Rischia di «minare» il governo la prova elettorale di giugno di Luca Giurato

Rischia di «minare» il governo la prova elettorale di giugno Scattata con largo anticipo la mobilitazione dei partiti Rischia di «minare» il governo la prova elettorale di giugno De Mita invita il psi a scegliere: «O di qua o di là» - Craxi constata «il deterioramento della situazione politica» - Spadolini pessimista sul governo - Zanone critico per l'equo canone ROMA — De Mita chiede al psl di scegliere tra de e pei. mentre Piccoli e Forlani tornano ad attaccare, con sempre maggiore veemenza, l'Ipotesi centrista di Mazzetta. Craxi minaccia di rompere una tregua politica assai precaria e intanto, con Pietro Longo, inserisce nella polemica politica la vicenda del missili e i «niet» dell'Urss. Berlinguer attacca la de e preme su Craxi per un'alternativa democratica che, almeno per la politica estera, vede pei e psl molto lontani. Spadolini sfuma l'uscita filo-elettorale di Visentin! ma sembra sempre più pessimista sulla sorte del governo Pantani. Zanone appare scettico sull'intesa di massima raggiunta per l'equo canone e si appresta a dissociarsi dalla maggioranza se il dibattito parlamentare non rispetterà gli accordi raggiunti a palazzo Chigi. Tra i tanti, citiamo due esempi di questo «gruppo di ftuMRspptq—ccnsssmavndmps famiglia» cosi inquieto. Dietro una calma tradizionale e un notevole «falr-play». De Mita, in un'intervista a «La Repubblica*, sembra abbastanza irritato per gli scarti più o meno improvvisi e imprevisti del suo grande alleato-rivale Bettino Craxi: .O di qua odila — dice 11 leader de —, se si sta di qua vuol dire che si è contribuito a costruire insieme, noi, i socialisti, i socialdemocratici, i repubblicani, i liberali, una proposta ed unprogramma». >E' importante che — precisa De Mita — una volta costruita la proposta, la si attui sema più ripensamenti, scarti, dispute estenuanti, veti immotivati. Se si esce da questa autodisciplina, si ha il non governo e la paralisi: A Lisbona, Craxi, venerdì sera, aveva detto: ^Appena torno in Italia mi occuperò subito degli appelli e delle minacce e di una situazione politica che ancora una volta torna a deteriorarsi: Grandi temi di politica estera ed interna dominano, dunque, un inizio di campagna elettorale mai cosi duro e teso. Le elezioni amministrative sono fissate per il 26 giugno. I leader politici hanno aperto le loro battaglie con un anticipo e un'asprezza che lasciano sconcertata e perplessa la pubblica opinione. Sorge il sospetto, che solo i fatti potranno smentire, che quella che si sta svolgendo sotto gli' occhi dei cittadini sia una «prova generale» per probabili elezioni anticipate In autunno anziché una campagna elettorale per un test che, all'inizio dell'estate, riguarderà 8 milioni di cittadini. Le voci sono molte e a volte contraddittorie. Di certo, stiamo assistendo a una campagna elettorale strabica. I fatti politici, e le loro immediate conseguenze, contribuiscono armrtmultzsuactsqm a confondere anziché a chiarire idee e programmi L'ultimo, e più clamoroso esemplo, risale a venerdì scorso; dopo; tanti contrasti, 1 partiti della maggioranza raggiungono un'intesa su due problemi delicati come l'equo canone e 11 tasso di sconto. La circostanza, anziché allentare le tensioni, le accende ed ecco, ieri, una «passerella» di interventi al massimo livello che punta,' come in ogni campagna elettorale superpoliticizzata, qua-, si esclusivamente a tirar l'acqua al proprio mulino. , Vedremo se gli elettori, al momento del voto, premie-i ranno questa scelta di tempi e' di modi che a molti sembra troppo precipitosa e, in parte, anche strumentale. E' una scelta che non aiuta un governo che ha tanti problemi concreti da risolvere e che viene; invece, continuamente condizionato dalle esigenze elettorali dei partiti. Luca Giurato

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