Flm e Federmeccanica tentano di superare il difficile ostacolo delle 40 ore del 1979

Firn e Federmeccanica tentano di superare il difficile ostacolo delle 40 ore del 1979 Incontri segreti per sbloccare il contratto di un milione di lavoratori Firn e Federmeccanica tentano di superare il difficile ostacolo delle 40 ore del 1979 ROMA — Si sta tentando di sbloccare I la trattativa tra Firn e Federmeccanica per il contratto di un milione di lavora-' tori delle aziende private aderenti alla Conf industria. Questa è la novità emersa ieri. Finora Firn e Federmeccanica avevano avuto soltanto brevissimi incontri. Da mercoledì, secondo quanto risulta, stanno Invece discutendo, in modo informale, con incontri quasi segreti. Le parti non rilasciano dichiarazioni, rispondono alle domande in modo reticente, cercano in tutti i modi di star lontano dal riflettori dell'opinione pubblica. La Federmeccanica, secondo quanto risulta, ieri ha inviato alla Firn un documento definibile «uno schema di ragionamento», sul quale avviare la riflessione. Tra l'altro nel testo si affronta la questione delle 40 ore annue di riduzione dell'orario che, in base al contratto del 1979, dovevano essere applicate nel luglio del 1981 e che gli industriali non hanno concesso perché, a loro giudizio, non si erano verificati i previsti incrementi di produttività. Il problema delle 40 ore del 1979 è ritenuto pregiudiziale per affrontare poi la discussione sul rinnovo contrattuale. Tra le ipotesi c'è quella di rinviare 11. problema delle 40 ore del 1979 alla fine del nuovo contratto, cioè al 1985. Questo modo di «rimuovere il problema» suscita però perplessità e contrasti nel sindacato. Con approssimazione si può dire: la Cisl è rigida e considera le 40 ore del 1979 una conquista irrinunciabile ottenuta con un regolare contratto; la Cgil sembrerebbe disposta a qualche concessione parziale irrigidendosi però sulla flessibilità; la Uil ritiene che l'obiettivo principale debba essere 11 nuovo contratto. Sul tavolo Intersind (che riguarda 1 300 mila dipendenti delle aziende pubbliche) le cose vanno meglio: la discussione proseguirà, anche oggi, su temi concreti. Però sulla strada ci sono ancora grossi ostacoli: il principale è la richiesta dell'Iivtersind di penalizzare economicamente i lavoratori dopo la quarta assenza in un anno. "Se c'è buona volontà — ci ha dichiarato Veronese della Uil — si può andare avanti. Il vero dissenso è sulla malattia. L'Intersind non mira solo a colpire l'assenteismo anomalo ed abusivo; vuole intervenire con sanzioni anche sulle malattie vere e brevi che ricorrono frequentemente. Come sindacato siamo disposti a camminare sulla strada degli accertamenti severi e delle sanzioni contro gli abusivi; fuori da questa strada il discorso diventa molto difficile-. Immediata replica indiretta del presidente dell'Interslnd, Agostino Paci: «Siamo disponibili ad andare avanti ad oltranza nelle trattative con la Firn, ma non siamo disponibili a svendere questo contratto-. Cosi si è espresso al termine della riunione del consiglio direttivo dell'associazione svoltasi nel pomeriggio di ieri. Paci ha sottolineato che l'obiettivo è il «recupero di produttività e, di efficienza-'. 'Gli strumenti — ha spiegato — ri-, guardano l'orario di lavoro e il trattamento di malattia. Proprio per quest'ultimo problema abbiamo chiesto di introdurre penalizzazioni delle malattie brevi e ripetute. Per l'orario puntiamo a raggiungere due scopi: 1) le aziende pubbliche devono operare a pari condizioni sul mercato; 2) la riduzione dell'orario di lavoro slitta in quelle aziende dove risulta impossibile, almeno per questa stagione contrattuale, recuperare efficienza e produttività-. Sergio Devecchi

Persone citate: Agostino Paci, Sergio Devecchi, Veronese

Luoghi citati: Roma