«Ho stravolto il mito del negro» di Renata Pisu

«Ho stravolto il mito del negro» INTERVISTA A MILANO CON LA SCRITTRICE AMERICANA TONI MORRISON «Ho stravolto il mito del negro» «Sono nera, sono donna, sono madre di due figli e senza marito: in America gente come me non ha vita facile» «Parlo ai lettori con una voce che nessuno ha mai prima d'ora udita» -11 nuovo libro: «L'isola delle illusioni» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MILANO — Due libri tradotti in italiano, Canti di Salomone e L'isola delle illusioni appena uscito da Bompiani, il solito milione di copie di que- VrW&JSS&F- lneeU8tatlu«ltl-traduttorldi a e i o n e n , e a diciassette Paesi all'opera per far conoscere, dalla Norvegia al Giappone passando per l'Europa dell'Est e dell'Ovest, ì'Opera Omnia, in tutto quattro libri, di Toni Morrison, la scrittrice nera americana considerata erede di James Baldwin, di Richard Wrlght, di Leroy Jones. Toni Morrison è a Milano, disposta a parlare dei suoi libri, dove sempre si intrecciano vicende di bianchi e di neri, perché, dice, «cosi è l'Ame-> rica, Paese di bianchi e di neri». Ma è disposta anche a parlare di sé con un'ironia che ha punte assai amare. E' alta, abbondante, con i capelli che si stanno imbiancando, la pelle chiara come di una bianca abbronzata, però dice che non importa contare le gocce di sangue africano che uno ha, in America basta averne una e si è negri, cioè diversi, cioè discriminati. - I protagonisti di L'isola delle illusioni, Jadlne, una modella bellissima e raffinata, laureata in storia dell'arte, e Son, un vagabondo senz'arte né parte, vivono un'appassionata storia d'amore in un'isola dei Caraibi, la proseguono - a New York, ma poi va a finire e I male. Lei torna a Parigi da un amante ricco e bianco, lui sarà forse ucciso dallo zio di Jadlne, maggiordomo in casa di un'anziana coppia eli ricchi bianchi, proprietari dell'isola in cui la vicenda dei due giovani neri ha avuto inizio. mAvrei tanto voluto potere scrivere un lieto fine, dice Toni Morrison, ma non era possibile. Jadine è la ragazza nera che ha assimilato la cultura bianca, che preferisce Picasso a una maschera dogun, non c'è niente da fare. E' tragicamente senza storia. Lui, Son, invece di storia ne ha troppa, ma è la vecchia storia della tradizione chiusa del ghetto negro, della grande famiglia, del riti e delle superstizioni ancestrali: Così il miracolo non si compie, nonostante l'amore. Ma Toni Morrison per quale dei due personaggi tiene, quale privilegia e quale condanna? «Nessuna condanna e nessuna preferenza: risponde: «Essere neri e americani alto stesso tempo vuol dire raggiungere un difficile equilibrio, e pochi ci riescono, perché pochi ci pensano, ma se uno invece si /rende conto che lì sta il nocciolo, allora ci riesce, o per lo meno tenta». Per Toni Morrison trovare l'equilibrio non è stato semplice, non perché ne sottovalutasse l'importanza, ma per motivi che hanno a che fare con le sue condizioni reali, •fono nera, sono donna, sono madre di due figli e senza marito, sono cattolica. In Amerio ca gente come me non ha vita facile». Tuttavia un anno fa ha avuto l'onore di una copertina sul settimanale Newsweek: «Mi ha fatto molto piacere, e per un motivo preciso:, sono la terza donna nera che ha avuto la sua copertina sul prestigioso giornale dell'establishment bianco. Prima di me era toccata a Coretta King, ma era in abiti da lutto, fotografata subito dopo l'assassinio di suo marito, Martin Luther. Poi c'è stata Angela Davis, ma era con le manette ai polsi, all'uscita dal tribunato. Io invece sono II calma, placida, con un bel sorriso». »Certo, continua Toni Morrison, mi hanno un po' stirato i capelli, per rendermi più accettabile, e allo stesso tempo hanno scelto una foto in cui pare che abbia delle mani enormi, da brava mamle delle piantagioni. E poi lo "strillo della copertina è "Magia nera". I miei amici si sono arrabbiati. Ma che magia nera, in telllgenza nera, cervello nero dovevano scrivere. Ma io lascio correre». «Sul Newsweek hanno an che scritto che ho fatto la ballerina, l'attrice, che sono stata eletta reginetta di bellezza in un concorso. Tutte bugie: ho ballato e recitato a scuola, come tutti i ragazzi e le ragazze. Ho partecipato all'università a un concorso dì bellezza, ma l'ho perso. Tutto qui, però li capisco i bianchi, devono creare un mito del negro, sensuale, estroverso, artista». Ma i suoi libri questo mito lo smentiscono o lo confermano? ^Secondo me lo stravolgono, nel senso che lo distolgono dalla parte di lei», dice Toni Morrison, la quale riconosce che il fatto di essere donna e nera renderà la vita più dura ma, oggi come oggi, facilita la 'scrittura, «io parlo al lettori con una voce che nessuno Ita mai prima d'ora udito» sostiene. E non è immodestia la sua. Ma perché si udisse questa sua voce ci sono voluti potere nero e femminismo. Toni Morrison e il suo successo ne sono un'indiretta conseguenza. Renata Pisu a a o e i i Milano, l.i» scrittrice Toni Morrison (Foto M. Mulas)