Viveva in una villa presso Barcellona l'ex generale complice dei petrolieri

Viveva in una villa presso Barcellona l'ex generale complice dei petrolieri Donato Loprete è colpito da diversi mandati di cattura per la truffa petroli Viveva in una villa presso Barcellona l'ex generale complice dei petrolieri Ricercato dal novembre '80, l'alto ufficiale della Guardia di Finanza si era rifugiato in Spagna con la famiglia - Insieme con il generale Giudice, è uno dei personaggi-chiave del vasto «giro» di documenti falsi e di scambi di prodotti petroliferi, che ha consentito di frodare lo Stato di ingenti somme per imposte non pagate TORINO — Il generale di brigata Donato Loprete, 61 anni, ex capo di stato maggiore della Finanza, è stato arrestato mercoledì In Spagna, In una villa di Casteldefels, sobborgo residenziale a una ventina di chilometri da Barcellona. Latitante dal novembre 1980, era colpito da mezza dozzina di mandati di cattura emessi da magistrati di Torino, Treviso e Modena. Loprete è considerato uno dei capi dell'organizzazione criminale che negli Anni Settanta truffò lo Stato per centinaia di miliardi con il contrabbando di prodotti petroliferi. Tra 1 numerosi latitanti della banda era considerato 11 numero uno per Intelligenza e capacita organizzativa e per le sue conoscenze, essendo stato per anni ai vertici del potente e segretissimo Ufficio Informazioni della Guardia di Finanza. Sulle tracce del gen. Loprete, alcuni ufficiali e sottufficiali delle Fiamme Gialle nonché funzionari dell'Interpol erano da Natale. Le sue lunghe peregrinazioni attraverso l'Europa avevano lasciato il segno. Ripercorrendo le tappe dei suoi spostamenti e delle sue operazioni, soprattutto bancarie, grazie anche alla collaborazione delle autorità di vari Paesi, Loprete è stato individuato e messo sotto controllo. Intercettazioni telefoniche, pedinamenti, rilievi fotografici hanno posto le premesse per la vera e propria operazione-manette. Alcuni ufficiali della Finanza sono partiti per la Spagna proprio il giorno di Pasqua. Della missione erano a conoscenza soltanto il ministro dell'Interno, Rognoni. 11 giudice istruttore torinese Mario Vaudano, «cervello dell'operazione, e alcuni alti funzionari dell'Interpol. La polizia spagnola ha fatto irruzione nella villa del Loprete a Casteldefels mentre il generale stava pranzando; con lui erano la moglie, la fi¬ glia e il genero, che l'hanno seguito a Barcellona, trattenendosi nel pressi della sede della polizia. Ieri Loprete è stato interrogato: una formalità consueta, relativa all'identificazione dell'arrestato. Prima di fuggire dall'Italia nel novembre '80. il gen. Loprete aveva prelevato, da una cassetta di sicurezza della Banca Nazionale del Lavoro di Roma, tre valigie colme di documenti. Che siano compromettenti e scottanti gli inquirenti non hanno dubbi. Alcuni di essi sarebbero stati sequestrati dopo una perquisizione nella villa spagnola. L'alto ufficiale, da tempo sospeso dal servizio, si trova in stato di fermo di polizia in una caserma di Barcellona, in attesa dell'arresto provvisorio che è stato chiesto ieri matti na dal giudice Vaudano. La specifica domanda con le re' lative documentazioni sta già viaggiando verso la Spagna. In un secondo momento sarà preparata la vera e propria ri' chiesta di estradizione. Fra Italia e Spagna esiste infatti una convenzione di estradizione e assistenza giudiziaria penale entrata in vigore il primo dicembre '77, L'accordo esclude l'estradi zlone soltanto per reati politici e strettamente fiscali e militari. Ma nel caso di Loprete, le accuse rivoltegli riguarda¬ no corruzione, falsi, associazione per delinquere, truffe e frodi, vale a dire reati comuni. «Non ci dovrebbero essere grosse difficoltà — dicono fiduciosi gli inquirenti—per riportare l'imputato in Italia. E' soltanto questione di tempo». Pur partendo da epoche e fatti diversi, 1 giudici di Torino, di Treviso e di altre citta sono giunti alle stesse conclusioni per quanto riguarda la figura dell'ex capo di stato maggiore della Finanza: Loprete cioè era una delle «teste di serpente* che hanno avvelenato negli Anni 70 le attività dei pubblici funzionari addetti al controlli del traffici di pe troll. Il suo ruolo di manovratore occulto pare sia stato superiore a quello del gen. Raffaele Giudice, comandante generale della Guardia di Finanza all'epoca della truffa, recentemente condannato a oltre sette anni di carcere I due addirittura erano entrati occultamente In alcune società petrolifere coinvolte nei traffici proibiti, intascando parte dei cospicui guadagni. Da sommi controllori erano diventati conniventi protettori dei contrabbandieri. Questo hanno confessato alcuni ex complici nelle truffe. Mario Milani, Vincenzo Gissi, Salvatore Galassi. Altri pubblici controllori funzionari . dell'Utlf, hanno più volte ammesso di avere favorito 11 contrabbando in cambio di tangenti offerte in particolare da Bruno Mussel 11, Milani, Gissi e Galassi che agivano in complicità con Loprete e Raffaele Giudice. Di questo spaccato Inquietante all'Interno della pubblica amministrazione si è fatto portavoce, nelle 350 pagine di motivazione della sentenza, lo stesso presidente del tribunale Elvio Fassone, che ha condannato il generale Giudice a sette anni di carcere nonché altri ufficiali e sottufficiali della Finanza, petrolieri- e funzionari'ad altre pesanti pene. qrutdMd Ma l'aspetto ancor più inquietante per gli inquirenti rimane l'attività svolta negli ultimi anni, durante la latitanza, da alcuni primattori della truffa-petroli. Loprete, Musselll, Carlo Boatti, Milani, Chlabotti padre e figlio, avv. Formato, l'ex ufficiale della Finanza Nicuccl e altri hanno costituito all'estero una «santa alleanza» per con trapporsi con ogni mezzo all'attività degli inquirenti: minacce, Intimidazioni, avvertimenti. Episodi da tempo segnalati alla magistratura, che ha aperto altre inchieste Si sa che la- «santa alleanza» può disporre di cospicui fondi e i 50 miliardi di disponibilità scoperti sul conti esteri di Loprete, Musselll e Milani danno già l'idea dell'entità del loro mezzi. Per difèndersi Loprete ha scelto come legale di fiducia l'aw. Vilfredo Vitalone, lo stesso che con 11 collega Fabio Dean difende Lido Galli, ora agli arresti in Svizzera In attesa, dell'estradizione. Lo stesso Dean è 11 legale di fiducia di Antonella Loprete, la figlia del generale, accusata di favoreggiamento. Guido J. Paglia o lloma. L'ex generale della Guardia di Finanza Donato lx> Prete, latitante da oltre due anni perché implicato nel contrabbando di petrolio, è stato arrestato presso Barcellona (Ansa)