Reagan rinvia l'annuncio sull'«MX» il supermissile non è invulnerabile

Reagan rinvia l'annuncio suU'«MX» il supermissile non è invulnerabile Il rapporto del comitato dei Saggi mette in grave imbarazzo il Presidente Reagan rinvia l'annuncio suU'«MX» il supermissile non è invulnerabile La decisione all'indomani della sconfìtta sulle spese militari: il voto al Senato per la riduzione a metà degli aumenti alla Difesa - Torna l'ipotesi di un ordigno più piccolo e mobile - ^«ostacolo» Kennedy DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Domani verrà pubblicato 11 rapporto del comitato del saggi nominato da Reagan sul supermissile MX. I suol punti salienti sono la raccomandazione che vengano costruiti cento esemplari della nuova arma e, qualora l'Urss non acceda a un accordo sul disarmo, altri cento esemplari in un secondo tempo; nonché la constatazione che 11 supermissile non potrà essere reso invulnerabile. La pubblicazione del rapporto segue di soli due giorni la più grave sconfitta mai subita dal Presidente In sede di spese militari: il voto della commissione Bilancio del Senato, 17 a 4, per il dimezzamento degli aumenti della difesa, dal 10 al 5 per cento. Il presidente Reagan si trova cosi in grave imbarazzo: deve soddisfare la necessità di procedere con l'MX per controbilanciare 11 riarmo sovietico, ma deve anche venire a patto con la dura opposizione del Congresso, contrario al supermissile. L'asserzione più controversa del rapporto del comitato del saggi, che comprende esponenti democratici oltre che repubblicani, è che non esiste 11 sistema per rendere invulnerabile l'MX. Reagan credeva di avere trovato tale sistema nell'installazione dei supermissili «a mucchio», ossia in un'area molto ristretta: a suo parere, le armi sovietiche, avventandosi a pioggia su di essi, si sarebbero scontrate per aria distruggendosi a vicenda. Il comitato del saggi lo ha smentito, suggerendo che l'MX venga Installato nei silos sotterranei del vecchi Mlnuteman, debitamente rafforzati. Al tempo stesso, ha consigliato al Presidente di far costruire un supermissile più piccolo ma altrettanto potente, mobile e mono-ogivale. La conclusione a cui sono giunti 1 saggi è stata la molla del cosiddetto programma di guerre stellari di Reagan, ossia del varo di un sistema spaziale di missili antimissili. Per il Presidente è l'unico mezzo per rendere 11 deterrent americano invulnerabile. Nel tentativo di trovare una via d'uscita dall'Impasse, Reagan ha convocato ieri a Camp David, dove trascorre il week-end, 11 segretario di Stato Schultz, 11 ministro della Difesa Welnberger e il direttore del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, Clark. Il suo obiettivo è da un lato salvare l'MX e dall'altro giungere a un accordo col Senato e con la Camera sulle spese militari. Non gli sarà facile. La commissione del Bilancio del Senato, che l'altro ieri gli ha votato contro, è presieduta da un repubblicano, l'italo-americano Dominici, che si è ribellato contro la sua Intransigenza; e la Camera, a maggioranza democratica, intende addirittura passare solo un aumento del cinque per cento della difesa. Il Presidente si è preso una settimana di tempo prima di decidere la strategia da adottare. Ha rinviato 11 discorso che doveva tenere sulla politica militare e nel quale doveva annunciare la sua decisione sull'MX. Prima di affrontare 11 Congresso, deve Infatti vincere una battaglia di relazioni pubbliche. Deve vanificare in parte 11 movimento per la moratoria nucleare che prende sempre più consistenza e che potrebbe ottenere un grosso successo nella votazione di mercoledì prossimo alla Camera sul congelamento unilaterale degli arsenali americani; e deve convertire alle proprie Idee almeno una parte del mass media. Un primo scontro, Reagan lo ha già vinto con la marcia indietro dei vescovi cattolici, che l'uno e 11 due maggio saranno chiamati a votare su un documento non più a favore della moratoria, ma vicino alle posizioni negoziali della Nato. Un secondo scontro lo ha tuttavia perduto quando il senatore democratico Kennedy, che rimane una figura carismatica nell'arena politica americana, si è Ieri pronunciato a favore della moratoria e tessa, accusando 11 Presidente di non volere In verità 11 disarmo. Quanto al mass media, la Casa Bianca si è trovata sottoposta ad accuse tali da dover reagire, sempre ieri, con un aspro comunicato: 11 ha accusati di essere «organi partigiani» e non cronisti obiettivi e sereni, di avere cioè fomentato 1 movimenti pacifisti unilaterali, a danno dell'equilibrio strategico delle superpotenze. Attacchi del genere non si sentivano più dai tempi di Nlxon. : e. c.

Persone citate: Dominici, Kennedy, Reagan, Schultz

Luoghi citati: New York, Urss