S'INASPRISCONO I CONTRASTI E LE POLEMICHE TRA I DUE PARTITI MENTRE PROSEGUE L'INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA

Il psi: «Le giunte si possono fare anche senza il pei» S'INASPRISCONO I CONTRASTI E LE POLEMICHE TRA I DUE PARTITI MENTRE PROSEGUE L'INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA Il psi: «Le giunte si possono fare anche senza il pei» Didò e Amato respingono le accuse di Fassino Poche indiscrezioni sul fronte delle indagini giudiziarie, tempesta su quello politico. Il «caso Torino» prosegue con un diagramma imprevedibile: ieri pareva una vigilia di assoluta calma in vista dei colloqui tra psi e pel. ma alcune dichiarazioni del segretario provinciale comunista Piero Fassino al comitato centrale del partito hanno surriscaldato gli animi dei responsabili socialisti, che dalle stanze di corso Palestra stanno pilotando la navicella del garofano verso le. future giunte. Mario Didò inviato speciale di Craxi (con Oiusl La Ganga e Giuliano Amato) è furente. Ha da poco letto sull'Unita lasintesi degli interventi al comitato centrale comunista e i giudizi espressi dal neo segretario provinciale del pel lo hanno irritato: «£' un irresponsabile». Bisogna raccontarla da principio questa storia per capire come il fulmine-Fassino ha reso precario un equilibrio già contaminato dalle polemiche. Ieri l'altro, il comitato centrale del pei apre la discussione sulla riforma del potere locale e le luci sono particolarmente centrate sul caso Torino. Interviene Novelli con toni cauti, poi è la volta di Liberti ni. che sottolinea come 'troppo spesso- i comunisti hanno -pagato il prezzo dell'unità e delle alleanze coprendo, con il silenzio, altrui lottizzazioni e sottosistemi di pàtere-; quindi è la volta di Fassino. Dice, in poche parole, che nella vicenda torinese «é evidente il coinvolgimento pieno del psianche se bisogna evitare 11 -rischio di scaricare su di esso soltanto, ogni responsabilità-. Continua asserendo che la tangentocrazia non è affare di pòchi (socialisti), ma una cultura del baratto disegnata dalle -teste migliori- del psi torinese. n giorno dopo — ieri cioè — In corso Palestra la bomba fa parecchi guasti. Mario Didò à caldo, e fuori dal denti, defini sce l'intervento di Fassino -assurdo nel merito e inaccettabile nel momento in cui si sta lavorando per ricostituire su basi nuove le alleanze di sinistra-. Ricorda che di teste coinvolte nello scandalo ci sono anche quelle di serie A del pei locale (Quagliotti e Revel li). Nel pomerìggio è un fuoco di fila di botte rabbiose. Flandrotti vicepresidente del socialisti alla Camera afferma che - la tetragona convinzione del pei di essere un partito diverso e migliore, vittima di un contagio da parte del psi, nasconde debolezza nei necessari rapporti fiduciari di una collaborazione di giunta-. Per ultima arriva la bordata di Giuliano Amato (altro commissario): -Abbiamo sopportato con pazienza, per giorni, le dichiarazioni di Fassino. La pazienza è finita e rischiano di finire anche il garbo e la riservatezza con cui noi abbiamo sin qui trattato i protagonisti comunisti — e ce ne sono a vario titolo — di questa vicenda-. Significa che il psi cambia rotia? -Dico solo, per ora, che Fassino, mettendo in discus¬ sione la nostra dignità, ha trovato la via migliore per ritardare la conclusione delle trattative incorso-. Andrete all'Incontro con i comunisti? -Potremmo a questo punto non andarci, ma la Regione e la città non possono aspettare. Se all'incontro non ci verrà formalmente assicurato che Fassino ha espresso sul psi opinioni puramente personali, la trattativa finirà lì.. Cosa significa? -Che le strade della governabilità per Torino e il Piemonte sono sempre più di una-. Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: Piemonte, Torino