiede il trasferimento alla città d'origine». Un esempio riguarda proprio 11 posto di direttore amministrativo: prima del dott. Coluccì furono' fatte nuove nomine, ma nessuno accettò. «La politica dei trasferimenti dalla nostra città al Sud, credo abbia battuto ogni record italiano. Chiede di andarsene, s'ammala spesso, o comunque si assenta. Insomma è sempre "sul piede di partenza", creando problemi di ogni tipo, mentre i vuoti sono aggravati dai pensionamenti». A peggiorare la crisi cronica del personale, già denunciata dal rettore prof. Cavallo •c'è il blocco delle chiamate per i supplenti, ma anche una profonda crisi della professionalità». Dice Colucci: «In questi ultimi dieci anni ritengo sìa mancato l'apporto di personale veramente valido. Quasi sempre occorre fare veri e propri salti mortali per far procedere il lavoro. Mi chiedo per quale miracolo si sia riusciti a recuperare tre bilanci consun- tivi su cinque arretrati, a chiudere molte vecchie questioni in sospeso, ad affrontare la gestione quotidiana. Fot-' se c'è un'unica risposta: tanta buona volontà: Che però non è virtù comune a tutti, perché l'assenteismo è piaga profonda. •A molti bisognerebbe rifare la coscienza — lamenta 11 dott. Colucci — le strade per combattere i malati immaginari ed i pigri, sono irte di ostacoli e non sempre l controlli danno i frutti sperati». L'insufficienza numerica del personale è ancor più sentita •a causa del nuovo regolamento di contabilità, dell'avvio dei dipartimenti, della piii marcata autonomia amministrativa concessa per legge agli istituti». Ma c'è un altro fattore che contribuisce, secondo 11 dott. Colucci, a complicare la situazione: le norme sulle qualifiche funzionali dettate dalla legge 312 del luglio 1980. Essa prevede che il personale non docente in servizio nel '79 sia inquadrato nel livello di carriera corrispondente alle mansioni effettivamente. svolte. E' materia delicata, che ha creato molte polemiche all'Università, il dott. Colucci ne parla malvolentieri. «Sarebbe una legge meravigliosa — riflette — ma si sta rivelando un disastro». Il rimprovero è di essere troppo vaga: 'Non si richiede, per la valutazione, né titolo di studio, né giudizio di merito sul lavoro svolto». In questo modo •molti posti vengono affidati a personale che si è prodigato per l'emergenza, ma non è tuttavia preparato». Maria Valabrega

Persone citate: Cavallo, Colucci, Colucci I, Maria Valabrega, Pasquale Colucci

Luoghi citati: Torino